parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 15/03/15

4ª domenica Tempo di Quaresima /B - Laetare
 

Letture: 2Cronache 36,14-16.19-23; Salmo 136; Efesini 2,4-10; Giovanni 3,14-21.

 

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 3, versetti da 14 a 21

14Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».


GESÙ È L’ANTIDOTO AI VELENI DEL MONDO

Serpente
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto,
così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo»

Il cammino attraverso il deserto del mondo

Il cammino di liberazione dell’antico popolo di Israele dall’Egitto dove vivevano da schiavi verso la terra della libertà, avviene passando attraverso il deserto che durò quaranta anni. La Quaresima ricorda i quaranta giorni passati da Gesù nel deserto all’inizio della vita pubblica, ma richiama anche il cammino di liberazione dell’antico popolo di Dio.

E nel deserto il popolo fece l’esperienza dei morsi di serpenti velenosi che procuravano la morte. La Bibbia lega questo avvelenamento alla dimenticanza di Dio che lo accompagnava in questo cammino.

I morsi velenosi dei serpenti di oggi

Non ci è difficile pensare al cammino della nostra vita come un cammino nel deserto, dove troviamo certo anche luoghi di riparo, di sosta, ma dove incontriamo anche tanti veleni che indeboliscono le nostre umanità e provocano la morte della vita spirituale.

Sono i morsi del consumismo, del materialismo che impoveriscono le nostre umanità. Gesù che all’inizio della vita pubblica ha voluto fare l’esperienza delle tentazioni del diavolo, manifestazione del male, ci ha indicato che una vita preoccupata solo degli aspetti materiali, delle apparenze, della dipendenza dal nostro “io” messo a centro che diventa come un idolo, inaridisce le nostre umanità, ci divide gli uni dagli altri e ci rende deboli di fronte al male.

La Parola di Dio, medicina che guarisce e salva

La risorsa che Gesù mette nelle nostre mani è la Parola di Dio, Infatti alle tentazioni del male egli risponde: «sta scritto che non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Non possiamo pensare solo al cibo materiale, alle esigenze materiali pur necessarie ma abbiamo bisogno anche se non soprattutto del pane spirituale che è la Parola di Dio.

Il Vangelo di oggi, richiamando l’esperienza del deserto del popolo di Israele con l’immagine del serpente posto sull’asta a cui guardare per essere guariti dai morsi velenosi, ci dice che il vero simbolo a cui guardare è la croce di Gesù, segno dell’amore di Dio per noi. «Dio infatti – dice il Vangelo – ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito … perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3,16-17).

Tanti sono avvelenati ma tanti sono anche guariti

Come avveniva per gli ebrei nel deserto, anche a noi avviene di camminare in questo mondo dimentichi di Dio. E anche noi sperimentiamo i morsi che ci avvelenano, mortificano e inquinano i nostri desideri di bene, sono i morsi vicendevoli dell’egoismo, che infrangono i legami di amicizia, di aiuto vicendevole. Gesù è l’antidoto ai veleni di questo mondo, alla violenza che provoca morte.

Conosciamo e vediamo tante storie di persone avvelenate e rovinate dalla cultura di questo mondo. Ma vediamo anche tanti guariti dalla malattia della solitudine, della divisione, dalla paralisi di chi si chiude in se stesso. Sono guarigioni operate attraverso incontri reali con parole, gesti, preghiera del Signore Gesù.

Un popolo che cammina alla luce della Parola di Dio

Questo popolo raccolto attorno a Gesù ci dona fiducia, ci spinge a raccoglierci attorno a lui, a camminare insieme nel deserto di questo mondo. È un popolo che crede semplicemente alla sua Parola, che sa tacere perché Lui parli. Vediamo che a furia di parlare sugli altri fa diventare sordi.

Stando insieme impariamo a fare silenzio perché Lui parli e insegni. Se ascoltiamo veramente e meditiamo le sue parole conservandole nel nostro cuore, scopriamo con stupore che la sua Parola ci fa nuovi interiormente, capovolge i nostri criteri di giudizio. Comprendiamo che cosa desidera Gesù per noi quando dice: «se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chiunque si fa piccolo come questo bambino, costui è grande nel regno dei cieli» (Mt 18, 3-4).

Gesù ci restituisce all’innocenza originaria

È l’immagine dell’innocenza che il Signore vuole ridarci: il bambino ascolta, si affida e si lascia guidare. Chi ascolta le parole di Gesù e le fa sue, scopre una nuova verità di se stesso, scopre la propria fragilità, ma anche la compagnia e l’amore di colui che non ci lascia soli, che ci invita a camminare nel mondo assieme a Lui, a guardare con i suoi occhi, ad operare con i suoi sentimenti.

Comprendiamo allora le parole di Paolo: «Dio, ricco di misericordia … ci ha fatto rivivere con Cristo … siamo salvati mediante la fede … siamo infatti opera sua» (Ef 2, 4-10). Chiunque è colpito dai morsi velenosi dei serpenti di oggi, rivolga gli occhi verso quell’uomo “innalzato” sulla croce e troverà guarigione.

Intenzioni di preghiera

1) O Signore che hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio unigenito per la nostra salvezza, aiutaci a camminare nella via della conversione illuminati dalle Sacre Scritture, purificati dal tuo perdono, fiduciosi nella preghiera.

2) Ti preghiamo o Signore di proteggere i bambini dal male e dalla violenza. Benedici i nostri bambini, il lavoro dei genitori e dei catechisti perché guidino con amore la vita di tanti piccoli.

3) Ti preghiamo Signore di proteggere e sostenere Papa Francesco, perché nella fedeltà al Vangelo, continui a illuminare con il linguaggio della misericordia e nella carità, il cammino di tutta la Chiesa. Ti preghiamo perché la sua visita nella nostra città susciti nuove energie di amore e di solidarietà. Ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio.

4) Ricordati Signore dei vescovi Mar Gregorios Hibraim e Paul Yazigi, di Padre Paolo Dall’Oglio, e di quanti sono ancora sequestrati in Siria e in Iraq. Proteggi la vita di tutti i cristiani in Medio Oriente. Dona pace dove ancora è guerra.

5) Ti preghiamo o Signore per i più giovani, perché non si scoraggino davanti alle difficoltà del tempo presente, cedendo alla rassegnazione, ma sappiano trovare speranza e senso pieno per la loro vita nel tuo Vangelo.