parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 14/06/09

Festa del COrpus Domini/B
   

Letture: Esodo 24, 3-8; Salmo 115; Ebrei 9, 11-15; Marco 14, 12-16.22-26.

 


"Prendete, questo è il mio corpo"

Dal Vangelo di Marco capitolo 14, versetti da 12 a 16 e da 22 a 26

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo.

Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti.

In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

nutriti di cristo siamo diventati nuove creature

La creazione, opera di Dio, rovinata dagli uomini

Capita a tutti di fermarsi ad ammirare spettacoli meravigliosi della natura - un fiore, una montagna, un panorama – e pensare alla bellezza del creato, all’autore di questa creazione. Ci tornano in mente le pagine iniziali della Bibbia, dove si racconta della creazione del cielo e della terra, del mare e dei monti, delle piante e dei fiori, del giardino rigogliosi di alberi e frutti, della creazione dell’uomo e della donna posti a vivere in questo giardino.
È l’armonia della natura che in certi spettacoli possiamo ancora oggi contemplare. E viene da dire: “Come sono grandi le tue opere, Signore!” (Salmo 92,6). Ma questa armonia è stata rovinata dagli uomini, il peccato si è introdotto nel mondo e le divisioni, gli scontri, il pensarsi autonomi da Dio ha prodotto tanti mali.

La nuova creazione operata da Gesù

Gesù viene a ricreare e rinnovare quanto era stato creato da Dio e rovinato dagli uomini. Noi, uniti a Lui, siamo la nuova creazione operata da Gesù, chiamati ad “abbandonare l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarci nello spirito della nostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità” (Efesini 4, 22-24).
Dopo la celebrazione della Pasqua che ci chiama a risorgere con Cristo mettendo da parte le abitudini di peccato, dopo la Pentecoste, festa dello Spirito di amore che viene donato da Dio ai suoi discepoli, la Chiesa oggi – festa del Corpus domini - ci invita a fermarci sulla Eucaristia, corpo e sangue di Cristo versato per noi.

L’Eucaristia, in un contesto di tradimenti e abbandoni

Dio ci ha manifestato il suo amore inviando il suo Figlio in mezzo a noi; e Gesù, nelle ore che precedono immediatamente la sua passione, in un contesto di tradimenti, di paure e di abbandono da parte dei suoi amici, trova il modo di continuare a restare con noi anche dopo la Pasqua e dopo la sua salita al cielo. Perché tutti quelli che aderiscono a Lui, credono nella sua Parola, potessero vivere l’alleanza vitale con Lui, essere segno della nuova creazione per mezzo della quale vuole rinnovare la faccia della terra e la vita degli uomini.
Gesù viene a ri-creare l’uomo, “l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità”. Ai discepoli, storditi dalle parole di Gesù sul tradimento di Giuda e sul loro abbandono, egli, mentre mangiavano, prende il pane, lo benedice e dice loro: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice e dopo aver reso grazie dice: “Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti”.

Gesù ci ha donato il bene più prezioso: il suo amore

Gesù non possiede beni terreni, non ha denaro, ma dona la sua vita perché noi potessimo vivere per Lui, con Lui e di Lui. Si ricostituisce così quella unità e quella armonia della creazione e dei primi uomini: unione intima con Dio e riscoperta della fraternità e della unità della famiglia umana.
Vivendo con Lui, uniti a Lui e fra di noi come i rami sono uniti alla vite e producono frutti, avviene “la purificazione della nostra coscienza dalle opere di morte, perché – come dice la lettera agli Ebrei - serviamo al Dio vivente”.

Essere donne e uomini ri-creati dal Signore

C’è un lavoro per ciascuno di noi perché questa nuova umanità, ricreata dal Signore Gesù, possa sbocciare e produrre fiori e frutti. Scrive l’apostolo Paolo alla comunità cristiana di Efeso (4,29-32): “nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per una opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione”.
La comunione, la gentilezza, la benevolenza, sono il segno di questa armonia ritornata, della pace dei cuori segno della presenza di Dio: “Scompaiano da voi – continua l’apostolo – ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo”.

Una alleanza con Dio e con gli uomini da rinnovare e da vivere ogni giorno

Gesù dando tutto se stesso, non solo sulla croce, ma per mezzo dell’Eucaristia nutrendoci col suo stesso Corpo e sangue, ha fatto una alleanza con noi. E noi rinnoviamo questa alleanza vivendo con Lui, ascoltando le sue parole e nutrendoci di Lui per mezzo del pane e del vino benedetti, Corpo e Sangue suo.

Lui si dà a noi e noi ci uniamo a Lui e per mezzo suo si creano legami nuovi di fraternità fra i suoi discepoli, di attenzione e di amore verso tutti gli uomini. Ci conceda il Signore di essere segno bello della nuova creazione che Gesù è venuto a fare di noi, segno di speranza e di resurrezione per tutti quelli che avviciniamo, resurrezione per quelli che vivono nel buio, nella povertà, nella solitudine.

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore, tu che ti sei fatto cibo per tutti e ci hai mostrato dove giunge l’amore di Dio, rinnova la nostra vita e apri il nostro cuore al tuo amore senza confini.
  • Ti preghiamo, o Signore, per noi che spezziamo insieme il pane della vita e ci nutriamo al calice della salvezza, perché sempre impariamo a condividere con generosità il pane terreno e a soccorrere i poveri, gli affamati, gli assetati, coloro che sono nel dolore e nell’indigenza.
  • O Signore tu che nutri continuamente il tuo popolo, custodisci nell’unità la tua Chiesa sparsa su tutta la terra, perché sia in Te un solo corpo; proteggi il papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Al termine di questa settimana ti presentiamo o Signore le invocazioni che sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare noi ti chiediamo di guarire chi è malato e di donare a tutti la medicina della tua consolazione.
  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti i profughi, per chi fugge dalla miseria e dalla guerra,  per tutti coloro che affrontano viaggi lunghi e pericolosi in cerca di una salvezza. Perché tutti possano trovare accoglienza e stabilità