parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 16/03/14

2a Domenica di Quaresima/A
   

Letture: Genesi 12,1-4; Salmo 32; 2Timoteo 1,8b-10; Matteo 17,1-9.

 


«Questi è il Figlio mio,l'amato. Ascoltatelo"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 17, versetti da 01 a 09

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.

2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.

3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».

5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

6All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

LA LITURGIA È IL MONTE DOVE CONOSCIAMO MEGLIO GESÙ

La domenica: giorno del riposo e dell’incontro col Signore

La pagina del Vangelo di oggi comincia con queste parole: «Sei giorni dopo». A che cosa si riferiscono? Per prima cosa ci fanno pensare al racconto della creazione, nel libro della Genesi, dove si dice che Dio, al settimo giorno si riposò.

Questo ci aiuta a comprendere il senso della domenica che abbiamo smarrito: la domenica è il giorno fatto per il riposo e per l’incontro col Signore. Ritrovarsi attorno al Signore e alla sua Parola è il tempo speso bene, che ci viene donato per comprendere la nostra vita con la luce del Signore.

Abbiamo bisogno di comprendere un amore che passa per la croce

Ma qui le parole «sei giorni dopo» ci riportano a sei giorni dopo il primo discorso fatto da Gesù ai discepoli sulla passione: «Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt. 16, 21).

E i discepoli non avevano capito questo discorso, a loro sembrava assurdo che al loro maestro potesse accadere questo, tanto che Pietro si mette a rimproverare Gesù: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai» (v.22).

E Gesù sei giorni dopo invita Pietro, con Giacomo e Giovanni, a salire sul monte. Vuole portarlo in alto, dopo che per paura e incomprensione era sceso in basso. E questo è per noi il senso della domenica, della liturgia. Gesù vuole portare anche noi in alto, dopo che le nostre giornate ci tirano in basso, presi dalle nostre cose e facilmente portati a ripiegarci su noi stessi.

Quaresima: tempo particolare per conoscere e amare Gesù

Siamo distanti dal Signore e Gesù vuole aiutarci a superare questa distanza fatta di paure, di incomprensioni. Ci invita a conoscerlo meglio, ad ascoltarlo con attenzione, a stare con lui in un luogo separato dalla confusione e dall’abitudine di ogni giorno.

La domenica e questo tempo della liturgia è il tempo più importante della settimana. Il tempo della Quaresima è un tempo particolare per conoscere e amare Gesù, diventare suoi compagni, suoi amici, suoi discepoli. Non lasciamo passare questo tempo restando nelle nostre abitudini. Questo è un momento favorevole, ricordando un anno dalla elezione di papa Francesco che ha suscitato nella Chiesa una nuova energia e forza spirituale.

Con Gesù vediamo le cose come Dio le vede

Vogliamo seguire Gesù con maggiore fede, con una comprensione maggiore, uniti. Per questo saliamo volentieri sul monte, veniamo volentieri alla liturgia nel suo giorno, la domenica. Dal monte si vede meglio il cielo, vediamo qualcosa che normalmente non vediamo e soprattutto vediamo le cose come Dio le vede.

Pietro non aveva capito chi era Gesù, per questo lo rimprovera per il discorso sulla passione. E sul monte vede Gesù trasfigurato e ascolta una voce che esce dalla nube: «Questi è il Figlio mio, l'amato. Ascoltatelo» (Mt 17,5).

Abbiamo bisogno di cambiare, di passare da una comprensione superficiale e poco attenta di Gesù, comprendere che la presenza di Gesù è decisiva nella nostra vita. La trasfigurazione ci fa comprendere che Gesù è una luce grandissima per la nostra vita. Le vesti splendenti, bianchissime, il volto trasfigurato vogliono comunicarci che Gesù è una grande luce per la nostra vita grigia, impaurita, che sa poco guardare oltre.

Gesù è luce, presenza e compagnia alla nostra vita

Questo è il dono che Gesù ci fa: conoscere che lui è luce, splendore di una sua presenza, compagnia luminosa alla nostra vita. Pietro che prima aveva rimproverato Gesù, ora dice: «Signore, è bello per noi essere qui!» (v. 4).

Questo vorrei che scoprissimo anche noi: è bello stare alla presenza del Signore, è bello stare in compagnia della sua parola, è bello pregarlo, è bello stare alla sua presenza quando incontriamo i poveri, è bello sapere che il Signore ci ascolta e ci accompagna con la sua presenza luminosa.

Gesù è l’amato di Dio, incontrando lui, incontriamo l’amore del Padre, incontriamo il suo potere di guarigione. Per questo lo preghiamo con maggiore convinzione per la guarigione di chi è malato, per la fine della guerra in Siria, in Centrafrica, per la pace in Ucraina, per la liberazione dei vescovi e dei preti rapiti in Siria.

La liturgia della domenica: momento di gioia e fraternità che ci conduce alla Pasqua

Ritrovarci insieme la domenica è un momento di grande gioia e fraternità. Il Signore continua ad essere presente sempre, accanto a noi. Con lui camminiamo verso la luce vera, quella della Pasqua, che passa per la salita sul monte.
Stiamo con Gesù in questa Quaresima, lottiamo con lui per vincere ogni male e divisione con il bene della sua amicizia e della sua presenza.

Intenzioni di preghiera

  • Gesù, che oggi ci conduci sul monte perché viviamo con te l’esperienza della comunione con il Padre che ci trasfigura il volto e il cuore, aiutaci ad uscire dalla prigionia dell’amore per noi stessi per incontrare Dio, per ascoltarlo, per conoscerlo.
  • Signore, noi ti preghiamo perché il cammino di questa Quaresima ci restituisca una fede semplice e pura, fondata sulla tua parola, come fu quella di Abramo.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa, perché nella Quaresima sappia vivere e annunciare al mondo la conversione e il ritorno a te, e tanti possano gustare la gioia della salvezza.
  • Accogli, o Signore, le invocazioni che questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: tu che ascolti il lamento di ogni uomo che soffre e non resti indifferente al dolore e al pianto, asciuga le lacrime dei poveri, dei piccoli, dei soli, degli ammalati, dei prigionieri.
  • Ti preghiamo, o Signore, perché il mondo intero conosca la pace, e il male non domini più sulla vita di tanti uomini. Mentre ti ringraziamo per la liberazione delle suore di Maloula, ti chiediamo di vegliare sull’Ucraina, sul Centrafrica e sulla Siria e di proteggere la vita dei vescovi Mar Gregorios Hibrahim e Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio, come quella di quanti sono ancora sequestrati.
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