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I cristiani di fronte
al male
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Dal Vangelo di Marco, capitolo 13 versetti
da 24 a 32
Disse Gesù ai suoi discepoli: 24In
quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore 25
e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze
che sono nei cieli saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dell'uomo
venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Ed egli
manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti
dai quattro venti, dall'estremità della terra fino
all'estremità del cielo.
28Dal fico imparate questa parabola: quando
già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi
sapete che l'estate è vicina; 29così anche
voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli
è vicino, alle porte.
30In verità vi dico: non passerà
questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.
31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32Quanto poi a quel giorno o a quell'ora,
nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure
il Figlio, ma solo il Padre.
I CRISTIANI DI FRONTE ALLA VIOLENZA
CIECA
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Il mito della forza non paga
Sono alcuni giorni che il mondo è
colpito da attentati. Lultimo ieri quando a Istanbul
sono state colpite due sinagoghe nel giorno di festa degli
ebrei, il sabato. Il terrorismo colpisce senza guardare
in faccia nessuno. Per il terrorismo non esistono volti,
nomi, persone, ma solo un odio cieco.
Avvicinandoci alla fine dellanno
liturgico, la pagina del Vangelo di Marco, con metafore
del Vecchio Testamento sembra riproporci questo quadro apocalittico
della cronaca di questi giorni: il sole si oscurerà,
e la luna non darà più il suo splendore e
gli astri si metteranno a cadere dal cielo (Marco
13, 24-25); e la pagina del profeta Daniele che dice: Vi
sarà un tempo di angoscia, come non cera mai
stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo
(Daniele 12,1).
La pagina del Vangelo si riferisce alla
caduta di Gerusalemme e alla distruzione del Tempio, avvenuta
nel 70 d. C. ad opera dellesercito dellimperatore
romano. Ma mentre leggiamo la nostra mente non può
non andare ai fatti che sono sotto i nostri occhi in questi
giorni.
Ancora una volta tocchiamo con mano che
il mito della violenza non paga; anche chi si credeva invulnerabile
è costretto a ricredersi.
Quali scelte e quali comportamenti per
i cristiani
Quali sono e possono essere i nostri comportamenti
di fronte a tragedie così enormi? La Parola del Signore
ci parla, ci chiama ad operare nella giustizia e per la
giustizia quanto più vediamo manifestarsi lirrazionalità
del male che si esprime nella violenza cieca.
Davanti al terrorismo che è cieco
e alla violenza che acceca, noi vediamo il volto del Signore
che cerca il volto di ognuno di noi, di ogni uomo e ogni
donna. E noi, alla scuola del vangelo entriamo a far parte
della comunità del Signore, della famiglia nuova
dove ognuno ha un nome, un volto, è una persona da
incontrare, conoscere, voler bene.
Il Signore ci insegna che ogni uomo è
un volto e un nome di cui prendersi cura. Ascoltando lui
noi stiamo imparando a guardare in volto tanti anziani,
tanti bambini; ma anche a guardare il volto dei nostri fratelli,
dei più giovani, degli adulti
Di fronte alla
violenza che è cieca, il Signore ci apre gli occhi,
ci fa guardare con compassione ed affetto, perché
nessuno vada perduto.
Davanti alle forze del male noi sentiamo
una solidarietà grande con tanti nostri fratelli
e sorelle nella stesse fede che in ogni parte del mondo
operano con gli stessi sentimenti che il Signore dona anche
a noi. Sono sparse nei cinque continenti e sono speranza
per il futuro di questo mondo davanti allodio cieco
che semina morte.
Anche se in certi periodi della storia
sembra che le forze del male, della guerra, della violenza,
vogliano prevalere sulla pace, la concordia, la fratellanza,
questa storia cammina verso laffermazione del bene.
Noi cristiani riceviamo dal Signore nuovo impulso perché
il Vangelo si comunichi e cambi la vita delle persone.
Il lavoro importante di ciascuno e delle
piccole comunità
Davanti alla vastità e complessità
dei problemi non ci sembri poca cosa quello che il Signore
ci fa compiere, uniti a una famiglia numerosa che nel mondo
si lascia guidare dallo stesso Signore. Anche il Signore
ha cominciato riunendo dodici persone, andando nelle case
di poveri e ricchi: è unazione che opera silenziosamente
come il lievito nella pasta e che fa crescere lo spirito
nuovo che è lopposto dello spirito del male.
Tanti piccoli nuclei, piccole comunità
riunite dalla Parola del Signore, dove il Vangelo fa incontrare,
fa conoscere per nome, fa vivere lesperienza di fraternità
vicendevole, fa muovere incontro a chi è più
povero, diventando amici gli uni gli altri, ridando speranza
e comunicando vita.
Il Vangelo ci invita a leggere i segni
di questo tempo, riflettere su di essi e ripensare il nostro
modo di essere cristiani in questa realtà: Dal
fico imparate questa parabola: quando già il suo
ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che lestate
è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere
queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte
(Marco 13, 28-29).
Davanti alle forze del male che sembrano
sovrastarci, noi vediamo che la più grande risposta
a questa guerra rappresentata dal terrorismo è costruire
la Chiesa, tante piccole comunità diffuse in ogni
luogo che accrescono lo spazio di umanità in questo
mondo.
Nutriamoci del Vangelo e lasciamo che
la sua forza operi in noi
Quando levangelista Marco scriveva
questa pagina, il tempio di Gerusalemme era già stato
distrutto, ed egli poteva vedere a cose avvenute quanto
fosse vera la parola di Gesù pronunciata tanti anni
prima.
La Parola che il Signore è la nostra
forza, una tanto diversa dalle forze del mondo; essa ci
genera allamore, ci cambia il cuore e ci fa lavorare
per una nuova cultura, un nuovo umanesimo, così come
si è manifestato nella persona stessa di Gesù.
Per questo sentiamo che dopo duemila anni
di storia della Chiesa, noi possiamo dire di essere ancora
agli inizi della comunicazione del Vangelo. Nei nostri paesi
il cristianesimo si basa ancora troppo su una religiosità
naturale, a volte magica, che ignora la parola di Gesù,
il suo farsi vicino ad ogni uomo, il suo passare nelle case
delle persone, raccogliendo giorno dopo giorno persone che
cercavano una liberazione, una via duscita.
Chiediamoci come il Vangelo possa parlare
agli altri anche per mezzo nostro, con la nostra bocca,
con i nostri gesti, col nostro modo di vivere impregnato
di Vangelo.
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