parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 28/12/14

Festa della Santa Famiglia/B
 

Letture: Genesi 15,1-6; 21,1-3; Salmo 104; Ebrei 11,8.11-12.17-19; Luca 2,22-40.

Memoria dei santi innocenti. Preghiera per tutti quelli che muoiono vittime della violenza, dal seno della madre fino all’età anziana.

SantaFamigliaSE500«Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore»

Dal Vangelo di Luca, capitolo 2, versetti da 22 a 40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

LA VITA COME CRESCITA IN SAPIENZA, ETÀ E GRAZIA

La crescita e l’educazione nella famiglia di Nazareth

In questi giorni del Natale la liturgia ci fa fermare accanto alla famiglia in cui è cresciuto Gesù. Maria e Giuseppe osservano le tradizioni religiose degli insegnamenti di Mosè e si preoccupano della educazione di quel figlio. Dopo quaranta giorni dalla nascita, lo conducono al tempio di Gerusalemme per presentarlo a Dio, come avveniva per ogni primogenito nelle famiglie di Israele.

Gli fanno conoscere le preghiere che dicevano al mattino e alla sera; lo portano a partecipare agli appuntamenti religiosi in sinagoga, a dodici anni lo conducono con loro al Tempio; da giovane operai lavora aiutando Giuseppe; si impegna nell’ascolto delle Scritture, nella preghiera dei salmi e in tante altre consuetudini.

C’è bisogno di continuità nel rapporto col Signore

C’è molto da riflettere per come oggi educhiamo i nostri figli, dinanzi all’esempio della famiglia di Nazareth: forse ci accontentiamo di presentarli in chiesa per il battesimo, e poi al tempo della prima comunione; e poi quasi tutti, quando viene il tempo del matrimonio, chiedono la celebrazione del sacramento.

Potremmo dire che manca una continuità nel rapporto col Signore. Il momento del battesimo, della prima comunione e del matrimonio sono momenti solenni e belli. Ma c’è bisogno di far crescere i doni che si ricevono.

La vita come crescita umana e spirituale

Il tempo della vita vissuta a Nazareth è stato un tempo lungo rispetto ai pochi anni nei quali Gesù ha operato per le strade della Palestina. Ma non sono meno importanti, nella normalità della vita a Nazareth. È stata una normalità segnata da una crescita non solo fisica, ma umana e spirituale come con poche parole la sintetizza l’evangelista Luca: «egli cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini».

È una indicazione preziosa di come vivere il tempo della nostra vita. Maria e Giuseppe che al suo fianco comprendono e vivono il mistero di una vicinanza che è la vicinanza di Dio agli uomini; i pastori che scoprono la luce che veniva da lui; i magi che lo cercano per riconoscerlo come il Signore; gli anziani Simeone ed Anna che vivono con gioia l’incontro con Gesù: l’uno sente crescere nel cuore il Signore e l’altra che fa crescere Gesù nel cuore di chi l’ascolta.

La bellezza e la gioia, a tavola con i poveri

Queste persone attorno al bambino e alla famiglia di Nazareth illuminano quello che abbiamo vissuto in questi giorni, la gioia che abbiamo condiviso con tanti poveri. «Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui» (Lc. 2,33) - dice il Vangelo. Viviamo lo stupore di tanti incontri gioiosi, di tanta familiarità, di forza di amore comunicata e ricevuta.

Un amico di strada, uscendo da uno dei pranzi in chiesa nel giorno di Natale, mi ha detto: «questa è la Chiesa, viva la Chiesa!». Voleva esprimere così la sua contentezza per questa vicinanza, per il calore umano e familiare che aveva percepito.

Incontrare gli altri con i sentimenti di Gesù

Lasciamo allora che questo “tesoro di vita” non solo sia custodito con premura e attenzione, ma che cresca in noi, cresca la centralità di Gesù. Abbiamo bisogno che Gesù cresca nel nostro cuore e nella nostra vita e cresca dentro la vicenda umana.

Ogni Natale non è uguale all’altro perché ogni Natale è il dono di conoscere più in profondità il mistero di amore che viene da Dio, che si fa piccolo, che viene ad abitare in mezzo a noi, che ci conduce per mano ad incontrare con la forza di amore che ci viene donata ogni uomo ed ogni donna che il Signore mette sul nostro cammino. E in ognuno di loro vedere il Signore che ci chiede di accoglierlo.

Intenzioni di preghiera

  • 1) O Signore, ti rendiamo grazie per il Natale che abbiamo vissuto, per la gioia che abbiamo condiviso con tanti poveri. Aiutaci oggi ad accogliere nuovamente il Vangelo, a prendere Gesù bambino con noi per imparare con lui a crescere nell’amore.
  • 2) O Signore, noi ti preghiamo per la nostra Comunità. Guarda a questa grande famiglia che hai radunato in ogni parte del mondo: fa’ che sia sempre unita nella comunione e rafforza in essa i vincoli di misericordia, bontà, umiltà, pazienza e perdono.
  • 3) Signore, sostieni la tua Chiesa, perché sia nel mondo la grande famiglia di Dio. Ti preghiamo per papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio: proteggili e accompagnali sempre con il tuo amore.
  • 4) Signore, di fronte al male che continua ad operare nel mondo, noi ti preghiamo perché la pace torni ad abitare tra gli uomini; perché tutte le nazioni ritrovino la concordia e ovunque, al fragore delle armi, succedano canti di pace. Libera chi è ancora sequestrato in Siria e in Iraq.
  • 5) O Signore, insegnaci ad onorare chi è anziano, a difendere chi è piccolo ed indifeso, ad accogliere gli esuli. Proteggi e benedici ogni famiglia umana e fa che sull’esempio della famiglia di Nazareth, tutte possano crescere nell’amore per accogliere e difendere la vita con responsabilità e premura.