parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 02/11/08

Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti/A
   

Letture: Sapienza 3,1-9; Salmo 41; Apocalisse 21,15a.6b-7, Matteo 25,31-46

 

"Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le percore dalle capre."

Dal Vangelo di Matteo capitolo 25, versetto da 31 a 46

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.

Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

CON LO SGUARDO RIVOLTO VERSO IL CIELO,
OPERIAMO PER UNA TERRA NUOVA

La memoria dei fratelli e sorelle che ci hanno preceduto

Legata alla festa di “Tutti i Santi” celebriamo oggi la memoria di tutti i defunti, ad indicare che c’è un legame profondo fra tutti quelli che ci hanno preceduto.

Queste due feste manifestano la fede profonda dei cristiani nella vita che continua oltre la morte. È da Gesù morto e risorto che fondiamo la nostra fede nella vita che continua dopo la morte.

E la memoria di oggi ci unisce a coloro che sono nelle mani di Dio, attraverso la preghiera, la liturgia che ci fa intravedere questa città santa, la Gerusalemme celeste, dove vivono dinanzi al Signore quelli che ci hanno preceduto.

La vita continua anche dopo la morte

Questa memoria dei defunti ci aiuta ad uscire da una vita vissuta solo per questa terra e ci richiama ad un oltre che si lega con quello che viviamo qui sulla terra.

E il legame che unisce questa vita terrena con quella celeste passa per l’esperienza di amore che il Signore ci chiama a fare nei giorni su questa terra.

“I fedeli nell’amore rimarranno presso di lui” – recita l’antica sapienza di Israele. E Gesù nel Vangelo ci dice che tutti possiamo percorrere questa via di amore.

La via semplice per vivere già ora, uniti a Dio

Chi non è in grado di dare un bicchiere d’acqua a chi è assetato, un pezzo di pane a chi è affamato? Chi non è in grado di portare un saluto ad un ammalato, di fare un gesto di accoglienza a chi è straniero nel nostro paese?

I piccoli gesti dell’amore che Gesù elenca minuziosamente sono la via semplice per entrare nei sentimenti di Dio, partecipare alla sua vita e anticipare quella comunione piena che vivremo con lui dopo questa vita terrena.

La memoria dei defunti non è solo un aiuto per ricordare quelli che ci hanno preceduto nell’incontro col Signore, ma ci chiama a vivere la vita larga che supera la dimensione delle cose materiali che facilmente ci tiene prigionieri.

Operare per una terra nuova

La vita con Dio che i nostri defunti vivono già, secondo la visione dell’Apocalisse, noi la cominciamo a vivere già su questa terra.

Anzi, tenendo fisso lo sguardo in Dio, mentre contempliamo la città di Dio popolata da tanti popoli – “egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio” – noi possiamo partecipare alla edificazione di una terra nuova.

E la pagina evangelica ce ne indica i modi. I gesti dell’amore sono come tanti piccoli getti di acqua che spegne le violenze, fa perdere vigore alla violenza della guerra e infonde coraggio a chi è abbattuto per lo sconforto.

Tutti possiamo compiere i piccoli gesti di amore ai poveri

Di fronte ad una idea complicata che tante volte ci siamo fatti del nostro rapporto con Dio e con il nostro prossimo, il Signore Gesù sgombra il terreno dalle nostre complicazioni e ci indica una via semplice che tutti possono percorrere.

Ci dice di distogliere lo sguardo da noi stessi e volgerlo verso gli oppressi della terra, compiendo i piccoli gesti che portano loro sollievo e trasformano, poco a poco, i nostri cuori.

Guardando verso il cielo dove Dio raccoglie tutte le sue creature, dove ci sono anche coloro che noi abbiamo conosciuto, a cui abbiamo voluto bene – e che oggi insieme vogliamo ricordare – noi veniamo spronati a rendere questa terra più umana, più giusta, sanando le ferite della divisione, del dolore, della solitudine.

Se il Signore è con noi, tutto è possibile a chi ha fede

Noi crediamo che tutto questo è possibile, perché il Signore è con noi e con lui possiamo compiere cose che da soli non avremmo immaginato. “Io faccio nuove tutte le cose – dice il Signore – io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita”.

Con questa fede hanno vissuto e lavorato tante nostre sorelle e fratelli che ci hanno preceduti; con questa stessa fede, con la mente e io cuore rivolti a loro che vivono la piena comunione con Dio, noi vogliamo vivere i nostri giorni su questa terra.

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore, Amante della vita, aiutaci ad avere una fede più forte, una speranza più viva per spendere il dono della nostra vita con il coraggio dell’amore.
  • O Signore nelle tue mani sono le anime dei giusti, per questo a Te ci rivolgiamo: concedi ai nostri fratelli defunti di condividere con te il tuo trionfo sulla morte e di poterti contemplare in eterno nella pace del tuo Regno.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa Santa di Dio, perché testimoni sempre davanti a tutti gli uomini la sua fede nella Resurrezione.
  • O Signore noi ti preghiamo, accogli le invocazioni che a te presentiamo e che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: prendi nelle tue mani la vita di chi è misero, dà sostegno a chi è nel bisogno, continua a liberare dal peso della morte chi è condannato senza appello: concedi a tutti di godere della tua misericordia.
  • O Signore che liberi dalla morte e non fai mancare la tua salvezza a chi ti invoca: ascoltaci mentre ti preghiamo di allontanare la guerra e ogni violenza dal nostro mondo. Ricordati della Repubblica Democratica del Congo dove si sono riaccesi conflitti.