parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 24/01/10

3ª Domenica Tempo Ordinario/C
   

Letture: Neemia 8,2-4.5-6.8-10; Salmo 18; 1ª Corinzi 12, 12-31; Luca 1,1-4; 4,14-21

Preghiera per l’unità delle Chiese. Memoria particolare delle comunità cristiane in Europa e nelle Americhe.


"Lo Spirito del Signore è su di me"

Dal Vangelo di Luca capitolo 1 versetti da 1 a 4 e da 14 a 21

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

LO SPIRITO DI DIO CONTINUA AD AGIRE NELLA STORIA

Dio agisce nella storia degli uomini

Ognuno di noi fa parte di una storia più grande nel quale è inserito, una storia che è fatta non solo dal presente e dai luoghi dove noi viviamo, ma che viene da lontano e va oltre noi, ed abbraccia l’orizzonte largo del mondo.

Ma in questa storia nella quale si muovono gli uomini c’è l’azione di Dio che guida questa storia. Egli che è all’origine della creazione di ogni cosa, ha mandato il suo Figlio che è diventato uomo come noi per innalzare gli uomini a Dio.

È la storia di Gesù di Nazareth che l’evangelista Luca si preoccupa di raccontare con cura e precisione. Ma è una storia della quale gli uomini di tutti i tempi sono chiamati a divenirne partecipi, ad operare con lo Spirito che si è manifestato in Gesù, che egli dona largamente a tutti coloro che si mettono in ascolto della sua Parola.

La parola di Dio ci edifica come suo popolo

Il libro di Neemia ci racconta della ricostruzione e della rinascita di un popolo che aveva conosciuto l’umiliazione della deportazione, della dispersione in una terra straniera. E questo avviene perché di nuovo la Parola di Dio viene proclamata in mezzo al popolo. È la Parola di Dio che ci costituisce come suo popolo e ci rende operatori nella storia con la forza del suo Spirito.

In Gesù si manifesta pienamente l’azione di Dio per trasformare la vita degli uomini. E questa trasformazione avviene per la forza dello Spirito di Dio, che è forza di amore, che è scesa su Gesù, forza che si è manifestata visibilmente nel battesimo al fiume Giordano, sotto forma di colomba, mentre si sente una voce che viene dal cielo e invita ad ascoltare quanto egli ci dirà.

Lo Spirito di Dio agisce nel popolo dei credenti

E noi vediamo questo popolo che nasce dall’ascolto della Parola, prendere forma, costituirsi come famiglia di popoli e lingue diverse. E noi facciamo parte di questo popolo e riceviamo lo stesso Spirito che si è manifestato in Gesù.

Le parole del profeta Isaia che Gesù legge nella sinagoga di Nazareth dove sin da bambino si era recato con assiduità, descrivono l’azione dello Spirito: portare il lieto annuncio ai poveri, proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista, rimettere in libertà gli oppressi, proclamare l’anno di grazia del Signore.

Sono tanti i poveri nel mondo anche oggi, anche nella nostra città. Ma dinanzi a Dio, noi che ci crediamo ricchi, non siamo anche noi poveri? E proprio andando incontro ai poveri che la nostra povera umanità diventa ricca dei sentimenti del Signore. Ogni giorno tanti sono i poveri che attendono una buona notizia per la loro vita. E noi, con la forza dello Spirito del Signore diventiamo buona notizia per loro. E alla fine noi e loro riceviamo qualcosa che viene da Dio.

Ognuno è parte attiva nel popolo di Dio

Lo Spirito di Dio continua ad agire per mezzo di umili persone, donne e uomini comuni mossi dalla sua forza. E l’azione dello Spirito ricompone quelle fratture che creano dolore e sofferenza, conduce alla comunione e alla condivisione, ricrea quell’armonia che l’apostolo Paolo ci descrive attraverso l’esempio del corpo umano, un unico corpo composto di varie membra, diverse fra di loro, ognuna che svolge un compito, muovendosi collegata alle altre membra.

Ogni settimana noi viviamo la stessa esperienza dell’assemblea raccolta da Esdra e Neemia, ascoltiamo questa Parola che ci consolida nella nostra unione, ci chiama a vivere l’unità di questo unico corpo, che è il popolo di Dio, la comunità dei discepoli e riconoscere il posto che ciascuno ha in questa famiglia.

Vivere l’unità di un solo corpo pur essendo diversi

Ognuno di noi è partecipe dello stesso Spirito, e il compito di ciascuno è importante per la vita di questo corpo spirituale che vive della linfa che viene da Dio. Far circolare per la propria parte questa linfa spirituale, comunicare quello che riceviamo, operare guarigioni con la forza dello Spirito, avvicinare, accompagnare, farsi carico di chi è più debole.

L’apostolo Paolo, attraverso l’immagine del corpo, spiega in maniera molto bella questa unità nella diversità che ci fa essere tutti responsabili e coinvolti nella vita di questa famiglia di Dio: “tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo – afferma Paolo – e tutti siamo dissetati da un solo Spirito”.

Lasciamo che lo Spirito di Dio agisca e operi per mezzo nostro

Questa è la realtà della Chiesa, della comunità. E Paolo (Ef. 4,30) esorta a non rattristare lo Spirito santo di Dio, a vivere dello Spirito e camminare secondo lo Spirito. Sappiamo quanto ogni giorno siamo esposti alla tentazione di muoverci secondo i propri interessi, di staccarci dalla comunione con i fratelli e con i poveri per fare spazio ai nostri egoismi, ai piccoli protagonismi che mortificano lo Spirito di Dio. Ma la Parola del Signore, ogni giorno cercata e accolta, ci nutre e ci fa camminare secondo lo Spirito.

Così possiamo essere, in mezzo agli uomini, “una lettera di Cristo – scrive Paolo ai Corinzi (2Cor. 3,2-3) – scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani”, conosciuta e letta da tutti gli uomini.

  • Intenzioni di preghiera
  • Signore che  sei venuto a portare ai poveri il lieto annuncio, consola chi soffre, chi è solo, chi è povero e prigioniero: che il tuo amore tenero e appassionato possa giungere ad ogni uomo e ad ogni donna.
  • Ti ringraziamo o Signore per il dono del tuo giorno, perché non siamo un popolo abbandonato, senza speranza e senza parole. Perché la tua Parola è la luce che ci fa vedere “l’oggi del tuo Regno”, compiersi in mezzo a noi.
  • O Signore noi ti preghiamo per tutta la Chiesa, perché  custodisca e comunichi il tesoro della tua Parola, per il Papa Benedetto e per il nostro vescovo Crescenzio. In questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, noi ti invochiamo perché nessun seme di amarezza ci divida dai nostri fratelli ma tutti, nel tuo nome, sappiamo lavorare per una profonda e piena comunione.
  • O Signore accogli le invocazioni che sono state affidate alla nostra preghiera: si allontani dalla terra l’ombra di morte mentre i popoli si riconciliano nel perdono. Te lo chiediamo unanimi: dona al mondo la tua pace.
  • Ti preghiamo o Signore per chi è malato, per chi conosce la fragilità del suo corpo, per chi soffre: perché trovi guarigione e salvezza.