parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/12/13

Natale del Signore/A
   

Letture: Isaia 9, 1-6; Salmo 95; Tito 2, 11-14; Luca 2, 1-20.

 


«Gloria a Dio nell'alto dei cieli e
pace in terra agli uomini».

Dal Vangelo di Matteo capitolo 1, versetti da 18 a 24

1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

il gioioso annuncio

 

Siamo usciti di casa per venire qui. Per un rito? Per una usanza buona.

No. Siamo venuti perché quel bambino è la manifestazione che Dio vuole venire in mezzo a noi, perché ci vuole bene e vuole attirarci in una vita che si apre a tutti.

Il Vangelo di Natale non ci parla di personaggi grandi e potenti. Ci parla di Maria e di Giuseppe, umili persone, povere, tanto povere che non trovano posto, quando per Maria viene il momento del parto.

E Gesù nasce in un luogo dove si riparano gli animali e viene deposto in una mangiatoia.

Non è poesia, non è un racconto sentimentale.

È che Dio sceglie di venire in mezzo a noi in maniera umile e povera. E solo gli umili e i poveri lo sanno riconoscere e accogliere.

Maria, Giuseppe e poi i pastori. I pastori al tempo di Gesù erano disprezzati, trattati come persone impure, nemmeno degne di entrare nel tempio.

E Dio sceglie come primi compagni proprio queste persone disprezzate.

Il messaggio del Natale è quello di uscire, fare un cammino per trovare il bambino, Figlio di Dio. E attorno a quel bambino riconoscere che i poveri e i disprezzati sono i suoi fratelli più piccoli.

Domani mattina, qui come in altri luoghi della nostra città e del mondo ci sarà un fatto straordinario. Prima c’è la liturgia e subito dopo tanti poveri, stranieri, persone che vengono poco considerate, siederanno a tavola, insieme con alcuni di noi.

Davanti all’altare ci sarà una tavola già preparata. È un segno di qualcosa che si è perduto nel tempo e che va ritrovato.

Ci sono due tavole: la mensa dell’altare dove ogni domenica celebriamo l’Eucaristia e la mensa del povero.

Sono due mense che sono state separate lungo gli anni. Ma Gesù ci dice che non si può essere amici suoi senza essere amici dei poveri.
È questo quello che vogliamo riscoprire. Ed è questo il senso bello del pranzo di Natale, domani in questa chiesa.

È un segno per ciascuno di noi, da cogliere. Si accoglie Gesù accogliendo i poveri, si ama Gesù amando i poveri, si incontra Gesù incontrando i poveri.

Per questo c’è bisogno di uscire dalle nostre abitudini e seguendo Gesù, seguendo il vangelo, incontreremo i poveri, scopriremo il suo volto. I pastori incontrando quel bambino provarono una grande gioia.

È questa la gioia vera del Natale: incontrare Gesù e incontrare i poveri, eliminare le distanze, l’estraneità che divide e iniziare l’incontro, l’amicizia con coloro che Gesù mette al primo posto.

Possa questo Natale spingerci a iniziare questo cammino nuovo, accogliendo il bambino di Betlemme, facendolo crescere nel nostro cuore, ascoltando le parole del suo Vangelo e incontrando quelli che il mondo lascia soli e dimenticati.

Intenzioni di preghiera

  • Signore Gesù, luce dal mondo che vieni ad illuminare le tenebre e nasci in mezzo a noi come una nuova speranza per la nostra vita e per il mondo intero, apri il nostro cuore e donaci di rinnovarci profondamente nel tuo amore.
  • O Signore, noi ti preghiamo per il papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché comunichi fino all’estremità della terra la gioiosa notizia della nascita del nostro Salvatore e tutta l’umanità partecipi alla lode e alla gloria del suo nome.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la nostra Comunità, perché testimoniamo la gioia dell’incontro con te e manifestiamo il tuo amore davanti a tutti gli uomini, accogliendo i poveri e i diseredati della terra.
  • O Signore davanti alla tua mangiatoia deponiamo le invocazioni dei tanti che si rivolgono a te. Ti preghiamo per coloro che nel nostro mondo, come te, non trovano un posto: per i poveri, i senza fissa dimora, gli stranieri, i nomadi, per chi è solo, per i carcerati e i condannati a morte, per chi ha fame e sete e per i malati. Fa’ ché questo Natale tutti possano essere consolati e, in te che nasci, trovare nuova speranza.
  • Signore Gesù, principe della pace, fa’ che la pace annunciata a Betlemme percorra le strade di tutti i paesi del mondo, vinca ogni divisione e ogni inimicizia. Accogli la nostra supplica e fa tacere le armi in Siria e in ogni luogo dove c’è la guerra. Veglia sui vescovi Mar Gregorios Hibraim e Paul Yazigi e su tutti coloro che sono ancora sequestrati e in pericolo.