parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 05/04/15

Domenica di Pasqua /B
 

Letture: Atti 10,34.37-43; Salmo 117; Colossesi 3,1-4 (1 Cor 5,6-8); Marco 16,1-7.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 16, versetti da 1 a 7

1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?».

4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.

6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»».


LA PASQUA CI CHIAMA A NON VIVERE PIÙ PER NOI STESSI

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«Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso.
E' risorto, non è qui»

Tre donne ricevono l'annuncio della Pasqua

il Vangelo della risurrezione ci parla di tre donne, Maria di Magdala, Maria la madre di Giacomo e Salòme, che si recano al sepolcro, di buon mattino. Hanno seguito Gesù dalla Galilea e sono rimaste con lui senza mai lasciarlo: lo hanno accompagnato mentre entrava a Gerusalemme sino a giungere sotto la croce.

Queste donne sono al centro del racconto della morte e risurrezione di Gesù, il cuore del Vangelo, che custodisce il mistero centrale della nostra fede. Esse stanno sotto la croce, stanno davanti al sepolcro, e sono le prime testimoni della risurrezione. Quando tutto ormai sembra finito, sono ancora lì. Era l’alba di un nuovo giorno. Non si erano rassegnate a quella morte.

Comprendere il mistero di amore rivelato in Gesù

Ed eccole con gli olii aromatici nelle mani si avviano a compiere un ultimo gesto di amore per il loro Maestro. La passione di Gesù era iniziata con un analogo gesto di amore, quello di Maria sorella di Lazzaro che aveva versato sul capo del Signore un profumo molto prezioso. Anche quel giorno era una donna a compiere un gesto di amore verso Gesù.

Ora le tre donne, guidate da questo amore, si recano assieme al sepolcro. Tutti e quattro i Vangeli sono concordi nel fare iniziare la risurrezione davanti al sepolcro di quel crocifisso all’alba del primo giorno della settimana.

Tante pietre pesanti schiacciano le vite di molte persone

Care sorelle e cari fratelli, la Comunità, come quelle tre donne, ci ha fatto seguire Gesù dalle palme, al cenacolo, al calvario e ci ha fatto sostare ai sepolcri. E ci ha uniti a tutti i cristiani del mondo. Stando assieme comprendiamo di più questi santi misteri.

E capiamo di più che la risurrezione parte dalla tomba di Gesù, dalle tante tombe degli uomini, dai tanti luoghi di dolore, simboleggiati e come raccolti da questo cero, che era spento e ora, acceso, è segno del corpo di Gesù risorto.

Quelle donne si chiedevano: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Anche noi ci chiediamo: “Come è possibile togliere la pietra pesante dal sepolcro?" Cioè: “Com’è possibile vincere il male, sconfiggere la violenza che uccide, che sembra aumentare e diventare sempre più crudele?” Come quelle tre donne, la Chiesa, la Comunità non si è rassegnata. Ci ha presi per mano in questi giorni e ci ha sostenuto.

La preoccupazione – più che comprensibile – di quelle donne è diventata preghiera. E il Signore ha mandato l’angelo a ribaltare quella pietra pesante che sembrava impossibile togliere. Esse, giunte al sepolcro “alzarono lo sguardo e osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande”.

E mentre, stupite, osservavano quel che vedevano risuona l’annuncio di Pasqua: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso.” Era vero, cercavano Gesù, volevano ritrovarlo ad ogni costo. E l’angelo continuò: “È risorto non è qui!”.

Non aver paura di uscire incontro agli uomini

Care sorelle e cari fratelli. È l’annuncio della Pasqua che l’angelo ha rivolto anche noi. Queste parole ci sono giunte al cuore così come la fiamma del cero acceso è arrivata sin nelle nostre mani. Tutti l’abbiamo accolta e assieme man mano cresceva il canto di gioia della risurrezione. E la Chiesa è risuonata delle nostre voci e illuminata dalle nostre luci. Davvero “non abbiamo più paura!”.

Non abbiate paura! Non abbiate paura di uscire dalle nostre chiusure, dalle nostre pigrizie, dalle nostre abitudini. La Pasqua è per il mondo. E fin da quel mattino presto. Non poteva resta bloccata in quel giardino. Non può restare chiusa in queste mura.

Quella luce va diffusa ovunque nel mondo, soprattutto nei luoghi dimenticati dagli uomini, là dove sono schiacciati dal male, dalla guerra, dalla violenza, dall’ingiustizia, dalla fame, dalla solitudine, dalla dimenticanza, dall’attesa della condanna a morte.

