Oggi festa della Esaltazione della Croce
Questa domenica 24ª dopo Pentecoste cade nel giorno in cui tutta la Chiesa, sia di Oriente che di Occidente, celebra la festa della Esaltazione della Santa Croce, una festa che si ricollega al 14 settembre del 335, quando una folla di cristiani, riunita a Gerusalemme per la Dedicazione della Basilica del Santo Sepolcro, restaurata da Costantino, celebrò anche il ritrovamento del legno della Croce su cui era stato crocifisso Gesù.
Da allora celebrando questa memoria a Gerusalemme, il celebrante alza la croce e la mostra verso i quattro punti cardinali, ad indicare che Gesù è venuto per dare la sua vita per tutti gli uomini, fino al gesto supremo della morte in croce.
Il supplizio della croce, molto usato ai tempi dell’Impero Romano, era qualcosa di tremendo; si moriva tra atroci sofferenze che a volte duravano giorni. Era la pena di morte, inflitta in modo crudele. Questo ci fa pensare alla pena di morte ancora oggi vigente in alcuni paesi del nostro mondo. E occorre continuare la lotta perché questa barbarie sia cancellata per sempre.
Da simbolo di ignominia a segno di amore
Ma per noi cristiani, dal giorno della morte in croce di Gesù, quel simbolo di ignominia e di condanna, è diventato il segno di un amore senza limiti, un amore che viene da Dio e che possiamo vivere anche noi.
È un amore la cui misura noi non avremmo potuto immaginare: Gesù, il Figlio di Dio, si fa uomo, diventa uno di noi; con la sua vita ci manifesta i sentimenti di Dio e arriva ad accettare la morte più crudele, senza ribellarsi, morendo innocente, perché noi potessimo imparare a vivere questo amore.
Egli – scrive Paolo (Fil. 2,6) – “non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”, anzi ci ha fatti partecipi della sua stessa vita. A questo giunge il suo amore infinito. Noi possiamo vivere i sentimenti di Dio, che è Padre di tutti. È Gesù che ci ha insegnato il Padre nostro, egli ci ha comunicato con le parole e con la sua vita detto che vivere è amare; la sera del suo arresto egli ha pregato per i discepoli di ogni tempo “perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (Gv.17,26).
L’amore di Dio è stato riversato in noi
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori e questo flusso di vita divina continua attraverso la sua Parola che leggiamo, ascoltiamo, meditiamo ogni giorno; l’Eucaristia che celebriamo ci unisce profondamente al suo mistero di amore, e riceviamo energie di amore che fanno di noi donne e uomini nuovi. “Se uno è in Cristo – scrive Paolo (2Cor.5,17) – è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove”.
La Scrittura ci racconta che il popolo di Israele, nel suo viaggio di liberazione attraverso il deserto, si lamenta con Mosè, contro Dio che voleva fare di loro un popolo libero. E nell’allontanamento da Dio, essi fanno esperienza di serpenti velenosi, che mordono e col loro veleno procurano la morte.
L’amore di Dio guarisce dai morsi velenosi della vita
Una vita lontana da Dio ci inaridisce nei sentimenti umani, avvelena i nostri sentimenti, ci fa fare l’esperienza della contrapposizione, della divisione, ci mette facilmente gli uni contro gli altri; l’attaccamento ai beni materiali, al danaro procura ingordigia e sopraffazione e rovina la solidarietà e l’amore.
La croce è diventato il segno dell’amore supremo di Dio per gli uomini. Dio ci indica che l’unica via per essere veramente donne e uomini liberi, è l’amore, che ci viene comunicato da Dio attraverso il suo Figlio Gesù: “Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui”.
Egli “si è umiliato facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” perché potessimo avere i suoi stessi sentimenti. Noi siamo stati creati per amare e la vita di ogni giorno è per crescere nell’amore. Questo vogliamo chiedere al Signore, dinanzi alla croce di Gesù: che ci faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti.
Questo renderà ogni giorno più umani, migliori, ciascuno di noi. Ma renderà migliore e più umano anche il mondo che ci circonda.
Intenzioni di preghiera:
1)Signore mentre contempliamo la tua croce, attiraci a te con la bellezza del tuo amore. Libera la nostra umanità dalla debolezza che limita la perfezione, dal peccato che ostacola la santità, dalla solitudine e dalla tristezza che ci allontanano dagli altri.
2) Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa perché semini tra gli uomini amore e sappia vivere sempre, sul tuo esempio, in modo disarmato, mite e ospitale.
3) Ti preghiamo o Signore per coloro che sono perseguitati a causa della loro fede, perché dalla tua croce attingano la certezza della vittoria dell’amore sull’odio, della luce sulle tenebre, del bene sul male.
4) Signore accogli le invocazioni che ti presentiamo. Disarma i disegni dei violenti: fa risorgere il mondo intero perché l’odio, la violenza, il terrorismo e la vendetta non dominino più sul cuore degli uomini e ovunque possa regnare la pace.
5) Ti preghiamo o Signore per i fratelli e le sorelle che sono feriti dalla malattia nel loro corpo, perché sentano la tua presenza che illumina e conforta nell’ora della prova.
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