parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/08/09

19ªDomenica del Tempo Ordinario/B
   
Letture: 1Re 19,4-8; Salmo 33; Efesini 4,30-5,2; Giovanni 6,41-51.
 


"n verità, in verità io vi dico: chi credeha la vita eterna"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 6, versetti da 41a 51

41Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: "Io sono il pane disceso dal cielo". 42E dicevano: "Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: "Sono disceso dal cielo"?".

43Gesù rispose loro: "Non mormorate tra voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".

gesu' e' il pane vivo disceso dal cielo

Aprirci alla conoscenza del Signore che viene dallo Spirito

Gesù è ancora nella sinagoga di Cafarnao dove continua il dialogo con quelli che erano stati sfamati con pochi pani e pochi pesci. Ma l’uomo materiale fa fatica a leggere oltre i segni che gli sono posti innanzi; preoccupato delle cose della terra, con la mentalità che solo chi è grande e potente può fare cose grandi, non riesce a riconoscere in Gesù di Nazareth colui che è stato mandato dal Padre per condurci alla conoscenza e alla vita con Dio: “i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo»”.

Accade a Cafarnao quello che era già accaduto a Nazareth, dove coloro che l’avevano visto crescere non potevano credere che quel giovane che avevano visto crescere, potesse essere l’inviato da Dio. E a Cafarnao dicono di lui quasi le stesse parole: “Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come può dire: «Sono disceso dal cielo?»”.

La comprensione di Maria sia anche la nostra comprensione di Gesù

Quello che Maria, sua madre aveva compreso, che cioè Dio ha scelto di venire in mezzo a noi nella piccolezza e debolezza, l’uomo che ragiona solo con i suoi criteri di razionalità, non riesce a comprenderlo.

Anche noi siamo invitati a superare questi schemi, queste abitudini riduttive nel nostro rapporto col Signore: “Io sono il pane della vita. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo”. Incontrare il Signore, quando ci ritroviamo per la santa liturgia, quando ci raccogliamo nella preghiera, quando ci poniamo dinanzi alla sua Parola, è aprirci alla dimensione dello Spirito, disporci interiormente a lasciarci invadere dall’amore che viene da Dio, che vuole trasformare profondamente la nostra vita e farci vivere con i suoi stessi sentimenti di Dio, che Gesù ci manifesta presentandosi a noi nella umiltà della condizione umana.

Viviamo l’incontro personale col Signore

L’abitudine con la quale facilmente veniamo e viviamo l’incontro col Signore limita l’azione di Dio che vuole agire nel nostro intimo. Non veniamo nella casa del Signore per ascoltare una buona parola, per compiere un buon gesto religioso; veniamo per entrare in comunione con Dio e far sì che la linfa dello Spirito circoli in noi e ci renda “divini”, figli in Gesù dello stesso Dio che egli è venuto a rivelarci.

L’immagine del pane della vita, usata da Gesù, ci riporta alla Eucaristia, il cibo della vita che viene dal Padre, con cui nutrirci, confermarci nella comunione con Lui, camminando con la forza di questo cibo. La pagina riguardo al profeta Elia che dopo un duro scontro con la moglie del re Acab, Gezabele, si sente abbattuto e scoraggiato e vuole lascarsi morire ci fa pensare ai nostri momenti di stanchezza, di abbattimento, di scoraggiamento, con la voglia di lasciarsi andare e non fare più nulla.

Il Signore non ci fa mancare il cibo che alimenta la nostra umanità

Quel cibo che Dio provvede per Elia, noi lo riceviamo gratuitamente e ci sostiene, ci dà forza per riprendere il cammino nel nostro pellegrinaggio verso l’incontro pieno con Dio. Il Vangelo, le parole della Scrittura, il pane eucaristico, sono il cibo che ci dà forza e ci fa camminare in mezzo alle difficoltà, alle sofferenze, vicino ai poveri, come ha fatto Gesù e insieme con Lui.

Noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo di Dio per manifestare la presenza di Dio in mezzo agli uomini: per mezzo delle nostre persone, delle nostre azioni, dei nostri comportamenti. Paolo ci dice: “Fatevi imitatori di Dio e camminare nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi”.

Non rattristiamo lo Spirito Santo di Dio, ma camminiamo col la forza dello Spirito

E allora essere pacifici, operatori di pace, creare comunione dove c’è divisione è il compito bello, possiamo dire umano, che ci viene affidato dal Signore. Le indicazioni di Paolo – “scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza … siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” – non sono esortazioni moralistiche che ci spingono ad essere più buoni, ad essere “i bravi”, quanto piuttosto manifestazione della presenza dello Spirito Santo di Dio in noi e dei frutti di questa presenza.

Tante volte i nostri comportamenti, i nostri pensieri e parole mortificano lo Spirito di amore che è stato seminato nei nostri cuori. E l’apostolo ci esorta: “Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio (Ef.4,30) … Non spegnete lo Spirito” (1 Tess.5,19), ma vivete con la forza dello Spirito e camminate anche secondo lo Spirito.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore Gesù, troppo spesso ci accontentiamo di una conoscenza superficiale di te, prigionieri della nostra razionalità e materialità. Fa che aprendoci alla conoscenza che viene dallo Spirito, possiamo gioire della comunione intima con te.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perchè dstribuiscano il pane vivo disceso dal cielo che nutre per la vita e apre il cuore a tutti.
  • Ti preghiamo, o Signore, perchè cresciamo nella ocmunione fraterna, dono dello Spirito e testimoniamo la benevolenza, la misericordia e il perdono che tu ci hai fatto conoscere e ci fai vivere.
  • Accogli, o Signore, le invocazioni che ti presentiamo e che sono state a noi affidate lungo questa settimana. Ti preghiamo per quanti mancano del cibo necessario, di una casa e di una condizione di pace. Fa che presto trovino cibo e accoglienza.
  • Ti preghiamo Signore per la pace fra gli uomini, perchè sia tolta dal cuore di tanti ogni pensiero di violenza, ogni discriminazione, ogni chiusura verso chi è nel bisogno. Fa che i poveri, gli stranieri, i malati e gli anziani non vengano lasciati soli, ma accolti e sostenuti.