L’angelo, senza porre tempo in mezzo, disse alle donne: “Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Andate ora, non dopo. Era urgente ricordare ai discepoli le parole che Gesù aveva detto loro. Le avevano dimenticate, come tante volte anche noi con la Parola di Dio.

Incontriamo Gesù nelle tante periferie del mondo

Gesù – nel suo amore pieno di misericordia – si ricorda di loro. E li chiama ancora una volta, attraverso quelle donne, attraverso la Comunità. E indica loro la via. Lo incontreranno in Galilea, nella periferia, nelle periferie del mondo. Lo troveranno lì, come la prima volta.

Sì, Gesù torna in Galilea, come per un nuovo inizio. È anche questo il senso della conversione pastorale, un cambiamento interiore profondo, un modo di guardare agli altri, di pensarlo con affetto, senza escludere nessuno. Anche il il papa ci ha invitato a questo quando è venuto nella nostra città: “il futuro di Napoli non è ripiegarsi rassegnata su se stessa, ma aprirsi con fiducia al mondo. Quando i cuori si aprono al Vangelo, il mondo comincia a cambiare e l'umanità risorge!”

Usciamo dai modi soliti di pensare e di guardare, dai nostri usuali orizzonti, dai nostri percorsi, dalle abitudini e pigrizie, per annunciare la risurrezione. Il Risorto affida ancora oggi ai suoi discepoli il compito di comunicare la Pasqua al mondo.
Perché i popoli abbandonino la guerra, cancellino gli odi, bandiscano la violenza, e ci sia un mondo ove i poveri sono amati e non più umiliati, ove i bambini possono crescere nella pace e gli anziani vivere in serenità gli ultimi anni della loro vita! È il grande sogno della risurrezione che oggi ci viene nuovamente consegnato.

“Ora andate!” – dice l’angelo. “Ora andate!” – ci dice la Comunità. C’è fretta. C’è come una corsa da vincere. Da una parte c’è infatti l’affermarsi della violenza e del dolore e dall’altra la forza debole dell’amore per gli altri. La Pasqua è tutta in questa chiamata: non vivere più per noi stessi!

Portiamo amore, misericordia, pace in questo mondo

Care sorelle e cari fratelli, accogliamo questa Pasqua come l’accolsero quelle donne. Il Signore risorto lo ha consegnato anche a noi. Lo abbiamo ricevuto come un tesoro prezioso, con una forza straordinaria, che ci rende capaci di essere nel mondo, nonostante la nostra pochezza, la nostra povertà, testimoni efficaci dell’amore, operatori efficaci di misericordia e di pace.

Non temiamo allora di accogliere e di vivere i grandi orizzonti dell’amore di Gesù che ci sono stati svelati, questo amore che non esclude nessuno. Il dono di questa Pasqua possiamo custodirlo solo se lo diffondiamo, così è accaduto con la fiamma del cero.

Il Signore invia anche noi come inviò quelle donne. La luce di Cristo risorto, il suo amore e la sua compassione siano con tutti noi, ora e sempre. Alleluja, Alleluja, Alleluja. .

Intenzioni di preghiera

1)  Signore, tu che nella Resurrezione rendi possibile ciò che il nostro cuore spesso non ha saputo sperare, fa’ che ricevendo la vita nuova che sorge dal tuo sepolcro, sappiamo vivere con nuovo entusiasmo la comunicazione del Vangelo e la passione di cambiare il mondo.

2)  O Signore di ogni consolazione, in questa notte di esultanza noi ti preghiamo dona ad ogni uomo la forza liberatrice della Pasqua, perché nessuno resti prigioniero del peccato, della morte, della tristezza, ma tutti gustino la gioia della resurrezione.

3)  O Signore, noi ti preghiamo per il Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la santa Chiesa perché sia comunità pasquale e annunci al mondo la buona notizia della salvezza.

4) Signore, tu che con la tua morte hai vinto la morte e con la tua Resurrezione ci doni la vita, ascolta la nostra preghiera per il mondo intero, per la pace tra i popoli, perché il male sia vinto. Proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios Hibrahim e Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio come quella di quanti sono ancora sequestrati in Siria, in Iraq e in ogni luogo.

5)  Ti preghiamo, o Signore, rafforza la fede di questa tua famiglia, perché possa vivere l’amore senza limiti che tu hai mostrato sulla croce.