"Siate esecutori della Parola e non ascoltatori soltanto " |
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Dal Vangelo di Matteo capitolo 7, versetti da 21 a 27
21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
LA CASA DI DIO IN MEZZO AGLI UOMINI
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Una casa umana fatta di pietre vive
Siamo riuniti come famiglia del Signore attorno alla mensa della Parola e del Pane di vita; siamo la casa di Dio in mezzo agli uomini, un edificio spirituale costruito con le pietre vive che è ciascuno di noi, avendo come pietra angolare il Signore che rende possibile la costruzione in maniera solida e duratura.
Ritrovarci come discepoli del Signore che, stretti attorno a Lui, si pongono in ascolto delle sue parole è edificare la sua casa: una casa dove si impara a vivere insieme, dove nessuno viene messo da parte, dove si vive la bellezza della fraternità e della pace.
Guardandoci intorno, camminando nei nostri quartieri, nelle nostre città, ascoltando le parole che vengono da tante parti, vediamo e sentiamo che c’è molta divisione nel cuore degli uomini, c’è smarrimento, insicurezza, a volte anche paura. Ma se ci fermiamo e proviamo a parlare e a far parlare, scopriamo che sono tanti quelli che cercano una via, una strada per il cambiamento, una via di pace e di convivenza pacifica. Ma non sanno come fare, a chi rivolgersi, dove andare, di chi avere fiducia.
Operare per un mondo più umano
In questa realtà e in questo tempo il Signore si fa presente, parla al nostro cuore, ci parla con affetto e ci chiama a lavorare, ad edificare in ogni quartiere, in ogni città, case di pace, case accoglienti, dove tanti possano venire e stare e a loro volta comunicare ad altri questa vita bella nella casa del Signore.
A chi è sfiduciato e rassegnato, c’è bisogno di testimoniare in maniera concreta che c’è una via di uscita, che c’è una strada per costruire un mondo diverso, dove è vinta la paura, la violenza e si vive gli uni accanto agli altri, con gioia, “radicati e fondati nell’amore” (Ef. 3,17).
Ma queste case noi le conosciamo, le vediamo, alcuni di noi vivono in esse. E vediamo come realmente è possibile vivere insieme, avvicinare chi resta ai margini o viene allontanato dagli altri, sostenere chi è più debole, più piccolo e aiutarlo a crescere, proprio come dice l’apostolo Paolo (Col.3,11): “Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti”.
Il fondamento su cui edificare: la Parola di Dio
Ma come nascono queste case, come vengono su in maniera solida, capaci di resistere ai venti contrari, alle forze del male, alle difficoltà che si incontrano? Tutto inizia con l’ascolto, l’ascolto della Parola del Signore, del suo Vangelo. Qui, in mezzo a noi, vediamo la luce del cero. Questa luce è simbolo del Cristo che con la sua Parola illumina, dà forza e ci fa operai della sua vigna.
«Ascoltare le sue parole significa edificare – commenta sant’Agostino – ma nel mettere o non mettere in pratica ciò che ascoltiamo, siamo tanto diversi quanto un edificio basato sulla solidità della roccia è diverso da quello che, privo di fondamenta, è travolto dalla facile mobilità della sabbia. È male perciò non ascoltare; male è ascoltare e non mettere in pratica. Non rimane che ascoltare e mettere in pratica: “Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi” – come scrive Giacomo nella sua lettera» (1,22).
Un ascolto che diventa vita
La comunità è l’edificio spirituale che nasce dall’ascolto; un ascolto che diventa vita, che ci porta a incontrare i poveri, vicini e lontani, i piccoli e i grandi, chi è diverso da me e chi è come me. È questo il segreto della comunità che l’ha fatta vivere lungo questi anni, che la fa camminare andando incontro a tutti, che trasforma i cuori violenti in cuori miti, che apre alla vita non più spesa solo per se stessi ma per gli altri e insieme agli altri, che rende tutti più umani e solidali.
Questa vita bella che ci viene offerta gratuitamente è la manifestazione della giustizia di Dio, una giustizia frutto del suo amore che viene in noi; ma diventa un debito verso gli altri a cui trasmetterla allo stesso modo: “gratuitamente avete ricevuto – dice il Signore – gratuitamente date” (Mt. 10,8).
La comunità parla: parla col Vangelo, parla attraverso il suo servizio ai poveri, parla col suo amore verso tutti. Proprio come suggerisce il libro dell’Apocalisse (22,17): “Chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita”.
Possa essere questo il nostro modo di vivere in questo tempo, mettendo in pratica quanto il Signore ci comunica. Intenzioni di preghiera:
- O Signore che edifichi la nostra vita sulla roccia della tua Parola, dona a ciascuno di noi un cuore capace di ascolto, di conoscenza, di discernimento, per custodire e compiere con amore quello che insegna il tuo Vangelo.
- Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa a cui affidi l’annuncio profetico della tua parola: perché confessi il tuo nome davanti a tutti gli uomini e li guidi a seguirti in questo tempo.
- Ti preghiamo o Signore per la nostra Comunità, perché non si lasci intimidire dal male, ma annunci fiduciosa e con franchezza a tutti gli uomini la tua Parola. Guidala con il tuo Spirito e fa che quel che sembra impossibile ai nostri occhi si compia come miracolo del tuo amore.
- Accogli, Signore, le invocazioni affidate alla nostra preghiera. Fa’ cessare ogni guerra, il livore dell’odio e ogni male: che la pace venga presto in ogni luogo.
- Ti preghiamo, o Signore, per tutti quelli che sono malati, che sono nel dolore, nella disgrazia, nell’afflizione: ricordati di tutti, visitali, fortificali, dona loro la tua salvezza.
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