"Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!"
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Dal Vangelo di Marco capitolo 9 versetti da 2 a 10.
2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
chiamati dal signore in disparte
per aprirci alla conoscenza di una vita nuova
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Un tempo a parte per noi
Mentre la nostra vita, la vita intorno a noi, scorre normalmente, senza particolari segni di novità, la Chiesa ci chiama a entrare in un tempo di alcune settimane che può essere molto importante per la nostra vita.
Intorno a noi vediamo il mondo sempre uguale, forse con alcuni problemi che rendono più difficile vivere: la crisi economica, la preoccupazione per il lavoro, i soldi che sembrano non bastare mai. E proprio in questo tempo la Chiesa ci fa la proposta di un tempo particolare, il tempo della Quaresima guardando alla Pasqua di Gesù che offre la sua vita per noi.
È un invito a ricavare un tempo a parte nella nostra settimana, nelle nostre giornate, per fermarci accanto al Signore, per ascoltare le sue parole. Il Signore desidera fare con noi quanto ha fatto per i tre discepoli suoi, Pietro, Giacomo e Giovanni: “li prese con sé e li condusse su un alto monte”.
La liturgia della Domenica
Gesù chiede loro di seguirlo sul monte, un monte dove spesso egli si recava a pregare. Ed essi lo seguono. C’è una indicazione di tempo che l’evangelista ci dà: “sei giorni dopo”. E questo ci fa pensare al nostro appuntamento dopo sei giorni, l’appuntamento col Signore al settimo giorno, quello che chiamiamo “domenica”, che significa, appunto, “giorno del Signore”. È l’appuntamento alla fine di ogni settimana.
Guardiamo allora a questo nostro appuntamento, come a un momento importante, quando ci ritroviamo insieme, nel giorno del Signore. Anche per noi questo appuntamento è salire su un alto monte. Perché ci fa staccare dalle cose di ogni giorno, anche se per poco tempo, e ci fa alzare lo sguardo che facilmente è rivolto a noi stessi, alle cose da fare, alle responsabilità che abbiamo. Ci fa alzare lo sguardo verso di lui e ascoltare le sue parole. E ci dona uno sguardo diverso su di noi e sul nostro mondo.
Gesù è la nuova luce per la nostra vita
Guardando a Lui, vediamo che il suo volto è luminoso, tutta la sua persona è piena di luce. E pensiamo ai pensieri spesso rassegnati su noi stessi e sul mondo intorno a noi. Quel volto luminoso, la sua persona piena di vita, ci scuotono dal nostro pessimismo, ci dicono che è possibile una vita diversa, che si stacca dal grigio di tante nostre giornate.
Pietro coglie questo messaggio anche se in maniera confusa e lo fa esclamare: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Mosè ed Elia rappresentavano coloro che avevano conosciuto fin da bambini, andando in sinagoga; Mosè era colui che aveva seguito la strada indicatagli dal Signore e aveva camminato davanti al suo popolo, Elia aveva promesso che Dio avrebbe mandato loro il Messia e sarebbe iniziato con lui un tempo nuovo, una alleanza nuova tra Dio e gli uomini.
La possibilità di cambiare la nostra vita
L’esperienza che i discepoli fanno sul monte è la nostra esperienza della domenica nella santa liturgia: non veniamo per restare qui, ma per attingere la forza che ci viene dal Signore, accogliere le parole del suo vangelo e con queste indicazioni riprendere il cammino di un’altra settimana.
Quello che conosciamo stando in questa assemblea è una esperienza che vuole scendere nel nostro intimo, toccare il nostro cuore e prepararci all’avvenimento più importante della storia, la Pasqua della morte e resurrezione del Signore. Un evento che chi vive in basso, sempre preso dalle proprie cose, non riesce a comprendere.
Forse anche noi facciamo fatica a comprendere che cosa significa “risorgere dai morti”. Perché la Pasqua non è solo la resurrezione di Gesù, ma è anche la nostra resurrezione: anche noi siamo chiamati a risorgere con lui. E pure noi ci chiediamo che cosa possa significare per noi risorgere con Cristo.
Dilatiamo lo spazio del Signore dentro la nostra settimana
Ma se ascoltiamo con attenzione le sue parole, ritorniamo su di esse nei giorni feriali della nostra settimana, noi dilatiamo questo spazio della domenica. E le parole del Vangelo ci aprono gli occhi su chi è più povero e manca del necessario.
Anche un po’ del nostro tempo dedicato a loro, preparando qualcosa che li aiuti, che renda meno dura la loro solitudine, è fare spazio al Signore, perché è Gesù stesso a dirci: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Usciamo con questa visione, con questa chiarezza, dal nostro incontro col Signore e viviamo la nuova settimana con la forza che ci viene da Lui e dalle sue parole.
Intenzioni di preghiera
- O Signore Gesù, che oggi ci conduci sul monte Tabor e ci mostri la tua gloria, aiutaci a tenere fisso lo sguardo su di te nella nostra vita quotidiana, perché niente ci possa separare dal tuo amore. Rendici capaci di testimoniare agli altri la speranza che hai messo nei nostri cuori.
- Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa, perché sempre e ovunque testimoni con coraggio la fede in Gesù, unico salvatore del mondo.
- Ti preghiamo, o Signore, per tutta la nostra Comunità, perché viva unita a te il tempo della Quaresima. Accresci la nostra fede e sostienici perché possiamo morire a noi stessi e al nostro peccato per rinascere con te ad una nuova vita.
- Al termine di questa settimana accogli, o Signore, le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera. Ti preghiamo per tutti i popoli che continuano a vivere fra il rumore delle armi e per le vittime di ogni violenza, perché possano trovare la pace e la consolazione.
- Ti preghiamo, o Signore, per coloro che sono segnati nel corpo e nello spirito dalla croce della malattia, della sofferenza, della solitudine, perché possano incontrare chi riveli loro il cuore e il volto di Gesù, Signore della vita.
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