"Fu elevato in alto sotto i loro occhi" |
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Dal Vangelo di Marco capitolo 16 versetti da 15 a 20
15Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.
facciamo salire piu' in alto il nostro mondo
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La nostra vita continua oltre la dimensione terrena
La festa dell’Ascensione ci aiuta a comprendere che la vita sulla terra è solo l’inizio di quella vita che continuerà per sempre in cielo. Se noi meditiamo le parole della Scrittura vediamo che in essa si parla non di una vita che inizia e finisce ma che inizia su questa terra e continua oltre la dimensione terrena.
Nel Credo, preghiera con la quale noi professiamo la nostra fede si parla di “vita eterna”. La festa dell’Ascensione ci dice che la nostra vita già da ora deve essere impastata di eternità. E questo lo è sia nel bene che nel male. Il paradiso e l’inferno iniziamo a costruirli da questa terra e in questo nostro tempo.
Gesù ascende al cielo dopo che per quaranta giorni dalla Pasqua si è mostrato ai suoi discepoli, promettendo loro la vita dello Spirito, del suo Spirito di amore.
Con questa ascesa egli ci chiama ad avere lo sguardo rivolto al nostro futuro che durerà per sempre e ad operare ogni giorno per lasciarci trasformare da lui la nostra vita, purificandoci nell’intimo, sciogliendo i lacci dell’egoismo e iniziando già a vivere la dimensione dell’amore di Dio, che allarga lo sguardo e il cuore alla dimensione larga dello sguardo stesso di Dio.
Con lo sguardo fisso alla meta, aiutiamo noi e questo mondo ad innalzarsi verso Dio
Nel libro degli Atti leggiamo che Gesù, dopo aver parlato ai suoi discepoli, “fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo”. Fu un’esperienza straordinaria per quel piccolo gruppo di credenti.
Possiamo immaginare il misto di stupore e di tristezza per la separazione. Tanto che rimasero a guardare il cielo. Mentre erano fissi in questa posizione, “ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù … tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”.
I discepoli sono invitati a ritornare con il loro sguardo e soprattutto con il loro impegno, nell’orizzonte della vita di tutti i giorni. Gesù stesso infatti – come leggiamo nel Vangelo di Marco (16,15-20) – proprio un momento prima di lasciarli, aveva detto loro: “andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. E proprio mettendo in pratica queste parole, attraverso la catena di discepoli di tutti i tempi, il Vangelo è arrivato sino a noi.
Ma anche tenere gli occhi fissi al cielo è importante: bisogna tenere ben ferma la mèta verso cui dobbiamo condurre noi stessi e il mondo, ogni comunità cristiana e tutta la storia umana. L’ignoranza del cielo che Dio ci ha rivelato, rende senza senso e quindi amara e triste, violenta e crudele, la vita sulla terra.
Anche l’apostolo Paolo insiste perché i credenti guardino oltre il presente: “la nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo” (Filippesi 3,20). È necessario far salire più in alto, verso quel cielo che Gesù ha riaperto, questo nostro mondo spesso sbattuto in basso.
Sembra che in questo tempo non ci siano utopie, sogni, ma ciascuno facilmente è ripiegato su se stesso. Sembra affermarsi la ragione della forza piuttosto che quella del diritto, del dialogo e del confronto pacifico.
Il nostro futuro è quello inaugurato da Gesù
Con l’ascensione di Gesù al cielo, egli inaugura il nuovo futuro di Dio per noi, entrandovi con tutto il suo corpo. Da quel giorno il cielo inizia a popolarsi della terra, iniziano i nuovi cieli e la nuova terra. Il Signore li inaugura perché tutti possano prendervi parte. Già Maria, sua madre, lo ha raggiunto, assunta anch’essa con il suo corpo.
Non siamo più immersi in una storia senza orientamento, vittime del caso o di forze oscure e incontrollabili. Il Signore è il nostro cielo e la nostra sicurezza.
Egli ci attrae verso il futuro che Lui ha già raggiunto in pienezza. E ai discepoli di ogni tempo conferisce il potere di dirigere la storia e il creato verso questa meta: essi possono scacciare i demoni e parlare la lingua nuova dell’amore; possono neutralizzare i serpenti tentatori e vincere le insidie velenose della vita; possono guarire i malati e confortare chiunque ha bisogno di consolazione.
Questa forza sostiene e guida i discepoli sino ai confini della terra e verso il futuro della storia. Il Vangelo di Marco conclude: “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro”. Così sia per ciascuno di noi e per ogni comunità cristiana.
Intenzioni di preghiera:
- Nel giorno in cui celebriamo la tua Ascensione, o Signore, noi ti chiediamo che con te si elevi pure il nostro cuore, cresca la nostra fede, si rafforzi la nostra speranza per superare le nostre piccole vedute e divenire tuoi testimoni nel mondo.
- Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per nostro vescovo Michele, per tutta la Santa Chiesa e per la missione che le hai affidata, perché tanti uomini e tante donne accolgano in questo tempo l’invito a farsi comunicatori generosi del tuo Vangelo.
- Ti preghiamo o Signore per la nostra Comunità, perché non si lasci intimidire dalle insidie del male e soccorsa dal tuo spirito di sapienza sappia manifestare a tutti il tuo nome glorioso. Sostienila nell’impegno di trasmettere il Vangelo della Vita ai più piccoli e benedici i nostri bambini che oggi ricevono per la prima volta la Santa Comunione.
- O Signore proteggi i nostri fratelli malati e accogli la preghiera di chi nella debolezza del suo corpo a te si affida.
- Ti preghiamo Signore per le vittime del terremoto in Indonesia, per tutti quelli che sono rimasti senza casa. Risveglia i nostri sentimenti di solidarietà e consola nel loro dolore tutti quelli che sono stati duramente colpiti dalla violenza della natura.
- Ti preghiamo o Signore per il mondo intero, per chi soffre e subisce violenza, per tutti gli uomini e le donne perché giungano tempi di pace e cessi ogni inutile spargimento di sangue.
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