parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 19/11/06
33ª domenica dopo Pentecoste /B
   
Letture: Daniele 12, 1-3; Salmo 15; Ebrei 10, 11-14.18; Marco 13, 24-32.

 


"Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo "

Dal Vangelo di Marco capitolo 13 versetti da 24 a 32

Disse Gesù ai suoi discepoli: 24In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore 25 e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

28Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina; 29così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. 30In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 32Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Siamo chiamati a partecipare
alla creazione di un mondo nuovo

Le cose “ultime”, quelle che restano

Ci stiamo avvicinando alla conclusione di un altro anno liturgico, l’anno della Chiesa scandito dalla Parola di Dio e dalla vita del Signore che si innesta nelle nostre vite. Col Signore noi impariamo a vedere con occhi nuovi quello che accade e a orientarci verso quello che non è passeggero ma rimane per sempre.

La pagina evangelica di oggi fa parte del lungo discorso di Gesù che parla delle realtà ultime. Egli è appena uscito dal tempio di Gerusalemme, e ai suoi discepoli che lo invitano a contemplare la grandezza della costruzione del tempio e delle belle pietre che lo adornano, egli dice: di tutto questo non rimarrà nulla, perché tutto sarà distrutto. Poi dal monte degli Ulivi, una collina che si trova di fronte al tempio, inizia queste riflessioni su ciò che è importante per la nostra vita e rimane per sempre, su ciò che passa e sulle scelte che ciascuno può compiere.

Dopo aver parlato della “grande tribolazione” di Gerusalemme che verrà distrutta, annuncia che seguiranno sconvolgimenti cosmici: “Il sole si oscurerà e la luna non darà più chiarore; le stelle precipiteranno giù dal firmamento e le forze del cielo saranno sconvolte”. E aggiunge: “Allora si vedrà il figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”.

Il cambiamento che il Signore porta nella nostra vita

La venuta del Signore porta un cambiamento radicale nella vita degli uomini e nella stessa creazione. E coloro che si lasciano attirare dal Signore sperimentano in loro e attorno a loro questa nuova creazione, questa nuova vita che viene da lui.

È la visione dei profeti che comincia a realizzarsi dando inizio a un tempo nuovo. Scrive Isaia: “Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà” (11,6). E il profeta Ezechiele annuncia: “Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele ... Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò” (37,12.14).

Questi “ultimi giorni” di cui parla Gesù sono iniziati con la sua venuta, con la sua predicazione e le tante guarigioni da lui operate; e continuano in ogni generazione in quelli che accolgono la sua parola e la vivono. È questo il miracolo della Chiesa, della comunità che ogni giorno - accogliendo, vivendo e annunciando il Vangelo del Signore - opera per la fine del mondo vecchio e fa nascere quello nuovo: ogni volta che dei malati senza cure vengono curati, che dei bambini nascono sani da mamme sieropositive, che degli anziani vedono infranta la loro solitudine, che degli stranieri vengono accolti, che delle persone in ricerca vengono accolti e ascoltati, viene il tempo nuovo di Dio e si opera la nuova creazione di cui ci parlano le Scritture.

Anche oggi il Signore cerca uomini che diventino suoi discepoli

In ogni tempo della storia, in ciascuna generazione, Dio cerca uomini e donne che percorrano la via tracciata e vissuta dal suo Figlio Gesù, per costruire nel proprio tempo il mondo nuovo iniziato da Lui. Ogni giorno dobbiamo far finire un piccolo o un grande pezzo del mondo cattivo e malvagio che troppe volte gli uomini costruiscono per fare spazio al mondo nuovo, alla città nuova che viene da Dio.

Abbiamo davanti agli occhi la vita della Chiesa, della comunità, che ci mostrano questo futuro nuovo che possiamo continuare a costruire. Ogni giorno possiamo seminare in questo mondo il seme buono della Parola di Dio perché cresca e trasformi la vita degli uomini.

Chiamati ad essere partecipi della nuova creazione

Non è qualcosa di automatico e facile, ma è qualcosa di veramente umano, bello e possibile. Per questo c’è bisogno di vigilanza, di fedeltà, di lavoro paziente giorno dopo giorno. Ma i frutti vengono e si possono constatare. E come nella visione del profeta Ezechiele – quella delle ossa aride che rivivono – vediamo persone riprendere a vivere, a sperare, a gioire per la vita ritrovata; vediamo persone che prima si ignoravano, ora vivere insieme e in pace; e vediamo la nostra vita trasformarsi e arricchirsi nell’amore assieme ai tanti che il Signore aggiunge a questo suo popolo rinato.

Lavoriamo con gioia e con la forza dello Spirito che il Signore ha seminato nei nostri cuori, per questo mondo nuovo che Gesù è venuto ad iniziare. Perseveriamo nell’ascolto del Signore come suoi discepoli e non resteremo delusi. E cantiamo col salmista: “Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. Di questo gioisce il mio cuore” (15,5.8-9).

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore con il soccorso del tuo Spirito aiutaci a rinvigorire la nostra testimonianza evangelica. Fa’ che sappiamo cercarti ogni giorno per spingere il nostro sguardo verso il futuro e per comunicare a tanti la speranza di una terra rinnovata dal tuo amore.
  • [un bambino] Gesù, sono molto contento per l’incontro al Dormitorio, con tanti poveri amici tuoi. Aiuta me e i miei compagni a diventare anche noi loro amici.
  • Proteggi o Signore il papa Benedetto, il nostro vescovo Crescenzio e sostieni tutta la Chiesa perché fedele al Vangelo compia la sua missione nel mondo, aiutando gli uomini, nelle difficoltà del tempo presente, a cercare il tuo Regno e ad attendere il tuo ritorno.
  • O Signore noi ti preghiamo: guarda con benevolenza a tanti uomini e donne che ancora oggi soffrono per la povertà, la guerra, le calamità naturali; prendi nelle tue mani la vita di chi è misero e concedi a tutti di trovare sostegno e solidarietà.
  • O Signore accogli la preghiera di chi chiede di essere liberato dal male, consola chi è malato, dona guarigione e salvezza. Proteggi tutti i nostri fratelli che in te confidano, qui e in ogni parte del mondo.