"Lo Spirito della verità che procede dal Padre, darà testimonianza di me."
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Dal Vangelo di Giovanni capitolo 15 versetti da 26 a 27 capitolo 16 verseti da 12 a 15.
26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
missionari di amore nel mondo
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L’inizio di una storia nuova, di una famiglia guidata dallo Spirito
Oggi la Chiesa celebra la festa di Pentecoste, l’evento accaduto a Gerusalemme cinquanta giorni dopo la Pasqua, quando i primi amici di Gesù, gli apostoli vedono avverarsi la promessa fatta loro: «quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità».
È un evento che dà inizio a una storia nuova, la storia di una famiglia guidata dallo Spirito di amore che la anima e la guida. Non è un evento solo del passato, ma un evento che si ripete ovunque ci sono persone che si lasciano riunire e nella preghiera concorde fanno l’esperienza dei primi discepoli di Gesù.
Pentecoste: un evento interiore che il mondo non conosce
È un evento interiore che l’evangelista Luca, nel libro degli Atti cerca di descrivere con delle immagini: parla di fragore, di vento impetuoso che riempie la casa dove erano raccolti i discepoli con Maria, parla di lingue di fuoco che discendono su ciascuno.
È un evento interiore che si ripete anche oggi, ma che il mondo non conosce. Un avvenimento che porta i discepoli a parlare la lingua di Gesù, la lingua dell’amore, a parlare agli altri e a dire parole forti che toccano il cuore.
La soluzione non è pensare a se stessi ma investire in amicizia
Oggi, dinanzi a questa crisi che coglie il nostro paese assieme a tanti altri paesi, molti pensano che la cosa migliore sia pensare a se stessi, fare ognuno la propria strada senza preoccuparsi degli altri. Prima che crisi economica, bisogna parlare di crisi per tanti legami che si sono spezzati, crisi per mancanza di amicizia, che ci fa vicini, che ci rende solidali.
Noi abbiamo bisogno di amicizia, di amore, non quello che il mondo vuole insegnarci, ma quello che viene dall’alto, viene da Dio. Dove c’è poco amore, si logorano i legami, ci si allontana gli uni dagli altri.
Noi siamo chiamati ad essere gli apostoli dell’amicizia, i missionari dell’amicizia nel mondo. Nella preghiera il Signore è vicino a noi, è presente in mezzo a noi e l’evento della Pentecoste si ripete per quelli che sono uniti nella preghiera concorde.
I frutti della «carne» e i frutti dello «Spirito»
L’apostolo Paolo invita a vivere non seguendo i desideri della «carne», ma quelli dello Spirito. Con la parola carne, si indica il corpo. Quando il vangelo di Giovanni dice: il Verbo, il figlio di Dio, si fece carne, vuol dire che egli prese un corpo come noi, nascendo da Maria.
Altre volte la parola «carne» significa il mondo materiale che si esprime attraverso desideri che portano a pensare solo a se stessi e al proprio tornaconto.
Paolo fa un lungo elenco di quelle che egli chiama «opere della carne»: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere.
Il pensare solo a se stessi provoca separazione, divisione, allontana e fa chiudere nel proprio individualismo.
Oggi c’è bisogno grande delle opere che vengono dallo Spirito di Dio, opere che uniscono gli uni agli altri, creano concordia, amicizia, producono frutti di bene: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Con l’amore possiamo cambiare il mondo
Il mondo ha bisogno di uomini e di donne mossi dallo Spirito di Dio e non dallo spirito di questo mondo che sa solo dividere. Lo Spirito di Dio ci rende capaci di vivere per gli altri e con gli altri. Con questa forza spirituale noi vogliamo diffondere l’amore intorno a noi.
I cristiani che si alimentano quotidianamente alla fonte di vita che è la Parola di Dio, animati dallo Spirito di amore che il Signore manda su quelli che lo invocano, hanno il potere di cambiare questo mondo.
Possa ognuno di noi scegliere di far parte di questa famiglia del Signore e sperimentare la bellezza di vivere uniti a Lui e fra di noi e la gioia di seminare amicizia, amore verso tutti.
Intenzioni di preghiera
- Ti preghiamo, o Signore, rinnova oggi il prodigio della Pentecoste: effondi su ciascuno di noi la forza del Consolatore, per spendere la nostra vita con gioia nella missione che tu ci affidi.
- Vieni, Santo Spirito, e custodisci l’unità di questa famiglia: sciogli il nostro cuore, moltiplica la profezia, rafforza la preghiera e la comunicazione del Vangelo.
- Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa nella quale susciti nuovi carismi: perché sia sempre aperta all’azione del tuo Spirito, per parlare al cuore di tutti gli uomini.
- O Signore, ti presentiamo tutte le invocazioni che sono state a noi affidate. Manda Signore il tuo Spirito a rinnovare la terra: dove c’è odio fa fiorire l’amore, dove c’è dolore la gioia, dov’è guerra la pace.
- Spirito della Pentecoste, consola le popolazioni colpite dal terremoto: perché nessuno resti solo e nella solidarietà tutti ritrovino speranza.
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