"Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli" |
|
Dal Vangelo di Matteo capitolo 5, versetti da 1 a 12
1Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
3«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
5Beati i miti, perché erediteranno la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
La vita gioiosa proposta dal signore
|
|
Una Parola antica e attuale
Nella Bibbia abbiamo un libro composto di 150 preghiere, i salmi, che sin dai tempi del Vecchio Testamento hanno dato le parole alla preghiera nelle sinagoghe e nel tempio di Gerusalemme ed hanno aiutato il fedele ebreo a pregare. Il salmo proclamato oggi, il 145, ci fa conoscere chi sono i prediletti del Signore: gli oppressi, gli affamati, i prigionieri, i ciechi, lo straniero, l’orfano e la vedova.
E coloro che credono in Dio imparano pregando con i salmi a conoscere i sentimenti di Dio e a farli propri. Ma c’è la nostra ignoranza della Parola di Dio, la preoccupazione per noi stessi, la mentalità e i comportamenti del mondo che ci circonda e che incide su di noi: tutto questo ci fa vivere lontani da questa Parola.
Gesù è la Parola fatta vita
Ma in Gesù noi vediamo che quanto proclama il salmo si realizza, diventa vita concreta. E Gesù ne è ben consapevole, come comprendiamo dalla risposta che egli dà agli inviati da parte di Giovanni Battista: “Andate e riferite ciò che voi udite e vedete : i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella” (Matteo 11, 4-6).
Il Vangelo di oggi – la pagina delle beatitudini – sono il cuore del messaggio di Gesù, ma prima ancora sono ciò che egli ha vissuto oltre che predicato. Chi è vicino a Dio, si fa vicino anche ai poveri, agli affamati, agli afflitti e calunniati. È questa l’esperienza che Gesù ha cominciato a vivere con i suoi primi discepoli e che vuole continuare a vivere con noi. Egli si fa accanto alle persone che hanno bisogno, che sono oppressi e che nessuno difende.
Il Vangelo ci propone di fare una esperienza di vita
Dobbiamo imparare a leggere il Vangelo come esperienza di vita del Signore e di coloro che credono in lui. C’è una cura, una attenzione di Gesù che si avvicina a quelli meno considerati, lasciati soli e messi da parte, oppure giudicati ed esclusi dalla vita e dall’amicizia con gli altri.
Il comportamento di Gesù capovolge le scelte e i criteri che il mondo segue. Possiamo dire che il mondo ha un Vangelo opposto a quello di Gesù e non è Vangelo: la parola “vangelo” significa buona notizia, e quello che il mondo ci propone non è buona notizia, è un messaggio falso e ingannevole.
Le regole di questo mondo ci dicono di pensare solo a noi stessi, vogliono farci credere che la felicità viene dal possesso delle cose, dall’avere sempre di più, dal dominare gli altri. Ma tutti sappiamo che queste cose non danno la felicità. Veniamo spinti ogni giorno ad acquistare, a consumare sempre più cose, ci affanniamo per questo, ma non possiamo dire di essere felici.
Il Vangelo può essere vissuto e dà gioia
Gesù fa affermazioni molto chiare: saranno i miti a conquistare i cuori e non i prepotenti, chi è misericordioso trova misericordia; agire con cuore puro, senza secondi fini, e operare per la pace: da questo si riconoscono quelli che vivono da figli di Dio.
Tutto questo è pura teoria, è una bella visione e niente altro? È quello che pensano e affermano quanti hanno dimenticato la loro dignità di figli di Dio, ricevuta col battesimo e vivono piuttosto come figli di questo mondo. Con affetto paterno l’apostolo Paolo esorta anche noi: “considerate la vostra vocazione, fratelli: Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono”.
I santi non hanno avuto paura dei forti di questo mondo, perché la vita col Signore li ha resi forti. L’apostolo Paolo che ha subito persecuzioni, minacce, condanne ed è morto martire, scrive ai cristiani di Roma: “Se il Signore è con noi, chi sarà contro di noi? Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per mezzo di colui che ci ha amato!” (Romani 8,31-37).
Il Regno di Dio c’è già in mezzo a noi
Con Gesù è già venuto il suo regno sulla terra, già e iniziato con lui e continua assieme ai suoi discepoli di ogni tempo: incontrare i poveri, aiutarli, diventare loro amici; diventare amici di quelli che sono rimasti soli, degli stranieri, dei carcerati, farsi accanto ai disabili invece che nasconderli. Dal Signore noi impariamo a diventare loro amici e compagni.
E mentre viviamo queste esperienze, anche se in maniera imperfetta, noi scopriamo ogni giorno di più la verità del Vangelo, la verità della gioia che Gesù proclama nella pagina delle beatitudini. È vero: “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” come ha detto Gesù secondo le parole citate dall’apostolo Paolo (Atti 20,35).
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la vivono.
Intenzioni di preghiera:
- Signore noi ti ringraziamo perché la tua Parola apre il nostro cuore alla certezza di un mondo nuovo in cui non c’è più dolore senza speranza. Ti preghiamo aiutaci, tu che hai vissuto le beatitudini, a scoprire il valore di ogni vita, anche la più debole e fragile, a difenderla e ad amarla con la tua stessa passione.
- Ti preghiamo o Signore, per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio. Con loro ti invochiamo per tutta la Chiesa e per l’unità di tutte le Chiese di Dio. Fa che il vincolo della carità che oggi ci unisce, cresca come frutto di pace per il mondo intero.
- Signore che hai promesso ai poveri e agli umili la gioia del tuo regno, aiutaci a non perdere la nostra vita dietro ciò che non conta, ma come i piccoli del Vangelo a seguirti con fiducia e a vivere sul tuo esempio lo spirito delle Beatitudini
- Signore accogli le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. In particolare ti preghiamo perché gli uomini in ogni parte della terra possano abbandonare la violenza e con essa la guerra per riscoprirsi nella pace fratelli e figli tuoi.
- Guarda o Signore con amore e proteggi, soprattutto in questo inverno, chi vive per la strada al freddo, chi è straniero, chi non ha nulla. Ti preghiamo perché tutti trovino riparo, compagnia e consolazione nel calore della tua famiglia. Muovi i cuori degli uomini ad accoglierti nei tuoi fratelli più piccoli.
|
|