parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 28/11/04
domenica 1ª di Avvento - anno A
   

Letture: Isaia 2, 1-5; Salmo 121; Romani 13, 11-14; Matteo 24, 37-44.


"Vegliate e anche voi state pronti"

Dal Vangelo di Matteo,
capitolo 24, da 37 a 44.

37Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo.

40Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

43Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà

Accogliamo la buona notizia dell'avvento di dio

Il Signore continua a venire ed entrare nella nostra storia

Inizia oggi un nuovo anno liturgico, col tempo detto “Avvento”.

“Avvento” significa venuta, venuta del Signore. Il Signore è venuto e continua a venire in mezzo agli uomini; è nato a Betlemme, ma vuole continuare a nascere oggi nel cuore di tanti.

Egli tornerà alla fine dei tempi e noi tutti l’incontreremo. Egli però continua a venire, a farsi presente, a parlare e manifestarsi in tanti modi. Egli è entrato e continua ad entrare nella storia degli uomini.

E mentre il Signore ci viene incontro a noi, noi scegliamo di camminare verso di lui, di andargli incontro. Mentre Dio viene nella storia, noi apriamo la nostra vita a lui, viviamo i nostri giorni come pellegrini verso il monte del Signore, fino all’incontro pieno con lui.

Il tempo che ognuno vive diventi il tempo di Dio

L’anno liturgico, con le sue varie tappe - Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste e tutte le domeniche dell’anno – scandisce il nostro tempo perché diventi il tempo di Dio. Per noi vivere diventa ogni giorno avvicinarci di più a Lui, per vivere con Lui, pensare con Lui, scegliere con Lui, operare con Lui.

In questa prima domenica di Avvento la pagina evangelica ci richiama proprio a questo: noi non possiamo vivere mettendo da parte Dio, estraniandolo dalla realtà della nostra vita. Tanti sono quelli che troppo facilmente vivono spensieratamente – mangiare, bere, sposarsi – senza tener conto di questa presenza e di questo incontro col Signore verso cui andare.

Possiamo dire che viviamo da “incoscienti”, senza questa coscienza di Dio, dal quale veniamo e verso il quale torniamo. C’è una differenza che attraversa i cuori, che esteriormente non si vede:

“Due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata” (Matteo 24,40-41).

Che significa? Anche se due sono impegnati nel medesimo lavoro, uno viene preso l’altro respinto. Si può ascoltare Gesù e ricevere i suoi doni, ma senza cercare in lui Dio stesso e senza vivere camminando verso di lui.

Comportiamoci in maniera degna del Signore

“Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (v.42).

“Vegliare” significa per noi comportarci in maniera degna del Signore: con quelli che ci vivono accanto, nella nostra città; con quelli che in tanti modi ci fanno giungere la loro richiesta di aiuto, anche da terre lontane. Il Signore ci conduce – se viviamo con lui – a vedere, sentendoci coinvolti, quanto accade agli altri, a spendere il nostro tempo come ha fatto lui. Col Signore tutti gli uomini li sentiamo fratelli perché figli dello stesso Padre; l’estraneità e il disinteresse vengono superati e si trasformano in interesse, attenzione, partecipazione alla vita degli altri.

Il Signore parla a quelli che si dispongono ad ascoltarlo. Parla a noi, se gli apriamo il cuore e la mente con fede. Ci parla del suo sogno su questo mondo, ci chiama ad operare con lui, a camminare per le sue vie e prendere per mano quelli che non conoscono ancora la sua strada. Per andare insieme verso il monte del Signore, verso una vita che si lascia alle spalle le divisioni, le lotte e le guerre, per costruire e anticipare il suo regno di pace.

Tante volte ci lasciamo sedurre dai miraggi di questo mondo, dalle voci e dalle luci, dimenticando il comandamento del Signore, quello dell’amore. E si vive come in uno stato di ebbrezza che non ci fa più vedere la realtà nella luce di Dio.

Avvento vuol dire che qualcosa e qualcuno stanno per venire

In questo periodo dell’anno si proclama un tempo particolare detto Avvento. Avvento vuol dire che qualcosa e qualcuno stanno per venire. È l’Avvento di Dio. Infatti Dio sta per venire. E verrà con il Natale, quando nasce a Betlemme in una mangiatoia.

Dio non ha rinunciato a sperare sugli uomini e sulle donne. Per questo viene tra di noi. Questo è il Vangelo dell’Avvento, che viene rivolto a gente che ha paura, che si è rassegnata, che ha chiuso la porta, che è arrabbiata, che ha dimenticato, che ha abbandonato la speranza, che non vive più l’amore.

Viviamo in questo tempo la “buona notizia” dell’Avvento di Dio. Apriamo insieme il Vangelo … Dio comincia a parlare e ci parla del suo avvento in mezzo agli uomini. L’Avvento comincia quando si apre il Vangelo e si comincia ad ascoltare. Sia questo per noi il senso di questo tempo.
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