parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 03/08/03
domenica 18ª tempo ordinario - anno B
 

Letture: Esodo 16,2-4.12-15; Salmo 77; Efesini 4,17.20-24; Giovanni 6,24-35.

"Procuratevi non il cibo che perisce"

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 6, versetti 24-35.

24Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.

25Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

26Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 27Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell`uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

28Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». 29Gesù rispose: «Questa è l`opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
30Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? 31I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo ».

32Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dá il pane dal cielo, quello vero; 33il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dá la vita al mondo».

34Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».

35Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.

I SEGNI CHE IL SIGNORE COMPIE IN MEZZO A NOI
CHIAMANO ALL'INCONTRO PIENO CON LUI

Come e perché cerchiamo il Signore

Ogni domenica ci ritroviamo assieme attorno al Signore, venendo dalle nostre case in cerca di Lui. Possiamo proprio dire di essere come quella folla del Vangelo che "salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù" (Giovanni 6,24). Credo che abbiamo superato la mentalità del venire la domenica all'incontro col Signore come una legge, una regola da rispettare. Abbiamo compreso piuttosto che veniamo qui perché abbiamo bisogno di Lui, di ascoltare quello che ci dice, di essere guidati nella nostra vita a camminare con Lui.

Ma continuando ad ascoltare questa pagina del Vangelo - che ci racconta quanto avvenne dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani - ci sentiamo invitati a riflettere anche noi su come cerchiamo il Signore, perché lo cerchiamo, che cosa desideriamo da Lui.

Gesù dice a quelle persone tornate da Lui: "voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati" (v.26). Ognuno di noi, in tanti modi, fa esperienza della bontà del Signore nei propri confronti: aver invocato il suo aiuto ed averne sperimentato la vicinanza; aver visto come da piccoli mezzi e da piccoli sforzi il Signore è riuscito a fare cose belle e inaspettate in mezzo a noi … sono tanti gli esempi che ciascuno può portare.

Il Signore compie tanti segni davanti per attirarci alla vita con Lui

Ma Gesù dice anche a noi che tutto quello che egli compie in mezzo a noi va visto come dei segni che egli compie per spingerci a vedere oltre i nostri occhi, oltre il presente passeggero. Il Signore che compie dei segni in mezzo a noi, come li compì per quella folla di Cafarnao, ci invita a fare un salto di qualità nella nostra vita: "procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà" (v.27).

Le esperienze gioiose che il Signore ci fa vivere nella sua casa, nella sua comunità, sono belle ma sono un invito per ciascuno a convertirci, secondo quanto oggi ci viene dalle parole di Paolo, nella lettera agli Efesini: "dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo" (Efesini 4,24-25). Si tratta di imparare a comprendere in modo più profondo quanto il Signore ci fa vivere. Egli ci offre dei segni per aiutarci a non seguire pensieri ingannevoli, a non vivere da estranei nei suoi confronti nella nostra vita quotidiana.

Un modo "altro" rispetto alla logica dell'accumulo per sè

L'episodio della manna caduta dal cielo, così come ci viene raccontato dal libro dell'Esodo, ci fa riflettere. Il Signore dice a Mosè: "Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no" (Esodo 16,4). Ogni giorno il popolo doveva uscire a cercare quel cibo caduto dal cielo. E ogni giorno doveva raccoglierne solo quanto serviva per quel giorno. Cercando quel cibo ogni giorno, il popolo era aiutato a ricordarsi del Signore e a camminare con la forza che gli veniva da lui, giorno dopo giorno.

Questa indicazione sembra proprio controcorrente, per noi uomini moderni abituati ad accumulare per noi, pensando che l'accumulo ci dà sicurezza per il nostro futuro. Ci tornano alla mente le parole di Gesù che troviamo nel Vangelo: "Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6,19-21). Non a caso, nella preghiera del Padre nostro, Gesù ci invita a pregare e a dire: "dacci oggi il nostro pane quotidiano".

Io sono il pane della vita

Come ogni giorno abbiamo bisogno di nutrirci per avere le forze necessarie al nostro corpo, così ogni giorno abbiamo bisogno del "cibo che dura per la vita eterna". Con la moltiplicazione di quei pochi pani e pochi pesci, Gesù ha posto un segno che aiuta a percepire lui stesso come il cibo che dura per la vita eterna, come il pane della vita che ci nutre: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete" (Giovanni 6,35).

Gesù cercato ogni giorno nella preghiera, nella parola del suo Vangelo, vuole essere il nutrimento della nostra vita, colui che ci dona pensieri nuovi, ci fa appassionare per gli uomini con la sua stessa passione; ci rende capaci di andare incontro a tanti e comunicare loro la sua forza, la sua amicizia, la sua tenerezza.

La tendenza all'accumulo crea enormi ingiustizie nella distribuzione dei beni: invece di servire al benessere di tutti, finiscono per essere in abbondanza in certe parti del mondo mentre in altre manca addirittura il necessario.

Scegliere di essere accompagnati ogni giorno dalla parola del Signore, essere uniti a lui nella preghiera, ci fa rivestire "l'uomo nuovo creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera" (Efesini 4,24), ci apre alle domande degli altri, senza rimanere preoccupati solo delle nostre domande.

"Signore, tu affidi a noi le risorse del creato; fa' che non manchi il pane sulla mensa dei tuoi figli; risveglia in noi il desiderio della tua Parola, perché possiamo saziare la fame di vita che hai posto nel nostro cuore".

(dalla colletta del giorno)