parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 16/04/06
Pasqua di Resurrezione/B
   
Letture: Esodo14,15 – 15,1; Salmo 117; Romani 6,3-11; Marco16,1-8.

 


"Ora andate, dite ai suoi discepoli che Egli vi precede in Galilea " .

Dal Vangelo di Marco capitolo 16 versetti da 1 a 8

1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 2Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole.

3Esse dicevano tra loro: “Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?”.4Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. 5Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura.

6Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. 7Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.

8Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.

Non abbiate paura: e' risorto!

"E' risorto!"

Ancora una volta è risuonato il Vangelo della risurrezione. L’angelo del Signore lo ha gridato al mondo intero, e lo ha ripetuto a tutte le comunità radunate per questa Pasqua. Siamo tutti riuniti in un solo popolo da questo annuncio; riuniti per gioire assieme della risurrezione del Signore e per rafforzare la nostra comunione d’amore.

La Pasqua torna, e torna come un dono sempre nuovo; un dono a ciascuno di noi perché rinnoviamo il nostro cuore e la nostra vita; un dono a tutta la Chiesa ad ogni comunità, alla nostra comunità, perché, in questo mondo lacerato dalle guerre e dalle violenze noi, ovunque siamo, diventiamo luoghi di compassione e di amore, di solidarietà e di pace.

Il Vangelo della risurrezione parla di tre donne che all’alba del primo giorno della settimana si recano al sepolcro. Avevano seguito Gesù dalla Galilea ed erano rimaste con lui tre anni. Non l’avevano mai lasciato e erano giunte sin sotto la croce. Ed ora, dopo la sua morte, mentre tutto ormai sembrava finito dietro quella pietra pesante che chiudeva la tomba, volevano fare ancora un ultimo atto di compassione verso il corpo ormai senza vita del loro maestro.

Non avevano ceduto alla paura, come i discepoli, prima fuggiti e poi rinchiusi nella sicurezza di luoghi appartati. Loro, invece, tre povere e deboli donne, non potevano separarsi da quel maestro che le aveva capite e amate come nessun altro. Si erano lasciate travolgere dall’amore di Gesù e dalla sua compassione sino a volergli stare accanto anche da morto.

L'abbondanda dei doni che riceviamo

Siamo stati guidati nei giorni della Settimana Santa, fino a ricevere l’annuncio della Pasqua di risurrezione. Anche a noi, l’angelo vestito di bianco che ha rotolato via la pietra dal sepolcro,dice:

“Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui….Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.

I discepoli avevano dimenticato le parole di Gesù. Quante volte, negli anni precedenti, aveva detto loro che sarebbe risorto dai morti? Ma lo avevano dimenticato, così come tante volte anche noi dimentichiamo la Parola di Dio, presi come siamo dal nostro orgoglio e dalle nostre abitudini pigre. Ma in questi giorni santi la Parola di Dio ci è stata nuovamente ricordata con ricchezza ed abbondanza. Ed è stato riversato nei nostri cuori un tesoro prezioso di sapienza evangelica ed umana che ci permette di essere nel mondo sapienti testimoni di misericordia, attenti operatori di pace, uomini e donne generosi nell’amore e nella compassione.

L’annuncio della risurrezione di Gesù ci riempie di gioia. Ma la Pasqua, non è un fatto privato che si ferma a tre povere donne, o che si chiude nell’ambito della propria Comunità. Quando celebriamo l’Eucarestia, - e particolarmente l’Eucarestia della Pasqua, noi celebriamo una festa che abbraccia tutta la famiglia; e come nelle grandi feste viene tutta la famiglia, non c’è solo il nucleo familiare piccolo, ma c’è tutta la famiglia.

È il miracolo dell’amore che ci unisce in un cuor solo e in un’anima sola. E in questa famiglia hanno un posto particolare la comunità cristiane che vivono in tanti paesi dell’Africa, le piccole comunità cristiane che vivono neri paesi a maggioranza musulmana - come in Pakistan e in Indonesia. Le stesse parole dell’angelo a quelle tre donne ci invitano a volgere lo sguardo verso queste comunità più povere e più provate. Davanti al dramma rappresentato dall’Aids, in Africa, lo stesso l’interrogativo di quelle tre donne, quando si chiedevano lungo il cammino : “Chi ci rotolerà via il masso dal sepolcro?”, viene posto anche a noi. E tanti nel nostro mondo ci spingono a trasformare questo interrogativo in rassegnazione: che si può fare?

Noi discepoli oggi

Ma la forza dell’amore e della compassione non ci fa allontanare da quelle tombe, dai luoghi di sofferenza e di oppressione, vicini e lontani da noi. Seguendo quelle tre donne, e “guardando” verso il sepolcro, ossia avvicinandoci con amore al dramma di tanti malati, vediamo la resurrezione di tanti fratelli e sorelle destinati alla morte e ridonati alla vita: sono anziani che ora sono accompagnati, sono persone senza casa che ricevono amicizia e aiuto, sono malati di AIDS in Africa, prima senza cure e ora curati e guariti.

