parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 13/07/08
15ª Domenica Tempo Ordinario /A
   

Letture: Isaia 55, 10-11; Salmo 64; Romani 8, 18-23; Matteo 13, 1-23.

 

"Chi ha orecchi intenda"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 13, versetto da 1 a 23

1Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. 2Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose in parabole.

E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5Un’altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. 6Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. 7Un’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. 9Chi ha orecchi intenda».

10Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».

11Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 13Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. 14E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice:

Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. 15Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani.

16Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. 17In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!

18Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 19tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, 21ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 22Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. 23Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».

lasciamo che la parola del signoreporti frutti

Comunicare la Parola del Signore

L’immagine di Gesù che esce di casa e va in riva al mare, dove tanta gente si raccoglie attorno a lui desiderosa di ascoltarlo, è una immagine che si ripresenta anche oggi, perché tanti che sono disorientati, confusi, hanno bisogno della sua Parola.

Tante volte abbiamo detto o abbiamo pensato che è difficile parlare alla gente del nostro tempo, perché è distratta, perché è presa da altre preoccupazioni o perché è sfiduciata. E abbiamo messo in secondo piano il nostro rapporto col Signore, con la sua Parola: quanto e come la accogliamo ogni giorno; come la testimoniamo con la nostra vita.

Noi di fronte al Signore che semina la Parola

La parabola del seminatore raccontata da Gesù ci aiuta a vedere come il nostro rapporto con lui vive fasi differenti ed alterne. Anche con noi il Signore ha sperimentato chiusure, accoglienza momentanea e superficiale, arretramenti quando le nostre cose prendono il sopravvento. Ma noi stessi abbiamo sperimentato che quando ci apriamo a lui, quando lasciamo che la sua Parola giunga al nostro cuore, questa opera miracoli. E constatiamo veramente che “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di una spada a doppio taglio … e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4,12).

“Ecco, il seminatore uscì a seminare”: quante volte è uscito ed esce questo seminatore che non si stanca di seminare, sperando sempre che ci possa trovare come terra buona e accogliente dove la sua Parola possa dare frutto e darlo in abbondanza. Non abusiamo della pazienza del Signore, del suo amore che non si stanca di cercarci per farci vivere la sua stessa vita.

Abbiamo visto le opere del Signore

E noi siamo stati privilegiati dal Signore, perché ci ha dato dei fratelli, ci fa vedere e toccare con mano quanto sono grandi e belle le opere che egli compie per mezzo di donne e uomini che hanno imparato da Lui la mitezza e l’umiltà di cuore. Noi stessi con stupore abbiamo visto che la sua Parola comunicata anche per mezzo nostro, tocca il cuore di tanti, li cambia, li attrae a Lui, al Signore.

La durezza di cuore lascia i poveri soli, fa vivere indifferenti e distanti da quelli che soffrono, a volte rende anche violenti. Il Signore ha seminato largamente nei nostri cuori e nella nostra vita e attende frutti generosi che possano restituire energie di vita a coloro che sono affranti, che non ce la fanno da soli a rialzarsi.

Sono molti coloro che aspettano la Parola che dà vita

Sono tanti che aspettano la parola che dà vita, come un terreno arido e secco attende la pioggia che scende dal cielo; sono tanti quelli che gemono sotto il peso di ingiustizie e violenze e attendono la liberazione. L’apostolo Paolo dice che “è tutta la creazione che geme e soffre fino ad oggi” e attende di essere liberata.

Tanti semi sono stati seminati dal Signore in maniera larga e abbondante e tanti germogli sono sbocciati. Alcuni sono cresciuti, sono diventati alberi sotto cui ripararsi, sui cui rami posarsi. Pensiamo ai bambini delle scuole della pace, agli amici disabili, agli anziani soli, agli stranieri, alle popolazioni rom che cercano accoglienza e protezione, a quelli che vivono per strada e sono consolati dalla nostra amicizia.

Tutto questo che il Signore ci fa vivere, va comunicato ai più giovani, agli adulti, a tutti, in maniera larga e generosa come fa il seminatore, Gesù stesso. Perché “la messe è molta e gli operai sono pochi”, perché la Parola del Signore “non ritorni a lui senza effetto, senza aver operato ciò che egli desidera e aver compiuto ciò per cui egli l’ha mandata”.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore che riversi con abbondanza il seme della tua Parola nella nostra vita, fa’ che trovi in noi accoglienza e fruttifichi generosamente.
  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti i nostri fratelli, per ogni nostra comunità nel mondo. Proteggi Signore questa famiglia e fa’ che nella Tua Parola trovi sempre la forza per vivere il comandamento dell’amore e per compiere la tua volontà nella gioia.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa perché custodisca il grande tesoro della tua Parola e lo comunichi a tutti i popoli.
  • Accogli o Signore le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate lungo questa settimana alla nostra preghiera: consola chi soffre, proteggi chi è in pericolo, guarisci chi è malato, dona a tutti la pace del cuore.
  • Ti preghiamo o Signore per gli stranieri, i profughi, i rifugiati, i nomadi: perché non subiscano discriminazioni ma trovino porte aperte all’ospitalità e all’accoglienza.