parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 10/05/15

Sesta Domenica di Pasqua /B
 

Letture: Atti 10, 25-27.34-35.44-48; Salmo 97; 1ª Giovanni 4, 7-10; Giovanni 15, 9-17.

 

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 15, versetti da 9 a 17

Gesù disse ai suoi discepoli: 9«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.

16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


UNA NUOVA GIOVINEZZA DELLA CHIESA

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«Questo è il mio comandamento:
che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi »

La forza degli inizi della Chiesa

La chiesa ci fa vivere queste settimane del tempo di Pasqua raccontandoci i primi passi della comunità cristiana, il tempo della giovinezza della Chiesa: un nucleo di pochi uomini che - dopo essere stati assieme a Gesù, spesso attaccati alla loro scontata visione della vita, spesso senza comprendere le parole e i gesti del Signore – ora si lasciano guidare dalla forza dello Spirito di Dio e cominciano a percorrere le strade del mondo allora conosciuto, facendo nascere tante piccole comunità che diventano un lievito di vita nuova che attira sempre di più tante persone.

Quei primi discepoli, a partire da Pietro, scoprono con sorpresa che tanta gente era in attesa di una buona notizia che cambiasse la loro vita. Oggi il libro degli Atti ci parla di un militare, Cornelio, un centurione della coorte detta italica che prega sempre Dio e aiuta i poveri. E il Signore parla a lui e gli dice di mandare suoi uomini a cercare Pietro; e parla anche a Pietro perché si lasciasse guidare all’incontro con questo straniero “timorato di Dio”.

Nella preghiera il Signore parla e muove i cuori

Notiamo che ambedue sono persone che si mettono in ascolto del Signore. Mentre pregano in luoghi distanti fra di loro – Cornelio a Cesarea e Pietro a Giaffa – il Signore parla loro. “Cornelio! – dice un angelo in visione al centurione mentre sta pregando – le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. Ora manda degli uomini a Giaffa e fa venire un certo Simone, detto Pietro”.

E Pietro, mentre verso mezzogiorno sta pregando in un luogo appartato, rapito in estasi vede il cielo aperto e un oggetto come una grande tovaglia e dentro ogni specie di animali, con una voce che gli dice: “Coraggio, Pietro, uccidi e mangia”. Pietro subito non capisce, ma era l’invito a superare ogni barriera etnica, religiosa e culturale e portare il vangelo a tutti. Così quando arrivano gli uomini di Cornelio, Pietro capisce che il Signore lo chiama a mettersi in cammino ed andare a incontrare quest’uomo. E lì avviene fra lo stupore di Pietro il miracolo dello Spirito. C’è tutto un gruppo di persone che lo sta aspettando. E mentre ascoltano la parola di Pietro, lo Spirito riscalda i loro cuori e vengono battezzati nel nome di Gesù Cristo.

Entrare nell’amore di Dio rivelato da Gesù

L’ascolto della Parola del Signore è alla radice di ogni conversione spirituale e pastorale. Gesù ci parla nella preghiera, mentre ascoltiamo le sue parole. Così egli ci fa conoscere un modo diverso di vivere, un compito nuovo che ci è dato, una forza che non viene dalle nostre capacità.

“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi”: sono parole che ci mettono dinanzi ad una realtà di cui non siamo pienamente consapevoli: noi siamo amati da Gesù di un amore tanto diverso da quel complesso di sentimenti che nasce spontaneo dal cuore, fatto di attrazione, simpatia, desiderio, passione, compiacimento e soddisfazione di sé, che noi chiamiamo amore.

Nella Bibbia scopriamo il modo di amare di Dio che si rivela pienamente in Gesù attraverso le parole che egli ci dice, i gesti che egli compie, le persone che egli incontra, la compassione e la tenerezza con la quale si dedica agli altri, fino a dare la vita per loro.

Essere fedeli alla parola del Signore e rimanere uniti a Lui

“Rimanete nel mio amore” – dice Gesù. Se rimaniamo dentro questo amore, vediamo i nostri rapporti trasformati, scopriamo e viviamo con gioia la bellezza della fraternità, proviamo tenerezza e compassione verso le persone che il Signore ci fa incontrare, veniamo coinvolti nella passione stessa di Dio che ci spinge a parlare con coraggio della vita che viene da Lui e può coinvolgere ogni tipo di persona.

Ma è da quell’ascolto non episodico della Parola del Signore, come nutrimento quotidiano, una parola accolta, meditata, che entra nelle profondità del nostro intimo, che nascono quelli che possiamo chiamare “i movimenti dello Spirito” che ci fa muovere verso gli altri, docili a quanto il Signore ci comunica.

Con la forza dello Spirito continuiamo la storia degli inizi del Chiesa

Per questo Gesù dice che solo in un ascolto fedele e continuo, potremo rimanere nel suo amore ed essere mossi da questo amore: “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”. Gesù compie le opere del Padre suo: “ciò che vede fare dal Padre, il Figlio lo fa allo stesso modo” (Gv 5,19). E a noi chiede di fare lo stesso.

La storia bella di tante comunità che nascono dalla predicazione degli apostoli si radica in questa comunione, in questo legame di vita col Signore che li conduce per le strade del mondo. Una storia che il Signore vuole continuare con noi, con tanti uomini e donne di questo tempo che si lasciano guidare da lui. Proprio come Pietro - docile alla Parola ricevuta - si mette in cammino per incontrare Cornelio e quelli radunati attorno a lui, rendendosi conto - come lui stesso nota - “che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”.

Intenzioni di preghiera

1) Aiutaci, Signore, a rimanere sempre nel tuo amore, per essere autentici discepoli: seminatori di pace e di speranza, in un mondo dove c’è ancora troppa divisione.

2) Signore, tu che hai chiamato all’amicizia con Dio e alla salvezza ogni uomo, senza distinzione di popolo o nazione, guida la Chiesa, perché sappia parlare al cuore di tutti. Ti preghiamo proteggi il Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

3) Signore, ti preghiamo per tutti i migranti, che approdano nel nostro paese, in condizioni di pericolo e di grande povertà: perché trovino accoglienza e sicurezza per la loro vita.

4) Signore, sii vicino ai condannati a morte. Consolali, liberali da ogni angoscia, dona loro la salvezza.

5) Ti preghiamo, o Signore, per il mondo intero, perché cessi ogni inutile spargimento di sangue e giungano tempi di pace. Proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio come quella di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo in Siria.