parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 13/09/09

24ªDomenica del Tempo Ordinario/B
   
Letture: Isaia 50, 5-9; Salmo 114; Giacomo 2, 14-18; Marco 8, 27-35
 


"Va dietro a me, Satana!
Perchè non pensi secondo Dio"

Dal Vangelo di Marco capitolo 8, versetti da 27a 35

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».

Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.

E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.

Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». Parola del Signore.

la via di gesu' e' una via di unione e di pace

La gente e noi stessi, che cosa pensiamo di Gesù?

Sappiamo tutti che Gesù è stato un itinerante e continua ad esserlo ancora oggi. Si spostava da un villaggio all'altro, dalla Galilea alla Giudea e ovunque incontrava ogni genere di persone. Sappiamo anche che stava sempre con i dodici discepoli che chiamò apostoli, quelli che egli aveva scelto “perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni” – come ci riporta l'evangelista Marco (3,14-15).

Con loro per strada, mentre si sposta verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo, spinge i suoi a riflettere su quello che stanno vivendo con lui, su come la gente recepisce la sua predicazione e su quanto essi stessi hanno compreso del loro maestro.

Le risposte che si danno su Gesù oggi

Le risposte che essi danno manifestano una confusione nella comprensione della gente, anche se colgono qualcosa che viene da Dio nell'azione di Gesù: c'è chi dice di vedere in lui Giovanni Battista risuscitato dopo che era stato ucciso per mano di Erode, c'è chi vede in lui il profeta Elia ritornato sulla terra o qualcun altro degli uomini di Dio venuti in tempi passati.

La domanda che Gesù pone ai discepoli la sentiamo rivolta anche a noi che viviamo nel XXI secolo: che cosa pensa la gente di me, che cosa ha compreso del mio messaggio, del mio Vangelo?

Le risposte che possiamo dare noi non sono le stesse di duemila anni fa. Ma forse possiamo dire che per molti la religione di Gesù è vista e vissuta come qualcosa che è bene fare, anche senza comprendere le implicanze concrete nella propria vita. Possiamo dire che per molti la religione è una tradizione di gesti e celebrazioni, senza comprendere che chi sta dalla parte di Gesù, nel vivere con gli altri sceglie la via del dialogo, dell'amicizia gratuita, della vicinanza ai poveri, ai disprezzati, a coloro che si vuole escludere dalla nostra società.

Forse anche oggi, riguardo a Gesù c'è ancora tanta confusione e ignoranza del Vangelo da Lui predicato e vissuto, tramandato fino a noi.

Quanto comprendiamo la via proposta da Gesù?

Ma Gesù pone anche a noi la domanda diretta posta ai suoi discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?” . Forse anche noi sappiamo dare una risposta giusta, come quella di Pietro – “tu sei il Cristo” – intendendo dire che Lui è l'inviato di Dio, colui che ci fa conoscere la via di Dio da percorrere.

Quando però Gesù comincia a spiegare che egli nel confronto con i potenti della società non si misurerà mai con le loro stesse armi, fatte di intrighi, di difesa del proprio potere fino ad arrivare alla violenza per eliminare chi è di ostacolo, allora Pietro e gli altri discepoli non capiscono, non accettano la scelta di rifiutare sempre la violenza e di credere nella forza dell'amore gratuito.

Pietro arriva addirittura a rimproverare Gesù, anche se lo fa prendendolo in disparte. Ma Gesù risponde a voce alta, guardando gli altri discepoli e dice chiaramente che la via della violenza, quando si risponde agli attacchi, alla violenza, con lo stesso modo violento, è la via di Satana, del demonio.

La visione e l'esperienza di un mondo unito e pacificato

Nei giorni scorsi a Cracovia, la città da cui proveniva papa Giovanni Paolo II, c'è stato l'incontro bello di esponenti di tutte le religioni mondiali in un clima fraterno, pacifico, gli uni accanto agli altri, in dialogo per cercare insieme un cammino di pace per rendere migliore questo mondo. Giorni in cui si respirava a pieni polmoni un clima di pace, di serenità, di gioia, ma anche di riflessione sul male di cui gli uomini sono capaci.

E il pellegrinaggio ad Auschwitz e Birkenau, dove si è consumata la tragedia orribile della Shoah, distruggendo la vita di milioni di ebrei e zingari, è stato un momento di memoria di quanto è profondo l'abisso del male e di quanto c'è bisogno che gli uomini non mettano da parte Dio nella loro vita o lo tengano come una immagine sbiadita che non tocca il cuore.

L'immagine di tanti esponenti di diverse religioni e culture, assieme a migliaia di partecipanti, è l'immagine vera del destino degli uomini: camminare insieme, accogliersi gli uni gli altri, nella diversità di cui ciascuno è portatore, una diversità che arricchisce tutti e permette di costruire un mondo pacifico e solidale.

Il Vangelo accolto e vissuto fa di noi uomini e donne costruttori di un mondo di pace

Sono passati oltre venti anni da quando, nel 1986, papa Giovanni Paolo II, con una visione che guardava al futuro, convocò ad Assisi per la prima volta i capi religiosi a pregare per la pace. Il cammino lungo di questi decenni ha portato i suoi frutti. E coloro che prima non volevano incontrarsi e parlare – specialmente ebrei e musulmani, ma anche cattolici e ortodossi – ora sono diventati amici, si aiutano gli uni gli altri per portare al mondo un messaggio di convivenza pacifica e di rispetto, essendo essi stessi immagine viva di questo messaggio.

Il Vangelo, le parole di Gesù, accolte nella nostra vita, fanno di noi persone veramente umane. Quando Gesù dice di rinnegare noi stessi per seguirlo, non ci chiede di sminuire la nostra umanità ma di svilupparle nella via dell'amore, che è la nostra vera vocazione.

Restare nella confusione in cui si trova la nostra società, lasciarci abbagliare dalle luci che si accendono e si spengono nel vivere quotidiano, nel turbinio di tante notizie, significa camminare senza una prospettiva, senza un futuro. Il Vangelo, la via dell'amore che Gesù ci chiama a percorrere con Lui, salva le nostre vite e la vita del nostro mondo

Intenzioni di preghieraie

  • Signore, noi ti rendiamo grazie per i frutti di pace cresciuti lungo questi anni nello Spirito di Assisi e per i giorni che abbiamo vissuto a Cracovia e nel pellegrinaggio a Birkenau, dove con tanti uomini e tante donne di religioni e di culture diverse, davanti all'abisso del male, abbiamo rivolto a Te una preghiera concorde per invocare il grande dono della pace. Aiutaci a perseverare con pazienza e fiducia nel cammino del dialogo.
  • O Signore che interroghi la nostra fede, fa' che a parlare in noi sia lo Spirito e non altre voci e aiutaci a seguirti sulla via della croce, con fede autentica e carità operosa, ricchi della speranza che non delude.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto e per il nostro vescovo Crescenzio; ti chiediamo di donare alla Chiesa, sparsa su tutta la terra, la gioia di sentirsi un solo corpo in Te.
  • Signore accogli le invocazioni che ti presentiamo. Disarma i disegni dei violenti: fa risorgere il mondo intero perché l'odio, la violenza, il terrorismo non dominino più sul cuore degli uomini e ovunque possa regnare la pace.
  • Signore accogli l'invocazione di chi malato si affida alla nostra preghiera e alla speranza della tua guarigione.