parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 26/11/06
34ª domenica dopo Pentecoste/B Festa di Cristo Re
   
Letture: Daniele 7, 13-14; Salmo 92; Apocalisse 1, 5-8; Giovanni 18, 33-37 .

 


"Il mio regno non è di questo mondo "

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 18 versetti da 18 a 33

33 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: “Tu sei il re dei Giudei?”. 34 Gesù rispose: “Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?”. 35 Pilato rispose: “Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?”.

36 Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. 37 Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”.

Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.

Un re diverso che vince con l’amore

Vivere il tempo e gli anni che scorrono, uniti a Gesù

Con questa domenica si chiude l’anno liturgico. Tra sette giorni la Chiesa ci inviterà ad iniziare un nuovo tempo di preghiera e di memorie sante. È il tempo della liturgia che non segue le vicende di questo mondo o le stagioni, ma ci guida nel tempo con la presenza e la compagnia di Gesù.

Sono le pagine del Vangelo a scandire lo scorrere di questo tempo; esse ci portano dentro la storia stessa di Gesù e ci fanno vivere assieme a Lui. Siamo chiamati a stargli accanto quando nasce, quando predica e guarisce, quando soffre e muore e quando risorge e sale al cielo, da dove manda lo Spirito Santo sulla Chiesa perché vada incontro agli uomini sino ai confini del mondo.

Noi non ci limitiamo a ricordare i fatti più importanti della sua vita, ma ci uniamo a Lui oggi, in questo tempo, e lo seguiamo con la nostra vita nel suo cammino verso il Padre. Noi vogliamo vivere come persone che seguono Gesù, come suoi discepoli, accogliendo la sua Parola e lasciandoci guidare da Lui.

Gesù è re per sempre

In quest’ultima domenica dell’anno della Chiesa celebriamo la festa di Cristo re dell’universo, cioè la festa di lui che è signore del mondo, degli uomini e della storia. Studiando la storia noi conosciamo tanti regni, tante nazioni, tanti uomini potenti che hanno comandato sugli altri. Ma tutto questo è finito e restano solo dei monumenti, dei ricordi di quello che è stato.

Il regno di Gesù non passa, anzi viene ogni giorno di più, perché non è come i regni e i poteri di questo mondo. La pagina del Vangelo di oggi ci presenta Gesù portato dinanzi a colui che rappresenta l’imperatore romano in Palestina, Ponzio Pilato. Gesù è stato arrestato, ha le mani legate, è stato lasciato solo. Come può essere re un uomo in simili condizioni?

Certamente non è come i capi di questo mondo. Gesù lo dice chiaramente, rispondendo al governatore Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo … Io sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.

Gesù è un re diverso, è venuto a servire e non a comandare

Vedendolo umiliato, prigioniero, anche noi restiamo un po’ perplessi. E Gesù ripete anche a noi: “Il mio regno non è di quaggiù”, viene da Dio. Dio ama gli uomini e Gesù ci fa conoscere questo amore in maniera concreta, con parole e fatti, quelli che il Vangelo ci riporta. E ci mette in condizione di vivere guidati dalla forza di questo amore.

Il potere di Gesù è la forza debole della misericordia, della compassione, della mitezza, dell’amore, del perdono. Così Gesù entra nel cuore degli uomini e li guida, li accompagna e li libera dalla violenza che genera tanto dolore e morte. Con Gesù noi possiamo crescere ogni giorno nell’amore, vivendo uniti agli altri, spendendoci per gli altri. Questa è la verità di Dio che Gesù è venuto a farci conoscere: vivere significa amare, allargare il cuore a tutti e così vincere il male che rovina la vita degli uomini.

Intenzioni di preghiera:

  • Ti ringraziamo o Signore, Re della nostra vita, per averci nutrito lungo quest’anno della tua Parola. Tu che ti sei mostrato a noi povero e sofferente e ci hai insegnato ad essere amici dei poveri, rendici capaci di testimoniarti come colui che è venuto nel mondo non per essere servito ma per servire.
  • Cristo Gesù, re degli uomini e delle donne di ogni tempo, proteggi il Papa Benedetto, il nostro vescovo Crescenzio e con loro la Chiesa diffusa su tutta la terra, perché cresca nell’amore e annunci al mondo il tuo regno di pace.
  • [un bambino] Gesù, tu che sei vicino a tutti, che vuoi bene ai poveri, insegna anche a noi bambini a stare vicino ed aiutare le persone più povere.
  • Ti preghiamo o Signore per tutti i nostri fratelli lontani in ogni parte del mondo, che ti hanno incontrato e riconosciuto come Signore della loro vita perché con noi camminino verso il tuo Regno, testimoniando con gioia il Vangelo.
  • O Signore ti preghiamo accogli le invocazioni che salgono a te dai tanti luoghi di sofferenza; in particolare ti preghiamo per l’Iraq, per il Libano e per ogni terra provata da tensioni e violenze: allontana lo spettro della guerra e dona la pace.
  • O Signore accogli la preghiera di chi chiede di essere liberato dal male, consola chi è malato, dona a tutti guarigione e salvezza.