parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 06/01/10

Festa dell'Epifania/C
   

Letture: Isaia 60,1-6; Salmo 71; Efesini 3,2-3a.5-6; Matteo 2,1-12.

Le Chiese ortodosse che seguono il calendario gregoriano festeggiano il Battesimo del Signore nel Giordano e la sua manifestazione (epifania) al mondo.

epifania
I Magi viedero il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.

Dal Vangelo di Matteo capitolo 2 versetti da 1 a 12

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2 e dicevano: "Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo".

3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6 E tu, Betlemme,terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele".

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Dio si È manifestato in mezzo agli uomini

Epifania: manifestazione del Signore

Celebriamo oggi la festa dell’Epifania. Epifania significa manifestazione. Sì, sorelle e fratelli, il Signore si è manifestato in questo Natale e la sua luce risplende e si diffonde.
Dalla parola del profeta Isaia giunge a noi un invito: “Àlzati, rivestiti di luce. Alza gli occhi intorno e guarda”. È l’invito ad entrare in una dimensione larga che forza i confini di quello che sei abituato a vedere vicino a te, accanto a te.

Tutti noi abbiamo vissuto da vicino delle esperienze belle. Abbiamo visto che la luce di Betlemme, di quel bambino posto in una mangiatoia, scartato dagli uomini, ha illuminato il volto di tanti, riscaldato il cuore di tanti, poveri e umili insieme, partecipi della stessa gioia.

Alzare lo sguardo da noi stessi e guardare con gli occhi dello Spirito

Ma oggi siamo invitati ad alzare lo sguardo e guardare intorno con la dimensione che viene dallo Spirito. E vediamo che questa luce si è diffusa in tanti luoghi, in città grandi e importanti e in sperduti villaggi in tante parti del mondo. Abbiamo visto tante persone incamminarsi come i pastori, come i Magi, alla ricerca di quel bambino.

E quel bambino si è manifestato in tanti poveri che si sono seduti ad una mensa bella apparecchiata per loro. C’è un movimento di umili e sapienti che vanno da Gesù. I pastori hanno avuto una visione di angeli e l’invito ad andare in cerca di un bambino; i magi hanno visto una stella e si sono messi in cammino, anch’essi in cerca del bambino, guidati dalla stella.

C’è un futuro che è già iniziato

È un movimento suscitato dallo Spirito del Signore, è mettersi in cammino forse guardati come dei visionari di qualcosa che non esiste, non è possibile. Il nostro mondo di oggi vive senza visioni, non è capace di alzare lo sguardo dal presente, dall’immediato attorno a sé dell’oggi senza riuscire a vedere oltre.

Eppure le visioni esistono e si realizzano anche. Il re Erode, alla domanda semplice e concreta di questi sapienti venuti da lontano, resta turbato al solo pensiero che qualcosa della sua vita e del suo potere potesse essere in qualche modo disturbato. I capi religiosi che conoscevano le Scritture e in esse avrebbero dovuto trovare l’indicazione di un cammino da intraprendere, rispondono con parole imparate e studiate, ma che non li coinvolgono in nessuna esperienza concreta. È il divorzio tra la religione e la vita che non porta a nessun cambiamento, che non fa sognare un futuro diverso.

Gli operatori del male non fermano il cammino verso Dio

Ma l’astuzia e la falsità delle parole con cui Erode congeda i Magi non ferma la ricerca di quegli uomini che cercavano Dio. E riprendono il cammino, e trovano il nuovo re che è nato, e lo riconoscono in quel bambino dinanzi al quale si prostrano per adorarlo. Sono i gesti di chi riconosce che la salvezza viene da quel bambino. E i doni che offrono sono segni di chi lo riconosce come re e Signore, al quale innalzare la preghiera e come colui che essi vogliono onorare.

In questo Natale abbiamo visto “le genti camminare alla sua luce”, la luce che sorge da Betlemme e abbiamo potuto comprendere meglio la bellezza della vita che il Signore ci ha chiamato a vivere, comprendiamo meglio la ricchezza che l’amicizia con i poveri, riconosciuti come nostri fratelli, costituisce per la nostra vita, per la vita della comunità.

