parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/12/11

Natale del Signore
   

Letture: Isaia 9,1-3.5-6; Salmo 95; Tito 2, 11-14; Luca 2, 1-20.

 


"Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi ènato per voi un Salvatore"

Dal Vangelo di Luca capitolo 2 versetti da 1 a 20.

1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.

19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

ENTRIAMO IN UNA STORIA GRANDE CHE PARTE DA UMILI INIZI

Chi raccoglierà l'annuncio del Natale?

In una notte fredda, non solo per il clima ma anche per la freddezza che c’è in tanti cuori, viene fatto a noi un annuncio: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

Chi raccoglierà questo annuncio? L’evangelista Giovanni dice: «veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo … il mondo è stato fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne tra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto».

La città di Gerusalemme si turba nel conoscere la notizia portata dai magi: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». Non vanno a cercarlo, anzi Erode cerca di eliminare quello che pensava potesse essere un pericolo per il suo potere.

I piccoli e gli umili si ritrovano accanto alla mangiatoia

Eppure Maria e Giuseppe sono povere e umili persone, non fanno parte del mondo dei potenti, di coloro che possono dominare gli altri. Dio sceglie per la sua nascita il corpo di una modesta ragazza accompagnato da Giuseppe che la asseconda e l’accompagna. E il Figlio di Dio si fa uomo venendo in mezzo a noi piccolo e povero. Maria – dice il vangelo - «lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’albergo».

È una storia piccola, minuta rispetto agli scenari del grande mondo di allora, quando dominava l’imperatore romano Cesare Augusto e nella Sira governava un certo Quirinio. A chi poteva interessare quello che avveniva in una povera provincia, alla periferia del grande impero?

Questa storia viene accolta da poveri pastori che nella notte facevano la guardia al loro gregge. Essi, povere e umili persone, avvolti da una luce, ricevono l’annuncio del Natale del Signore. Non si mettono a discutere come fanno i capi religiosi e gli esperti di Gerusalemme. Decidono di coinvolgersi, di andare. E nella notte vanno in cerca di colui che è la luce del mondo.

Vanno e trovano «Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia». E provano una grande gioia, mentre Maria vede e vive queste cose, riflette e medita quello che è sotto i suoi occhi.

Una scelta personale: andare in cerca di Gesù

Il Natale di Gesù sembra una piccola storia a confronto della grande storia di quel tempo, dinanzi al grande potere politico ed economico dell’impero romano che aveva conquistato tutto il mondo allora conosciuto. Ma i poteri di questo mondo passano, mentre la luce che viene da quel bambino di Betlemme continua a illuminare il mondo.

Ma anche oggi i suoi, quelli che portano il suo nome, sembrano ripetere la stessa scelta dei tempi di Gesù: «venne tra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto». Che faremo noi? Scegliamo di partire come i pastori alla ricerca di Gesù?

Gli uomini di oggi spesso sono tristi, rassegnati, scontenti perché non sono soddisfatti di quello che già hanno. Non conoscono la gioia vera che quel bambino viene a portare. Egli nasce povero e viene cercato da persone povere come i pastori; viene cercato da persone pagane che vengono da lontano, come i magi.

Il pranzo di Natale assieme ai poveri

In questo tempo, nella nostra società invecchiata perché non ha sogni, pensa solo a se stessa, quel bambino attende nuovi pastori e nuovi magi. In tante chiese c’è il pranzo di Natale che riunisce attorno al bambino una nuova famiglia di poveri e di umili, assieme. E accanto a quel bambino nasce la vita vera, perché è lui la vita e la comunica a coloro che si mettono a cercarlo come fanno i pastori e i magi.

Il pranzo di Natale che vede seduti alla stessa tavola, insieme, giovani e anziani, poveri, stranieri, bambini rom assieme agli adulti è il vero presepio, un presepio vivente. Attorno a quel bambino la vita rinasce, quel bambino comunica gioia e fa riprendere a sognare, a credere che il mondo può cambiare a partire da noi stessi se ci mettiamo a cercare Gesù, a conoscerlo attraverso le pagine del Vangelo.

Pagine del Vangelo da riprendere, da leggere e meditare come ha fatto Maria, la prima che nel silenzio e nella preghiera ha cercato di comprendere il dono che le è stato fatto, il cambiamento di cui è portatrice quella vita nuova che ha preso corpo nel suo grembo. Si è legata a Lui, lo ha seguito fino alla croce, fino alla Pasqua.

Che ognuno di noi possa decidere nel suo cuore di andare alla ricerca di Gesù e conoscerlo per seguirlo e farne la ragione della propria vita.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore Gesù, luce dal mondo che vieni ad illuminare le tenebre e nasci in mezzo a noi come una nuova speranza per la nostra vita e per il mondo intero, apri il nostro cuore e donaci di rinnovarci profondamente nel tuo amore.
  • O Signore ,noi ti preghiamo per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la santa Chiesa, perché comunichi fino all’estremità della terra la gioiosa notizia della nascita del nostro Salvatore e tutta l’umanità partecipi alla lode e alla gloria del suo nome.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la nostra Comunità e per tutte le comunità cristiane, perché testimonino nella gioia il tuo amore davanti a tutti gli uomini nell’accoglienza ai poveri e ai diseredati della terra.
  • O Signore, davanti alla tua mangiatoia deponiamo le invocazioni che sono state a noi affidate. Ti preghiamo per coloro che nel nostro mondo, come te, non trovano un posto: per i poveri, i senza fissa dimora, gli stranieri, i nomadi, per chi è solo, per i carcerati e i condannati a morte, per chi ha fame e sete e per i malati. Fa’ che in questo Natale tutti possano essere consolati e, in te che nasci, trovare nuova speranza.
  • Signore Gesù, principe della pace, fa’ che la pace annunciata a Betlemme percorra le strade di tutti i paesi del mondo, vinca ogni divisione e ogni inimicizia.