Queste guarigioni sono una breccia che si apre nel dominio della morte. E ci spingono a scegliere con forza la vita, la lotta per la vita e a lasciarci alle spalle quel po’ di morte che è entrato nella nostra vita: la rassegnazione, la tristezza, il ripiegamento, la divisione dagli altri, il pessimismo e il conservatorismo”. Con la risurrezione di Gesù la morte è stata sconfitta per sempre. Essa non ha più potere sugli uomini. Noi cristiani siamo uomini e donne della risurrezione, siamo cristiani per essere vivi, per la vita. In un mondo ossessionato dalla paura e dal nulla il mistero della Pasqua è l’annuncio della vita nuova che il Signore è venuto a portare al mondo.

Questa vita del Cristo risorto ci è donata perché a nostra volta lo comunichiamo a tutti fino ai confini della terra. Il Signore Gesù ci coinvolge nella sua risurrezione, perché prepariamo un mondo nuovo, dove la guerra non ci sia più, dove gli odi siano cancellati, dove la violenza sia bandita, dove i poveri siano amati e non più umiliati, dove i piccoli possano crescere nella pace. È il grande sogno della risurrezione che in questa Pasqua ci viene ancora una volta consegnato. E la fede nel risorto ce lo fa vivere fin da ora e ci fa sperare per tutti: la tombe potranno essere aperte, e l’umanità può ricevere la vita!

“Ora andate!”, dice l’angelo alle donne. Sì, c’è fretta. C’è come una corsa da vincere. Da una parte c’è l’affermarsi delle guerra e della violenza e dall’altra la forza debole dell’amore e della compassione. È il grande duello tra la morte e la vita. Quelle tre donne, immagine della comunità, ci stanno dinnanzi indicandoci nella forza debole dell’amore e della compassione la via per vincere questa battaglia e stabilire la pace. Seguiamole! Quelle donne, anche se piene di timore e di spavento, avevano compreso che Gesù non era morto e che sarebbe rimasto con loro per sempre: andarono a dirlo agli altri discepoli.

È urgente comunicare il Vangelo a tutti. Ed è un piccolo gruppetto di donne che inizia. La forza non sta nel numero ma nella loro fede alla parola dell’angelo. Esse accolgono quella voce che le invita ad annunciare al mondo la vittoria della vita sulla morte, e la comunicano ai discepoli. Impariamo da queste donne, impariamo a non correre solo per noi stessi, a non restare fermi nelle nostre abitudini, a non seguire le nostre certezze, a non restare bloccati dal nostro orgoglio e dalle nostre durezze, ma ad andare incontro al Signore che viene. L’angelo, il Vangelo della Pasqua, ci ha indicato la via: se obbediamo a queste parole, se ci incamminiamo con amore verso gli altri, il Signore non solo vincerà la nostra paura, porrà direttamente nel nostro cuore la forza di essere testimoni del suo Vangelo di amore e di pace.

Non sviliamo il grande dono che abbiamo ricevuto. Custodiamolo gelosamente nel cuore e spargiamolo come seme di risurrezione e di vita ovunque il Signore ci fa andare, nelle diverse Galilee di questo mondo. Lì, anche noi lo vedremo, come egli ha detto. La luce di Cristo risorto, il suo amore e la sua compassione siano con tutti noi, ora e sempre. Alleluja, Alleluja, Alleluja.

  • Intenzioni di preghiera:

  • Ti preghiamo o Signore tu che con la tua morte hai vinto la morte e con la tua Resurrezione ci doni la vita, ascolta la nostra preghiera per il mondo intero, per la pace tra i popoli, per la prosperità di tutte le terre, perché il male sia vinto, la violenza non domini più sugli uomini e cessi ogni guerra.
  • Ti ringraziamo o Signore per il dono di questa Pasqua, per la comunione che ci hai fatto gustare. Aiuta tutti noi, a partire da questi giorni vissuti accanto a Te, per superarci nell’amore.
  • O Signore noi ti preghiamo per il Papa Benedetto XVI, per il nostro vescovo Michele e per tutta la Chiesa perché sia comunità pasquale e annunci al mondo la buona notizia della salvezza.
  • O Signore di ogni consolazione in questo giorno di esultanza noi ti preghiamo dona ad ogni uomo la forza liberatrice della Pasqua, perché nessuno resti prigioniero del peccato, della morte, della tristezza ma tutti gustino la gioia della redenzione.
  • Ti preghiamo o Signore, tu che nella Resurrezione dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore spesso non ha saputo sperare, fa che sappiamo ricevere la vita nuova che sorge dal tuo sepolcro e che questa Pasqua segni per ciascuno di noi un nuovo battesimo nell’amore e nella pace.
  • Ti preghiamo o Signore rafforza la fede di questa tua famiglia perché possa vivere il tuo amore senza limiti ora e nei giorni che verranno testimoniando a tutti che tu il Risorto sei la speranza di un mondo pacificato. Ti preghiamo in particolare per ogni terra provata dalla guerra e dalla miseria.
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