parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/04/10

4ª Domenica di Pasqua/C
   

Letture: Atti 13, 14.43-52; Salmo 99;  Apocalisse 7,9.14-17; Giovanni 10, 27-30.

 


"Le mie pecore ascoltano la mia voce"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 10 versetti da 27 a 30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.

Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

il signore ci guida alle fonti delle acque della vita

L’amore tenero di Gesù per ciascuno di noi

Quante volte, Gesù assieme ai suoi discepoli, nel loro spostarsi da una città all’altra, da un villaggio all’altro, avevano visto il pastore che conduceva al pascolo le sue pecore. E quando qualcuna rimaneva indietro o si allontanava dalle altre, subito si premurava di ricongiungerla alle altre. Ognuna delle pecore per il pastore è preziosa e per questo si preoccupa che nessuna vada dispersa.

Era una immagine molto familiare in una società prevalentemente agricola. E Gesù parte da questa immagine per manifestarci il suo amore per ciascuno di noi, il legame che si instaura fra noi e lui. È un rapporto vivo, reale, di comunione fra il Signore e noi.

Il rapporto con Gesù cresce attraverso l’ascolto della sua Parola

È un rapporto che vive e cresce attraverso l’ascolto fiducioso di quello che ci dice, sapendo che egli ci conduce verso luoghi di pace, dove egli ci fa trovare un cibo che produce energie di amore, e fa crescere la comunione fra gli uomini.

Gesù usa espressioni che ci rivelano qualcosa di profondo: egli ci vuole comunicare la sua stessa vita: “io do loro la vita eterna”. Che cosa è questa “vita eterna” per noi che siamo immersi nel provvisorio, abbiamo sentimenti che cambiano, mutevoli, che manifestano la nostra fragilità e debolezza.

Il Signore ci comunica energie di amore

Per il Signore la vita di ciascuno di noi è preziosa; per questo egli dice “non andranno perdute in terno”. Tanti pericoli corre la nostra vita, ci sono coloro che vogliono dividere gli uomini, metterli in contrapposizione, creare sospetti e diffidenza per rompere quella comunione e quella pace per cui noi siamo fatti, che sono il vero riposo per il cuore dell’uomo.

Nella liturgia noi ci riconosciamo come sua famiglia, che vogliamo ascoltare la sua voce e camminare dietro di lui. Qui riceviamo quelle energie di amore che ci aiutano durante la settimana a non camminare per conto proprio, a non disperderci e finire in luoghi aridi.

Nel nostro tempo si esalta tanto l’individualismo facendoci credere che ognuno può bastare a se stesso, che ognuno deve pensare per sé. E spesso ci accorgiamo troppo tardi che tutto questo è ingannevole e non porta a nulla.

La Pasqua ci fa rinascere con un cuore nuovo

Abbiamo celebrato un’altra Pasqua, questa Pasqua del 2010. E la Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita, è la resurrezione, la rinascita con un cuore nuovo. Non è un passaggio che avviene in modo automatico, ma avviene attraverso l’incontro con colui che i Vangeli della Pasqua chiamano “il Crocifisso”.

E il crocifisso continuiamo a vederlo nel volto dei tanti sofferenti che ci sono oggi, che incontriamo, accanto ai quali possiamo fermarci come il buon samaritano della parabola evangelica o continuare per la nostra strada, andando oltre.

Accogliendo loro noi accogliamo il Signore stesso e ci apriamo alla comunione con Dio. I poveri ci conducono a Dio, perché ci aprono il cuore e ci rendono compassionevoli, misericordiosi, ci fanno vivere gli stessi sentimenti di Dio.

Nessuno ci può dividere da Dio – “nessuno le strapperà dalla mia mano”, dice Gesù – solo noi possiamo scegliere di andarcene per conto nostro, di rifiutare di camminare insieme a lui. Davanti al nostro rifiuto il Signore diventa come impotente.

Non abusiamo dell’amore paziente di Dio

È quello che è avvenuto durante la predicazione degli apostoli nei primi tempi e avviene anche oggi: per invidia e gelosia alcuni rifiutano la Parola che Paolo e Barnaba comunicano loro. E questi dicono parole che ci devono far molto riflettere, perché non ci abituiamo a lasciar cadere le parole che il Signore fa giungere a noi:

Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”.

Il Signore vuole donarci la sua stessa vita, rinnovare le nostre fibre più intime perché vibrino del suo amore. Ma ci sono tanti che ignorano l’amore di questo pastore. E attendono che qualcuno anche a loro proclami che c’è un’altra strada che conduce a pascoli fertili, che si può vivere diversamente, che si può gustare la pace di una famiglia che vive e sperimenta la tenerezza di Gesù buon pastore, che si possono liberare tanti che vivono nell’abisso del dolore e dell’abbandono.

Tutto questo è possibile se viviamo col Signore, se lui sta in mezzo a noi e ci guida e – secondo la bella espressione usata dall’Apocalisse di Giovanni sarà il nostro pastore e ci guiderà alle fonti delle acque della vita”.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore che nel tuo Figlio ci hai offerto l’esempio del vero pastore che dà la vita per il suo gregge, aiutaci fra le insidie del mondo, ad ascoltare sempre la voce di colui che pone davanti ai nostri occhi l’orizzonte illimitato dell’amore.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto e per il nostro vescovo Crescenzio: sostienili con il tuo amore perché edifichino con la parola e l’esempio il gregge che hai loro affidato; fa’che insieme possiamo gioire della tua Resurrezione.
  • Dio Padre nostro, che ci hai donato Gesù come guida dei nostri cuori, rendici capaci di trovare in lui la vita senza fine che ci hai promesso.
  • Ascolta Signore le invocazioni che sono state a noi affidate e che a te presentiamo. Ti preghiamo rafforza la fede di questa tua famiglia, perché possa vivere il tuo amore senza limiti ora e nei giorni che verranno testimoniando a tutti che tu, il Risorto, sei la speranza di un mondo rinnovato.
  • Ti preghiamo o Signore, tu che nella Resurrezione dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore spesso non ha saputo sperare, rendi possibile la pace in ogni luogo della terra.