parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 19/04/15

Terza Domenica di Pasqua /B
 

Letture: Atti 3,13-15.17-19; Salmo 4; 1Giovanni 2,1-5; Luca 24, 35-48.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 24, versetti da 35 a 48

35[I due discepoli che eran tornati da Emmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.


SIATE TESTIMONI DELLA PACE CHE VIENE DAL Signore

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«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel nostro cuore?»

Credere che Gesù è risorto

Il Vangelo di questi giorni dopo la Pasqua ci racconta quello che vivono i discepoli, le loro reazioni di fronte alla notizia che quel Gesù che hanno conosciuto, che hanno seguito sin dalla Galilea. Essi fanno fatica a credere che dopo essere stato crocifisso, morto e sepolto, ora è risorto.

Anche il vangelo di questa domenica ci parla di paure, di dubbi, di incredulità, pensano che Gesù non sia vivo, ma è solo un fantasma. Due discepoli che la sera di Pasqua se ne tornavano tristi al loro piccolo villaggio, fanno un tratto di strada assieme a un forestiero senza riconoscere che era Gesù in persona a camminare con loro.

Gesù viene a donarci la pace

Ora, ritornati la sera stessa a Gerusalemme, stanno raccontando quanto era loro accaduto. E Gesù si presenta anche in mezzo a loro. “Sconvolti e pieni di paura - dice il Vangelo – credevano di vedere un fantasma”. C’è anche in noi una rassegnazione di fronte alla vita, al male, alle delusioni che abbiamo provato.

E Gesù non sembra scandalizzato della loro e nostra incredulità. Viene a donare la pace a chi è confuso, incerto, dubbioso, incredulo, attaccato alle proprie convinzioni. E dice ai discepoli: “toccatemi e guardate”. Anzi dice loro “avete qualche cosa da mangiare?” per fugare i loro dubbi.

Le vie del Signore, tanto diverse dalle nostre

E si mette a spiegare loro le parole della Scrittura. Perché il modo di agire di Dio è tanto diverso dal nostro. Gesù ci fa conoscere Dio attraverso la sua persona, lui mite e umile, disarmato, che si commuove, che si fa vicino ai deboli e agli esclusi.

Per questo ci scandalizza vedere che di fronte al male, alla violenza, alle persecuzioni contro i cristiani, Dio non reagisce con la spada, come faremmo noi. La forza di Dio è la forza dell’amore. Con l’amore egli affronta il male. La violenza genera altra violenza. E sappiamo che alla radice della violenza ci sono le divisioni, i soprusi, le umiliazioni.

Gesù si fa presente nella liturgia con la Parola e nell’Eucaristia

La pace che Gesù viene a comunicare anche a noi è comunione, gioia di vivere, è un cuore nuovo che guarda con tenerezza gli altri, egli è la nostra pace, colui che ci capisce nel profondo, che ci parla, sul quale possiamo contare. Per questo Gesù dice ai discepoli di ogni tempo: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14, 27).

Anche noi facciamo fatica a credere in lui e a riconoscerlo vivo e presente in mezzo a noi nella liturgia. Egli si fa presente con la sua Parola. Per questo ci alziamo in piedi quando la Parola preceduta dal cero viene in mezzo a noi. Per questo ci teniamo a seguire con grande attenzione le sue parole. E poi la presenza nel pane eucaristico, di lui che si fa nostro cibo nella comunione.

Testimoniare la vita che sgorga dal Vangelo vissuto

Di fronte all’assimilazione quasi senza accorgercene della cultura dominante, una cultura individualista, materialista, anche a noi Gesù chiede di essere testimoni di una solidarietà che si manifesta nell’attenzione all’altro, nell’ascolto paziente, nell’aiuto fraterno, essere testimoni che con la violenza non si risolve nulla, anzi aumenta la forza del male. Testimoniare con la nostra vita che con l’amore si costruisce un mondo più umano, più fraterno, che possa vivere in pace.

Gesù ci chiede di diventare testimoni appassionati e gioiosi della vita che viene da lui, testimoni che vivono quello che comunicano e mentre lo comunicano imparano a viverlo meglio, testimoni che credono nella forza di amore che rende nuovo ciò che è vecchio e fa vivere in pace.

Intenzioni di preghiera

1) Ti preghiamo, o Signore, rafforza la fede di questa famiglia, perché possa vivere il tuo amore senza limiti, testimoniando a tutti che tu, il Risorto, sei la speranza di un mondo rinnovato.

2) Ti preghiamo, o Signore, per la Chiesa, perché in una fede rinnovata nella Resurrezione, possa testimoniare al mondo le opere di misericordia. Proteggi e accompagna con la forza del tuo Spirito Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

3) Ti preghiamo, o Signore, per gli sfiduciati, per quanti faticano a credere e a trovare un senso alla loro vita, per i giovani: perché possano incontrare sul loro cammino persone che li accompagnino con premura e affetto all'incontro con il Vangelo della Pasqua.

4) Signore, proteggi chi è in pericolo, guarisci i malati, libera i prigionieri, dona a tutti la tua pace. Ricordati di Mar Gregorios Hibraim, di Paul Yazigi, di Padre Paolo Dell’Oglio e di tutti i sequestrati in Siria e in Iraq.

5) Ti preghiamo, o Signore, per tutti i poveri, perché la loro vita sia custodita, protetta, accompagnata con amore e ti chiediamo di sostenere ciascuno di noi perché sempre resti fedele all’amicizia con loro.