parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 28/09/08

26ª Domenica Tempo Ordinario /A
   

Letture: Ezechiele 18, 25-28; Salmo 24; Filippesi 2, 1-11; Matteo 21, 28-32

 

"In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio."

Dal Vangelo di Matteo capitolo 21, versetto da 28 a 32

In quel tempo, disse Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.

Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo».

E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli».

chiamati a lavorare per un mondo piu' giusto

La Parola del Signore ci illumina sul nostro tempo

Ringraziamo il Signore perché ci fa ritrovare insieme, ci raccoglie al termine della settimana, per parlarci da padre ai suoi figli. La sua Parola, per noi, è “lampada per i nostri passi, luce sul nostro cammino” come cantiamo nei salmi (Salmo 118,105).

Sentiamo ogni giorno tante notizie, tanti giudizi negativi nei confronti delle persone più deboli, quelli che non si possono difendere. E la Parola del Signore ci illumina perché non finiamo per vivere indifferenti di fronte alla sofferenza di tanti.

Lavorare per un mondo più umano e più giusto

Il Signore ci parla del mondo come di una vigna da lavorare: ci sono tante divisioni, ci sono persone rassegnate e scoraggiate. E poi c’è il demone dell’individualismo che fa credere di poter bastare ciascuno a se stesso. E invece procura tanta solitudine, paure, sospetti nei confronti degli altri. E genera tanta violenza.

“Figlio, va oggi a lavorare nella vigna”. È una parola concreta che non ci chiede belle parole, senza operare nulla. Il Signore non tiene conto del nostro passato, è pronto a perdonare le nostre disubbidienze, essere stati tante volte sordi e indifferenti alla sua chiamata. Ha fiducia in ciascuno di noi e aspetta che noi realmente cominciamo a spendere la nostra vita lavorando nella sua vigna, in questo nostro mondo di oggi perché non viva nella divisione, non allontani nessuno, non cada sempre più nella indifferenza, aiutando tanti ad essere più umani, più vicini, più solidali.

Essere comunità che vive i sentimenti di Gesù

In un mondo in cui diventa sempre più normale vivere pensando solo a se stessi, essere una comunità cristiana che vive la comunione fraterna, che manifesta con gesti concreti amore e compassione verso coloro che sono disprezzati, è bello ed importante: è dare speranza a chi vive senza una prospettiva, è costruire un futuro umano in cui si possa vivere insieme, in pace; nella nostra città, nei diversi quartieri. È sognare per tutti un mondo più giusto, più attento agli altri e non solo a se stessi.

Questo è il lavoro che il Signore chiede a noi: lo chiede a tutti i suoi figli, ai più giovani e ai meno giovani. E noi siamo tutti suoi figli. È un lavoro bello, che dà gioia, che combatte la violenza e le divisioni, che ci unisce fra di noi e con gli altri.

“Non cercate il proprio interesse, ma anche quello degli altri”

L’apostolo Paolo che ha viaggiato molto in tempi difficili, che ha lavorato in tante città per far conoscere il Vangelo della pace, della accoglienza verso tutti, dice anche a noi oggi – ed è la pagina ascoltata dalla lettera ai Filippesi – “non fate nulla per rivalità o vanagloria … Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri”.

E noi vogliamo imparare a vivere così, a lavorare per un mondo più giusto, dove ci sia posto per tutti. Non vogliamo vivere più solo per noi stessi; lasciamoci istruire dalla parola del Vangelo, lasciamo che i nostri pensieri e i nostri sentimenti siano formati dalle parole del Signore.

Questa Parola ci unisce e ci comunica gli stessi sentimenti di Gesù, ci fa essere concordi, cioè uniti in un solo cuore; e ci fa prendere a cuore la vita di tanti che sono rifiutati, allontanati e dimenticati.

Sono tanti coloro che aspettano parole per la loro vita

Alziamo lo sguardo da noi stessi. Guardiamo intorno a noi. Sono tanti gli adolescenti, i giovani nella nostra città. Napoli è la città col maggior numero di giovani, rispetto alle altre città italiane. Ma sono pochi quelli che parlano loro con parole di pace, che li aiutano a comprendere quello che stanno vivendo, che li aiutano a crescere con un cuore capace di voler bene a tutti.

E noi possiamo fare qualcosa per loro, quale che sia la nostra età. Pensiamo ai nostri coetanei, ai compagni di scuola, ai colleghi di lavoro, alle persone con cui stiamo più spesso a contatto.

Tanti piccoli operai per un lavoro veramente umano

Noi possiamo aiutare ad abbandonare pensieri violenti, possiamo far conoscere che c’è un modo più umano di vivere, possiamo aiutare l’incontro con le persone lasciate sole; possiamo illuminare quelli che sono violenti con la forza della nostra unione, con la nostra presenza accanto a quelli che sono lasciati in disparte, possiamo aiutare parlando bene di quelli di cui si parla male.

“Figlio, và oggi a lavorare nella mia vigna”. Che cosa risponderemo al Signore? Che cosa faremo? Diremo un sì con la bocca e poi tutto continuerà come prima? Oppure - anche se tante volte abbiamo solo ascoltato - ora vogliamo pentirci, chiedere perdono per quando siamo stati sordi e pigri, e iniziare veramente questo lavoro bello di pace, di aiuto, perché gli uomini siano più uniti e più pieni di comprensione verso gli altri, più pieni di amore verso tutti?

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore, che ancora una volta ci chiami a lavorare nella tua vigna, aiutaci a risponderti non a parole ma con la nostra vita, spendendo tempo, affetto, energie perché essa cresca e fruttifichi.
  • O Padre misericordioso e giusto che accogli chi si pente, perdona la nostra disobbedienza, effondi su di noi il tuo Spirito e rendici docili alla tua Parola, perché possiamo avere in noi gli stessi sentimenti del Figlio tuo.
  • Ti preghiamo o Signore per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa perché lavori sempre con amore nella vigna che le hai affidato.
  • Accogli o Signore le invocazioni che ti presentiamo e che sono state a noi affidate lungo questa settimana: consola chi soffre, proteggi chi è in pericolo, guarisci chi è malato, dona a tutti la pace del cuore.
  • Ti preghiamo o Signore sostieni l’impegno del Movimento degli Amici perché chi è più debole, disabile, svantaggiato non resti ai margini della famiglia umana. Ti ringraziamo per la fede e la gioia che questi fratelli più piccoli ci testimoniano. Benedici l’amicizia della Comunità con loro.