«Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo! »
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Dal Vangelo di Luca capitolo 9 versetti da 28 a 36
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
CERCHIAMO IL VOLTO DEL SIGNORE, DIFESA DELLA NOSTRA VITA
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Dove e a chi guardare in questo tempo?
Dove guardare in questo tempo e pensare con fiducia al nostro futuro e a quello dei nostri figli? Sentiamo vere le parole dell’apostolo quando dice, scrivendo ai cristiani della città di Filippi (vicina alla Macedonia): «molti si comportano da nemici della croce di Cristo» (Fil. 3,18). Cioè si comportano da nemici dell’amore, che non fa vivere in pace.
La croce è la manifestazione più alta dell’amore del Signore per noi, la sua reazione alla violenza omicida è l’amore e il perdono. Ai nostri occhi può apparire una scelta debole, ma questa è la forza di Dio, l’amore.
E allora abbiamo dove guardare, verso chi volgere il nostro sguardo: è lui, il Signore, che ci parla, ci rassicura, ci mette in condizioni di liberarci dai pesanti condizionamenti di una cultura materiale, individualista, che ci isola e ci indebolisce.
Diamo spazio alla preghiera ogni giorno
Egli prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e con loro sale sul monte a pregare. E con loro vuole prendere anche noi, coinvolgendoci nella preghiera con lui. Non lasciamoci rubare lo spazio quotidiano della preghiera, presi da una vita che ci propone continuamente cose da fare, quelle necessarie e buone e quelle meno necessarie o futili, frutto di un materialismo che ci sollecita a consumare sempre di più.
Se ci fermiamo a riflettere sulla nostra settimana, troviamo quanto poco spazio ci rimane per sostare, per pensare e scegliere quello che veramente serve per una vita ordinata e serena. La preghiera è fermarsi, sostare accanto al Signore e – senza ansia, senza fretta – lasciarci istruire da lui.
La preghiera ci trasforma, ci purifica, ci rende luminosi
Durante la preghiera sul monte, il volto e tutta la persona di Gesù diventano luminosi, immagine della luce che è Dio e che vuole rendere luminosa anche la nostra vita. Ma il vangelo ci dice che «Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno». È il sonno che viene dall’affanno per le cose da fare o dall’essere ripiegati su noi stessi, che non ci fa sentire la voce del Signore e non ci fa vedere i segni che egli pone nella nostra vita: segni di speranza, di rinascita, di cambiamento.
Il cambiamento a cui ci chiama il Signore è qualcosa che riguarda l’intimo di ciascuno, la purificazione del cuore dall’egoismo. Solo a partire da noi stessi possiamo pensare al cambiamento del mondo attorno a noi, al cambiamento di questa società. Il cambiamento comincia a partire da noi, dall’interno del nostro cuore.
Ascoltare la voce del Signore e quella dei poveri
Per questo, a quei discepoli avvolti dalla nube della presenza di Dio, quella voce che viene dall’alto invita a riconoscere in Gesù il salvatore, colui che può cambiare la nostra vita: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Le tante voci attorno a noi sono voci confuse, dispersive, contraddittorie. La voce di Gesù, le parole del suo Vangelo sono vere, ci comunicano pensieri e comportamenti pieni di amore, ci fanno vicini gli uni agli altri, ci conducono accanto ai più deboli e dimenticati.
In questi giorni, negli Stati Uniti, due condannati a morte – uno in Georgia, Andrew Cook di 32 anni, e l’altro in Texas, Carl Blue di 48 anni – sono stati giustiziati. Ambedue erano entrati in contatto epistolare con qualcuno che vive da questa parte dell’emisfero.
Noi cristiani affermiamo che mai si può legittimare la pena di morte, la possibilità di uccidere in nome della legge. Uccidere è sempre sbagliato, irrimediabile e inumano. Perché la vita è sacra. Sempre.
Le parole di un condannato a morte
Nell’ultima lettera che Carl ci ha inviato scriveva:
«Sono contento che voi tutti mi state vicino con le vostre preghiere … ti prego di ringraziare tutti perché pregano per me e stanno con forza al mio fianco in quest’ora di grande lotta nella mia vita. La mia è una famiglia molto numerosa. Ho 8 fratelli e 2 sorelle e ho tantissimi zii e zie e così tanti cugini che è impossibile contarli. Mia madre sarà accanto a me la sera dell’esecuzione.Ti ringrazio tanto, mia amata sorella, per aver chiesto a tutti di pregare. Ti sento vicina ogni giorno e durante tutto il giorno».
E poi ci ha inviato una sua preghiera, che facciamo nostra:
Dio tienimi come la luce dei tuoi occhi, nascondimi all'ombra delle tue ali. Canto come se fossi nato oggi, faccio appello alla potenza di Dio. La volontà di Dio sarà la mia guida. L'occhio di Dio sarà la mia vista. La parola di Dio sarà il mio linguaggio. La mano di Dio sarà il mio sostegno. La protezione di Dio sarà la mia forza. Il sentiero di Dio sarà la mia strada. Nel nome di Gesù Cristo, Amen.
Intenzioni di preghiera
- O Signore, non cessare di rivelarti a noi nella luce, quella sfolgorante del Tabor, quella soffusa, ma viva, della tua Parola e donaci in questo tempo di fissare il nostro sguardo su di Te.
- O Signore, ti preghiamo per il Papa Benedetto e per il nostro vescovo Crescenzio; ti ringraziamo per l’affetto paterno con cui papa Benedetto in questi anni ha accompagnato la vita della nostra Comunità e ti invochiamo perché il tuo Spirito guidi la Chiesa ad affrontare con fede, sapienza e amore le sfide del tempo presente.
- O Signore, noi ti preghiamo di custodire dal male questa Comunità, di guidarla fedele al Vangelo, aperta allo Spirito, disponibile ad amare: perché per tutti noi e per i nostri fratelli questa quaresima sia un tempo di profonda trasfigurazione.
- Al termine di questa settimana accogli, o Signore, le invocazioni che ti presentiamo. Ti chiediamo di concedere la liberazione a chi è prigioniero, la guarigione a chi è malato, la consolazione a chi è afflitto, il perdono a chi chiede pietà. Accogli nella tua misericordia Carl, che non abbiamo potuto sottrarre alla condanna a morte.
- O Signore, in questo tempo di grazia rinnova la tua alleanza con gli uomini, libera il mondo dalla violenza, dal male, dalla guerra e fa’ che la pace conquisti i cuori in ogni angolo dalle terra.
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