"In mezzo a voi sta uno
che voi non conoscete " |
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Dal Vangelo di Giovanni, capitolo 1 versetti da 6 a 8 e da 19 a 28
6Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
19E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: “Chi sei tu?”. 20Egli confessò e non negò, e confessò: “Io non sono il Cristo”. 21Allora gli chiesero: “Che cosa dunque? Sei Elia?”. Rispose: “Non lo sono”. “Sei tu il profeta?”. Rispose: “No”. 22Gli dissero dunque: “Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?”. 23Rispose:
“Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”. 24Essi erano stati mandati da parte dei farisei. 25Lo interrogarono e gli dissero: “Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?”. 26Giovanni rispose loro: “Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo”. 28Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Il Signore viene a risvegliarci dalla rassegnazione
per fare di noi i suoi testimoni
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In questi giorni, quarant’anni fa, si chiudeva il Concilio Vaticano II, voluto da papa Giovanni XXIII, una voce forte che si è levata da quest’uomo anziano, diventato papa all’età di 77 anni. Egli ha chiamato tutti i vescovi del mondo perché la Chiesa potesse essere un segno più chiaro della luce che viene da Dio.
Giovanni Battista che predica il rinnovamento e la conversione per accogliere il Signore ci fa pensare proprio a papa Giovanni XXIII. La sua voce si è levata per predicare la pace fra gli uomini, per invitare tutti i cristiani a porsi in ascolto della Parola di Dio, vera luce che illumina il nostro cammino.
Lo Spirito si è posato su Giovanni Battista, si è posato su papa Giovanni e continua a venire attraverso la predicazione evangelica anche in questo tempo fino a giungere a noi, perché docili alla sua voce, ci lasciamo rinnovare nell’intimo.
Nel Vangelo troviamo che la predicazione di Giovanni Battista turba quelli che vivevano nell’abitudine la propria religione, rassegnati di fronte al male, alle sofferenze di tanti che sono oppressi. I farisei mandano sacerdoti e leviti del tempio per interrogare Giovanni: “Chi sei tu? Sei Elia, sei il profeta? Che cosa dici di te stesso?”.
Anche a noi giunge in questo tempo di Avvento la Parola che ci viene a scuotere dal nostro modo scontato di vivere, di guardare in maniera distaccata e lontana ai poveri, alle persone affrante, schiave e prigioniere di una vita che li soffoca. La parola di Giovanni viene a risvegliarci dalla nostra indifferenza, come l’invito di papa Giovanni con l’indizione del Concilio, che è stato un tempo di risveglio per tutta la Chiesa.
Una voce che risuona nel silenzio di ideali
È una voce che risuona in questo tempo, in un silenzio pesante di idealiper il nostro futuro, per le nuove generazioni, per rendere migliore questo mondo. Di fronte al male che semina sofferenze, Giovanni Battista ci dice: “Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete”.
È l’invito a non accontentarsi della ricerca di un po’ di benessere materiale per noi stessi, pensando che non si possa fare altro. Il battesimo di Giovanni – “io vi battezzo con acqua” – è il segno di una purificazione del cuore, l’invito a eliminare l’orgoglio, l’arroganza che provoca divisioni, l’avidità di avere sempre di più per se stessi. E così disporci ad incontrare “uno che voi non conoscete”, quel Signore che viene a nascere bambino a Betlemme.
L’invito dell’Avvento è di accogliere queste parole, essere grati al Signore perché non ci lascia andare stanchi e rassegnati ognuno per conto proprio, ma ci viene a cercare e parla al nostro cuore. E questo ci fa gioire, ci provoca a una risposta generosa per quanto ci viene chiesto.
Diventare testimoni della speranza di Dio sul mondo
Lo Spirito che guida Giovanni Battista, che suggerì a papa Giovanni l’idea del Concilio, vuole posarsi anche su di noi e farci annunciatori di speranza, di un futuro di pace per questo mondo. “Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie – dice l’apostolo – esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono” (1ª Tessalonicesi 5,19).
Facciamoci attenti a quanto il Signore ci fa conoscere, non permettiamo che le sue parole vengano risucchiate nelle nostre distrazioni e dimenticanze. Ascoltiamo, riflettiamo nel silenzio, perché il Signore possa fare di noi dei testimoni della luce di vita, della speranza, della rinascita di questo mondo. La raccolta che faremo nella liturgia di Natale per aiutare nella carestia gli abitanti del Malawi, l’iniziativa di raccogliere giocattoli e col ricavato aiutare i bambini che in Africa non vanno a scuola, sono segni importanti per noi e per gli altri contro la rassegnazione e il senso di impotenza che ci può imprigionare.
Ringraziamo il Signore per la parola che ci fa giungere, preghiamolo perché ci liberi dal male e perché la sua luce possa illuminare e riscaldare il cuore di tanti che sono al freddo e al buio.
Intenzioni di preghiera:
- Ti preghiamo o Signore perché accogliendo la predicazione di Giovanni Battista, in questo tempo di Avvento, sappiamo rinnovare la nostra vita, per venire incontro a te con frutti degni di conversione.
- O Signore che chiami tutti gli uomini a condividere la pace e la gioia del tuo regno insegnaci a condurre tanti su questa via di speranza e di gioia, perché possano incontrare il tuo volto.
- O Signore noi ti preghiamo per la tua Santa Chiesa: perché possa vivere la sua missione universale di preparare la via a te che vieni. Accompagna con il tuo amore il Papa Benedetto XVI e il nostro vescovo Michele.
- (un giovane) O Signore, tu che porti un lieto annuncio ai poveri fa che la tua venuta in mezzo agli uomini inauguri un tempo nuovo di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità e particolarmente per chi soffre, per chi è in guerra, per chi è affamato, per chi ha il cuore spezzato, per i prigionieri.
- (un bambino) Gesù, io ti prego per tutti i bambini poveri che vivono in Africa. Fa’ che col nostro aiuto possano essere più contenti.
- (un adolescente) Ti preghiamo o Signore di proteggere tutti i bambini dalla violenza, dal dolore, dall’abbandono: perché la loro vita sia custodita, guidata ed amata. Tu che stendi la tua misericordia di generazione in generazione sostieni l’impegno di quanti lavorano in difesa delle loro vite.
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