parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 28/11/10

1ª domenica del tempo di Avvento/A

   

Letture: Isaia 2, 1-5; Salmo 121; Romani 13, 11-14; Matteo 24, 37-44.

 

Giudiz
"Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 24 versetti da 37 a 44

37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.

38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo.

40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.

AVVENTO: TEMPO DI RISVEGLIO E DI RINASCITA SPIRITUALE

Inizia un nuovo anno liturgico, tempo di grazia e di conversione

Con questa domenica inizia un nuovo anno liturgico e il tempo dell’Avvento di quattro settimane per prepararci al Natale del Signore. L’anno che inizia viene detto liturgico perché si incentra sulla liturgia domenicale che conclude ogni settimana e ci introduce alla successiva.

L’anno liturgico scandisce il tempo non centrato sui nostri ritmi e attività, ma sul Signore che ci parla e ci chiama a vivere con lui, imparando da lui a vedere, a sentire, a pensare, a parlare e operare. Il nostro tempo vissuto col Signore viene trasfigurato da qualcosa che è passeggero in una realtà di vita che dura per sempre.

Avvento: aspettiamo il Signore che si manifesta ora, in questo tempo

Le prime quattro settimane costituiscono il tempo di Avvento, avvento che significa venuta del Signore, che celebriamo nel Natale, la nascita del Signore. Egli è venuto in mezzo a noi facendosi uomo e continua a venire nel nostro tempo perché le nostre vite non siano sciupate, disperdendoci dietro cose vane, correndo dietro noi stessi in una vita che non produce frutti di unione, di pace, di giustizia, di amore.

Le notizie che sentiamo ogni giorno del mondo vicino a noi e di quello più lontano ci parlano di violenze, di imbrogli, di agitazioni; raramente riceviamo buone notizie. E questo induce alla rassegnazione, a rinchiudersi su se stessi, lasciando che le cose scorrano per loro conto, vadano come vadano.

Usciamo dalla passività e dalla rassegnazione

Per noi cristiani l’Avvento è un dono, una grazia che ci è data per uscire dalla passività e dalla rassegnazione sia su noi stessi che sul mondo che ci circonda e per iniziare una vita nuova. Il battesimo è un dono di vita che abbiamo ricevuto quasi tutti quando eravamo ancora piccoli, dono gratuito ricevuto prima che ce ne potessimo rendere conto. Esso ha posto in noi un seme di vita dello Spirito di Dio. Ha posto in noi un germe che vuole svilupparsi, crescere e manifestarsi in gesti che manifestano questa identità di figli di Dio, partecipi della sua vita.

Molti oggi vivono – come ci dice Gesù nel Vangelo – mangiando e bevendo senza rendersi conto di nulla, senza rendersi conto che anche ora il Signore viene e sono molti, tanti, quelli che non se ne accorgono.

Siamo all’inizio di un nuovo decennio: tempo prezioso per unire e pacificare

L’apostolo Paolo ci invita ad essere consapevoli del momento: un tempo in cui le spinte alla divisione prevalgono su quelle dell’unione, il senso di un destino comune sembra essere stato smarrito, la diffidenza verso chi è diverso da me porta facilmente alla sua esclusione e spesso genera anche violenza.

Queste, l’apostolo Paolo le chiama “opere delle tenebre”; tenebre che possono penetrare anche dentro di noi e renderci come ciechi. Perciò – continua l’apostolo – “gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”.

Quali sono queste armi della luce, che illuminano, che indicano il percorso da seguire?

Preghiera, liturgia, incontro con i poveri

La Parola di Dio letta, meditata, fatta propria, con la Bibbia fra le nostre mani, aperta ogni giorno; la preghiera fatta assieme ai fratelli che ci fa uscire dall’isolamento, ci libera dalla chiusura verso gli altri, ci aiuta a vedere con gli occhi del Signore; l’incontro con i poveri, quelli che vengono tenuti in nessun conto, abbandonati e dimenticati: uno spazio e un tempo anche se piccolo, dedicato a loro in maniera fedele e attenta.

Così certamente saremo risvegliati dal nostro sonno, dalla ripetitività delle abitudini senza cambiamenti; vedremo quel germe di vita dello Spirito che cresce, produce nuovi germogli, crea nuovi movimenti interiori che aprono al tempo del Signore, alla sua venuta, generando in noi nuove energie spirituali che ci trasformano in operatori di pace, capaci di riunire, aiutare, liberare, chiamare tanti altri a camminare insieme nella luce del Signore.

Intenzioni di preghiera

O Signore, con gratitudine accogliamo il Vangelo dell’Avvento che ci chiama alla vigilanza: liberaci dalla preoccupazione per noi stessi, dal sonno dell’egoismo e insegnaci ad attenderti con amore.
Ti ringraziamo, o Signore, perché tu ci doni un anno nuovo, per comprendere qual è la tua volontà e il senso della nostra vita alla luce della tua Parola. Donaci in questo tempo di venirti incontro nell’attesa umile e fiduciosa e nella preghiera incessante.
Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa: perché in questo tempo di attesa sappia attendere con vigilanza la tua venuta, camminando nelle vie dell’amore e dell’unità.
Ti presentiamo, o Signore, le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. Ti preghiamo di essere vicino a chi è condannato a morte e non ha il conforto di nessuno. Sostieni e accompagna il lavoro di chi è impegnato per l’abolizione della pena di morte.
Signore Gesù, fa’ che le ferite della violenza e della guerra possano essere guarite e che nessun popolo alzi più la spada contro un altro popolo: che con te venga la pace in ogni angolo della terra.