parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 27/07/03
domenica 17ª tempo ordinario - anno B
 

Letture: 2 Re 4,42-44; Salmo 144; Efesini 4,1-6; Giovanni 6,1-15.

"Gesù diede loro da mangiare"

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 6, versetti 1-15.

1Dopo questi fatti, Gesù andò all`altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 2e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi.

3Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».

6Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».

8Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9«C`è qui un ragazzo che ha cinque pani d`orzo e due pesci; ma che cos`è questo per tanta gente?». 10Rispose Gesù: «Fateli sedere». C`era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.

11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d`orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». 15Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.

CON GESU' ALZIAMO LO SGUARDO VERSO GLI ALTRI

Alzare gli occhi e vedere

Se solo un poco alziamo gli occhi da noi stessi, ci accorgiamo di quanti sono quelli che hanno bisogno di aiuto, che invocano, che cercano. Sono quelli che cercano la pace e la nostra preghiera può affrettare il giorno della sua venuta. Sono quelli che chiedono un po' di attenzione per rasserenarsi e vivere in maniera più tranquilla. Sono persone che chiedono compagnia, piccoli aiuti, a volte hanno bisogno di qualcuno che dia loro un sorriso. E noi possiamo farlo. Sono anche bambini che hanno bisogno di essere aiutati a crescere non nella violenza e nel disordine, ma con qualcuno vicino che voglia loro bene e li aiuti a crescere alla scuola dell'amicizia.

Sono tanti quelli che vivono concentrati su di sé - e forse sono la maggioranza - ma non sono pochi quelli che vogliono vivere non solo per se stessi, contenti di poter spendere un poco del loro tempo per gli altri.

Gesù ci insegna a vedere con i suoi occhi

Noi discepoli del Signore guardiamo a Lui che ha alzato gli occhi e li ha rivolti verso di noi. Nella pagina del Vangelo Gesù non è solo, sta con i suoi discepoli che non sono lì solo come spettatori di quello che avviene: il Signore parla con loro, li interpella, li coinvolge mentre vuole rispondere alla domanda di aiuto di tanta gente che è accorsa attorno a Lui.

"Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?" (Giovanni 6,5). Da Gesù, dal nostro contatto con Lui, nutrendoci del suo Vangelo, noi impariamo ogni giorno ad alzare gli occhi da noi stessi e a renderci conto che una folla invoca e cerca aiuto.

Abbiamo già fatto più volte esperienza che i nostri limiti vengono superati dalla forza del Signore, se noi stiamo con Lui e agiamo con Lui. I pensieri e i ragionamenti dei discepoli di fronte alla folla e ai mezzi tanto sproporzionati a loro disposizione, vengono superati dall'amore del Signore. Quei pochi pani e pochi pesci, messi nelle mani del Signore - dopo che egli ha invocato la forza che viene dal Padre - rendono possibile il miracolo. Tutti vengono saziati e si devono raccogliere anche gli avanzi.

Il miracolo della moltiplicazione continua a ripetersi

Non è questo quello che anche a noi è capitato tante volte di vivere? Aver visto che solo rendendoci un po' più disponibili, tante persone sono sollevate, sono contente, diamo loro un po' di gioia?

Gesù agisce assieme ai suoi discepoli perché vivano e sperimentino il superamento dell'impossibile. E come Gesù coinvolge i suoi discepoli, anche noi siamo invitati ad accorgerci di tante persone di buona volontà, che vogliono aiutare, dare una mano, rendersi disponibili. Ci sono, e sono più numerosi di quanto noi crediamo: bisogna guardarsi intorno, chiedere se si vuole aiutare … e le risposte vengono, queste persone disponibili ci sono.

Stando con Gesù noi impariamo ad amare, a non fermarci davanti a difficoltà che ci appaiono insormontabili. E si impara anche a coinvolgere tanti altri nel farsi vicini a chi ha bisogno. Sappiamo che il Signore è con noi e non ci lascia soli. Egli continua ad operare con noi e per mezzo nostro.

Vivere la nostra vocazione santa

Paolo, mentre si trova in carcere, invece di essere ripiegato su di sé, sulle sue sofferenze, esorta la comunità di Efeso a vivere secondo la vocazione ricevuta: "Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto" (Efesini 4,1).

E la nostra è una vocazione santa. Noi siamo chiamati ad essere santi per vocazione. E la santità consiste nel fissare bene lo sguardo su Gesù perché Lui è in grado di trasformarci nell'intimo e di condurci a vivere la sua stessa vita.

Giorno dopo giorno, con pazienza, con umiltà e calma, anche in mezzo alle difficoltà della comprensione reciproca, cercando di restare uniti al Signore e fra di noi, viviamo con gioia la nostra vocazione, lavorando per l'unione fra gli uomini perché Dio è "Padre di tutti, è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Efesini 4,6)