"Ma voi chi dite che io sia?"
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Dal Vangelo di Luca capitolo 9 versetti da 18 a 24
18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, da capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
con gesu' impariamo a farci carico della croce
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Saper riconoscere che tutto ci viene da Dio
L’episodio che precede questo brano del vangelo è quello della moltiplicazione dei pani, quando Gesù benedice e moltiplica cinque pani e due pesci che riescono a sfamare cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
È molto normale per noi, dinanzi a un successo, sentirsi su di giri, contenti, soddisfatti, magari ricevendo complimenti e congratulazioni da quelli che ci stanno intorno.
Per Gesù la cosa più normale e abituale è ritirarsi in un luogo solitario a pregare: a pregare il Padre suo, al quale egli si rivolge in ogni cosa. Mentre per noi i successi, piccoli o grandi che siano, portano facilmente alla esaltazione di sé, per Gesù portano invece a ribadire la comunione profonda fra lui e il Padre suo.
Crescere nella conoscenza di Gesù nel quale crediamo
Abbiamo tutti da comprendere chi è colui che si manifesta come l’amico degli uomini, il consolatore degli afflitti, colui che perdona e accoglie. Ed è Gesù stesso che prima chiede ai discepoli che stanno con lui, che cosa le folle hanno compreso di lui, che cosa dicono di lui.
E le risposte che i discepoli danno – c’è chi dice che sei Giovanni Battista risuscitato, oppure uno degli antichi profeti ritornati in vita – sono risposte che riconoscono in lui un uomo di Dio, ma sono lontani dal pensare che Gesù è Dio stesso che si è fatto uomo, è l’inviato di Dio, il Messia che gli ebrei attendevano.
Chi è Gesù per me e per quello che stanno intorno a me?
E allora Gesù pone una domanda diretta ai discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?”. E Pietro, con quelle parole – “tu sei il Cristo di Dio” – lo riconosce come il messia, colui che viene da Dio, colui che era atteso.
Sono queste delle domande che sentiamo rivolte ad ognuno di noi: che cosa ha compreso la gente di questa generazione riguardo a Gesù, come lo vedono, come pensano a lui; e poi la domanda diventa personale: “chi sono io per te?”.
Dobbiamo dire che l’idea che la gente ha di Gesù è qualcosa di soggettivo, che poco si riferisce a quanto i vangeli ci fanno conoscere di lui. Ma noi stessi, che ascoltiamo il vangelo, che partecipiamo alla liturgia della domenica, facciamo fatica ad accogliere quanto Gesù comincia a spiegare dopo la risposta giusta di Simone, ma che aveva bisogno di essere spiegata e liberata da ogni equivoco.
Il Vangelo ci rivela pienamente il volto vero di Gesù
Il Figlio di Dio sottoposto a sofferenze, rifiutato dai capi, anche dai capi religiosi, essere messo a morte e poi risorgere? L’idea di un Dio potente secondo i nostri criteri umani fa a pugni con il fatto che il figlio di Dio, Gesù, si manifesti debole, che non si difenda, colpito dalla violenza degli uomini.
E qui ricordiamo le parole che Isaia riporta (Is. 55,8), quando il Signore dice: “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”. Noi pensiamo di salvare noi stessi, di stare nel meglio quando pensiamo solo a noi stessi, ai nostri bisogni e ai nostri interessi, disinteressandoci degli altri, specialmente di quelli lasciati da parte nella nostra società.
Imparare dal comportamento del buon samaritano
Gesù, in tutte le pagine del Vangelo ci aiuta a comprendere che cosa significa essere suoi discepoli, camminare dietro di lui. “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”: molto spesso si identifica la propria croce da prendere ogni giorno con le proprie sofferenze, i propri disagi, i propri problemi.
Guardando a Gesù, lo vediamo farsi carico delle sofferenze di coloro che incontra e prendere su di sé le ansie, le angosce, i dolori di coloro che soffrono. Camminare dietro Gesù significa imparare a prendere la croce, come ha fatto lui, facendosi carico delle sofferenze, delle richieste di aiuto di coloro che stanno male.
Non ci salviamo pensando solo a noi stessi
Non ci sembrino paradossali le parole di Gesù – “chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà” – perché sono molto vere: l’incontro con chi è solo, con chi soffre, il piccolo aiuto o servizio che noi rendiamo loro è qualcosa che solleva che sta male più di quanto noi possiamo credere; e nello stesso tempo ha un effetto salutare su di noi: ci libera dalla depressione, dal lamento, dalla durezza, accresce in noi la capacità di bene, la capacità di voler bene.
Il grido di coloro che a Gesù in croce ripetono ossessivamente più volte – “salva te stesso!” – è ingannevole, perché lascia soli non solo coloro che sono nel dolore, ma lascia soli anche noi e si consolida la catena di egoismi e indifferenze.
Con Gesù impariamo a spezzare queste catene e a liberare energie di amore che Dio ha posto nel cuore di ciascuno.
Intenzioni di preghiera
- O Signore che ci fai passare dalla morte alla vita, che sei fonte di gioia e di pace per quanti credono e sperano in te, guidaci con il tuo Spirito, rendici forti nell’amore, perseveranti nella fede, uniti nella speranza.
- Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa diffusa nel mondo, perché non tema di indicare a tutti la via della salvezza: Gesù crocifisso e risorto.
- Ti preghiamo o Signore per tutti noi qui riuniti perché la sapienza del tuo Spirito ci guidi alla verità tutta intera e ci renda capaci di comunicarla con gioia e semplicità a tutti. Proteggi e sostieni ogni nostra comunità nel mondo.
- Signore accogli le invocazioni che, affidate alla nostra preghiera, ti presentiamo. Fa’ cessare ogni guerra, il livore dell’odio e ogni male: che la pace venga presto in ogni luogo.
- O Signore che riversi su quanti guardano a Te uno spirito di grazia e di consolazione, sii vicino a chi in questo periodo estivo è più solo, agli anziani, ai malati, ai carcerati, ai poveri. Veglia sulla loro vita e fa’ che tutti trovino conforto.
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