parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 12/03/06
2ª Domenica del Tempo di Quaresima/B
   
Letture: Genesi 22, 1-2.9.10-13.15-18; Salmo 115; Romani 8, 31-34; Marco 9, 2-10 .

 


Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti.

Dal Vangelo di Marco capitolo 9 versetti da 2 a 12

2Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.

5Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». 6Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.

7Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». 8E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. 10Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.

Lasciamoci attrarre dall'amore infinito di Dio

Quaresima: cammino per una più piena conoscenza del Signore

Gesù vuole molto bene ai suoi discepoli: ne conosce i limiti e le debolezze, ma vuole trasformarli interiormente, vuole condurli a vivere la sua stessa passione per gli uomini e infondere in loro la pienezza del suo Spirito. Per questo li ha scelti, per questo vuole che stiano sempre con lui: perché ascoltando quello che egli dice a tutti, vedendo quello che opera, imparino con lui ad agire con la forza dell’amore.

L’episodio che avviene sul monte Tabor, in Galilea, si colloca in questo cammino di conoscenza e di comprensione di quanto i discepoli stanno vivendo. Quel maestro che essi hanno cominciato a seguire, non è uno dei tanti profeti precedenti, come Elia e Mosè che hanno aiutato il loro popolo a conoscere Dio e a credere in Lui. In Gesù essi hanno incontrato Dio stesso che si è fatto uomo.

Quando stando con i suoi, Filippo gli dice: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”, Gesù risponde: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv. 14, 8-9). La Quaresima è il tempo di grazia che ci è dato per conoscere Gesù e con Lui conoscere il Padre.

Dio si manifesta anche a noi, in Gesù

Quel volto che diventa luminoso, quel corpo pieno di luce, vogliono aiutarci ad andare oltre la percezione materiale, la conoscenza materiale del Signore e di quello che anche noi stiamo vivendo con lui, quella che l’apostolo Paolo chiama la “conoscenza secondo la carne”. Pietro al vedere Gesù trasformato in corpo luminoso, prova una grande gioia, ma non comprende il senso di quella visione. Egli sta facendo l’esperienza dell’incontro con Dio. Quando egli vede Gesù che parla, che opera guarigioni, che accoglie e perdona, non deve fermarsi alla meraviglia per quello che vede, ma comprendere che è Dio stesso che si sta manifestando.

La voce che esce dalla nube “Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo!” è la chiamata a vivere consapevolmente questa esperienza di Dio, la chiamata a vivere con la stessa fiducia di Abramo, che si fida ciecamente di Dio, quando gli chiede di sacrificare suo figlio Isacco. Quello che Dio non permetterà per il figlio di Abramo, lo compirà invece per il Figlio suo sacrificato sulla croce.

Questo tempo di Quaresima è un tempo santo perché ci chiama a salire con lui su un monte alto, in un luogo appartato: è il monte santo della liturgia, il luogo della preghiera comune che si prolunga anche nella preghiera personale. Questo è tempo per una più profonda conoscenza del Signore, che ci porti ad essere uomini, cioè a vivere coraggiosamente la carità.

Quel volto luminoso che contempliamo nella liturgia e nella preghiera è il volto di colui che è la pienezza dell’amore. Ed egli ci chiama a convertirci all’amore, ad aprire il nostro cuore al Signore che è amore.

Chiamati a vivere lo stesso amore radicale di Dio

Mentre discendono dal monte, Gesù ordina ai discepoli di non raccontare a nessuno ciò che hanno visto, “se non dopo che egli fosse risuscitato dai morti”. E i discepoli non comprendono che cosa volesse dire “risuscitare dai morti”: non pensano che quell’amore che vedono manifestarsi in Gesù ogni giorno, stando accanto a Lui, possa giungere fino al dono della sua vita, crocifisso in mezzo a due malfattori. E infatti questo li avrebbe scandalizzati. “Nella sua morte in croce – scrive Benedetto XVI nella enciclica Deus caritas est - si compie quel volgersi di Dio contro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l'uomo e salvarlo - amore, questo, nella sua forma più radicale”.

E noi siamo chiamati a conoscere e a vivere questo amore radicale, perché il modo di amare di Dio diventi la misura del nostro amore. Lasciamoci anche noi condurre dallo Spirito in questi giorni santi della Quaresima, come Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Lo Spirito armonizzerà il nostro cuore col cuore di Cristo e ci muoverà ad amare i fratelli come li ha amati lui.

Ad Abramo che si è fidato ciecamente del Signore, viene promessa l’abbondanza delle benedizioni e una “discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare” (Genesi 22,17). Questa promessa vale anche per noi, discendenza di Abramo: dai nostri cuori, trasformati dalla potenza dello Spirito di amore, sgorgheranno fiumi di acqua viva per questo mondo pieno di conflitti e per questo bisognoso di amore.

  • Intenzioni di preghiera:

  • O Signore, con Abramo noi ti preghiamo aiutaci a scoprirci figli del tuo amore, a confidare sempre, anche nelle difficoltà, nella tua paternità provvidente. Accresci la nostra fede e sostienici lungo il cammino quaresimale perché possiamo morire a noi stessi e al nostro peccato per rinascere con te ad una nuova vita.
  • O Signore Gesù che oggi ci conduci sul monte Tabor e ci mostri la tua gloria, aiutaci a tenere fisso lo sguardo su di te nella nostra vita quotidiana, perché niente ci possa separare dal tuo amore. Rendici capaci di testimoniare agli altri la speranza che hai messo nei nostri cuori.
  • [un bambino] Gesù, fammi conoscere il tuo modo di amare. Anche io voglio imparare a perdonare e a voler bene a tutti.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto XVI, per il nostro vescovo Michele e per tutta la tua Santa Chiesa perché sempre e ovunque testimoni con coraggio la fede in Gesù, unico salvatore del mondo.
  • Ti preghiamo o Signore di accogliere le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera e che a te presentiamo; in particolare per chi è malato: dona la tua guarigione e la salvezza.
  • Ti preghiamo o Signore per chi è duramente provato nel corpo e nello spirito, per chi soffre, per chi è povero perché possa incontrarti e la sua tristezza sia trasformata in gioia.
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