"Ti saluto, o piena di grazia " |
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Dal Vangelo di Luca,
capitolo 1, da 26 a 38.
26Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
28Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”.
29A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
30L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
34Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”.
35Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio “.
38Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.
Maria ci insegna ad accogliere il Signore
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A quaranta anni dal Concilio Vaticano II
Quaranta anni fa, l’8 dicembre 1965, si chiudeva a Roma il Concilio Vaticano II, aperto l’11 ottobre 1962. È stato un Concilio per un profondo rinnovamento della Chiesa, dove i vescovi convenuti dai cinque continenti si sono interrogati sulle sfide del mondo all’uomo e alla sua fede religiosa e su come rispondere ad esse.
Da questo Concilio è partita una profonda riforma della Chiesa, a iniziare da quella liturgica, dal posto della Parola di Dio nella Chiesa e nella vita del cristiano. Oggi celebriamo la festa di Maria Immacolata e comprendiamo la sua figura e il posto che essa occupa nella Chiesa, proprio alla luce della Parola di Dio.
Dio in cerca dell’uomo
La storia biblica, ma anche la storia dell’uomo attraverso i secoli, ci parla delle contraddizioni dell’uomo, come di uno che è attratto da due poli, quello del male e quello del bene. L’uomo si allontana da Dio e la divisione, la violenza, lo scontro trovano largo spazio procurando sofferenze, lutti e morte.
E Dio, come un padre, si mette alla ricerca dell’uomo, in ogni tempo, sin dalle origini dell’umanità e fino ai nostri giorni. Ancora oggi spesso l’uomo ha paura di questo Dio che lo cerca, gli parla, lo vuole reinserire in quella comunione con lui che ne esalta la sua vera dignità.
Il legame con Dio sottrae l’uomo a quella logica di contrapposizione, di scaricare sugli altri le proprie responsabilità, cercando negli altri la causa dei propri errori: “la donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato” – risponde Adamo a Dio che è venuto a cercarlo. Ma il nostro destino, la nostra realizzazione è nella comunione, nella comprensione, nella vita fraterna e non nello scontro e nella contrapposizione. La pagina evangelica dell’annunciazione è la manifestazione di questo amore instancabile di Dio che non si rassegna ad abbandonare l’uomo.
Dio viene ad abitare fra noi prendendo forma umana
E si cerca una casa, un luogo dove il suo figlio possa prendere forma umana, nel corpo di una ragazza, perché diventi la madre del suo Figlio. È la manifestazione di un amore per noi che facciamo fatica a comprendere nella sua profondità e larghezza.
Dio per continuare ad operare nella nostra storia per mezzo del figlio suo, non va in cerca di grandi personaggi, ma dell’umile fanciulla di Nazaret. E aspetta la sua risposta perché possa avvenire il miracolo di una presenza reale del Figlio suo dentro la storia umana.
Il Signore in ogni tempo vuole recuperare l’uomo alla comunione con lui, reintegrarlo nella pienezza della sua umanità. E come dal sì di Maria alla parola dell’angelo inizia a fluire in lei la pienezza di vita che è Dio stesso fatto uomo, così possiamo comprendere e sperimentare anche noi come la Parola di Dio accolta e vissuta nella propria vita produce un flusso di vita che rigenera, che produce comunione, riannoda i rapporti fra gli uomini, irriga le vite e le rende feconde, risana le ferite, colma le distanze, genera pace.
La Parola di Dio posta a centro della vita della Chiesa e di ogni cristiano, ci fa contemplare Maria come la prima che si è lasciata trasformare dalla parola evangelica, come la prima discepola del Signore. Maria ci cammina avanti, ci invita a seguirla dietro il suo Figlio e a sperimentare la stessa sua gioia che ella ha voluto cantare nel Magnificat: “L’anima mia magnifica il Signore … Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente … di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono”. Intenzioni di preghiera:
- Ti ringraziamo Signore per l’amore che hai manifestato prendendo forma umana nel corpo di Maria. Aiutaci comprendere il tuo amore di padre e a non temere di affidarci a te.
- Signore, lontani da te noi sperimentiamo la forza del male che genera divisioni e ferite. Dinanzi a tanti lutti e guerre, possa crescere la nostra fiducia che la tua Parola ha la forza per rinnovare questo nostro mondo.
- Ti preghiamo Signore per la Chiesa perché sappia sempre accogliere e far crescere la tua Parola. Fa’ che la tua Chiesa sia immagine vivente di Maria che ti ha portato nel suo seno. Ti preghiamo per il nostro papa Benedetto e per il nostro Vescovo Michele, sostienili nel loro santo servizio.
- Ti preghiamo Signore per tutti quelli che soffrono a causa del male: per i malati, per i prigionieri, per le vittime dell’ingiustizia e dell’abbandono. Moltiplica, Signore, il numero di uomini e donne generosi che leniscono e consolano le tante ferite.
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