Anche noi offriamo i nostri doni al Signore

Anche noi, come i Magi, portiamo i nostri doni, offrendo quello che abbiamo di più prezioso, anche se è lui la sorgente di quanto di bello noi abbiamo: la vita fraterna molto preziosa in un mondo che non sa ancora vivere insieme, la preghiera che crea un legame profondo fra gli uomini e Dio e l’amore per i poveri che rende profumate e attraenti le nostre vite.

Al termine di questi giorni santi anche noi torniamo al nostro tempo, riprendiamo il cammino comune, ma non con lo stesso passo, non con gli stessi sentimenti. Isaia proclama: “Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti” (60,5).

Sì, lasciamo che la luce del Natale riscaldi e dilati il nostro cuore, un’abbondanza di doni si è riversata su di noi, sulla comunità; e la nostra ricchezza, i poveri che sono il nostro tesoro, attireranno i popoli lontani, quelli che erano lontani da Dio perché prigionieri di una visione materialista della vita. E questo è già una realtà che è cresciuta in questo tempo, una realtà fatta di persone di cui prendersi cura, a cui con fedeltà e pazienza comunicare i doni che Dio vuole elargire abbondantemente.

Ai cristiani è affidata la missione di fare del mondo una famiglia

Cominciamo a comprendere di più il ministero di grazia che ci è stato affidato, la missione da compiere in questo mondo, come un popolo di umili e di poveri che camminano insieme. La visione di Dio su questo mondo è quello di una famiglia che accoglie tutti, dove tutti si possa vivere insieme. Il Signore ci fa entrare in questo suo disegno sapiente e noi diventiamo suoi collaboratori per un mondo più giusto e in pace.

“Nei suoi giorni fiorisca il giusto ed abbondi la pace” – cantiamo col salmista. E mentre cantiamo al Signore vediamo che questi giorni nuovi già cominciano a fiorire; sono come un giardino che cresce e si espande togliendo spazio alla terra arida e al deserto.

“Tutti sono chiamati, in Cristo Gesù – afferma l’apostolo Paolo – a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo” (Ef. 3,6). Con la gioia per questo Natale nuovo, ricco e abbondante di doni, comunichiamo il Vangelo in maniera larga, generosamente e gratuitamente.

Essere ministri, comunicatori e dispensatori della grazia di Dio

Noi siamo stati chiamati ad essere ministri, comunicatori e dispensatori della grazia di Dio: non in maniera ideologica, ma nella concretezza di un vangelo che diventa vita, di un’amicizia bella con i poveri, che ci fa diventare intimi di Dio e vicini ad ogni uomo.

Dio si è manifestato a noi nel bambino di Betlemme, nell’incontro con i poveri alla stessa mensa. Questa e l’epifania di Dio. Ma noi siamo chiamati a manifestare Dio accanto agli uomini ogni giorno con la nostra vita, con i nostri gesti, con le parole che ci dona il vangelo. Essere anche noi l’epifania di Dio, con umiltà e semplicità, sapendo che tutto quello che abbiamo ci viene dal Signore. Da Lui abbiamo ricevuto e quello che abbiamo ricevuto vogliamo comunicare e manifestare agli uomini.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, mentre facciamo memoria della tua manifestazione davanti al mondo, ti chiediamo la grazia di prendere parte alla tua missione, per vivere, servendo il vangelo, la responsabilità di rendere il mondo più vicino a te.
  • O Signore, principe della pace, dona al mondo, agitato da tanti conflitti e divisioni, di conoscere la tua pace. Ti preghiamo Padre per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa perché indichi al mondo intero la stella luminosa del mattino, Gesù Cristo Signore.
  • Come i Magi, ci inginocchiamo innanzi a Te o Signore Gesù, per presentarti le invocazioni che sono state a noi affidate. Ti preghiamo per tutti i bambini, soprattutto per quelli più poveri, malati, soli e chiediamo al Bambino di Betlemme di proteggere la loro vita e di aiutarli con la sua benedizione a crescere come lui in età, sapienza e grazia.
  • Ti preghiamo o Signore per tutti i cristiani, particolarmente per le Chiese ortodosse che celebrano in questo giorno la tua nascita, perché cresca il desiderio di unità e nell’amore reciproco rendano una testimonianza piena nel tuo nome.