parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 29/06/03
Festa dei Santi Pietro e Paolo - anno B
 

Letture: Atti 12,1-11; Salmo 33; 2 Timoteo 4,6-8.17-18; Matteo 16, 13-19.

Pietro e Paolo

dal Vangelo di Matteo, capitolo 16, versetti 13-19.

13Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?".

14Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti".

15Disse loro: "Voi chi dite che io sia?".

16Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".

17E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.

18E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

19A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".

CONTINUIAMO A COMUNICARE IL VANGELO
TRASMESSO DAGLI APOSTOLI

Il Signore ha trasformato la vita di Pietro e di Paolo

La memoria degli Apostoli Pietro e Paolo cade quest'anno di domenica e ci permette di fermarci a riflettere sulle radici della nostra fede, che discende dall'insegnamento degli Apostoli.

Simone pescatore della Galilea, che aveva rinnegato il Signore nelle ore della Passione, diventa Pietro, la roccia, il fondamento su cui viene edificata la Chiesa.

Paolo, prima persecutore dei cristiani, diventa l'apostolo delle genti, colui che comunica il Vangelo nelle terre del bacino del Mediterraneo.

Il Vangelo da loro trasmesso è giunto fino a noi. Oggi siamo noi i chiamati a continuare la diffusione del Vangelo, se lo abbiamo ricevuto e accolto nella nostra vita.

Anche oggi tante persone hanno sentito parlare di Gesù, della sua Chiesa, ma non sanno veramente chi è il Signore, non conoscono la forza del Vangelo che ti cambia la vita, ti dona sentimenti nuovi, ti rende fratello e sorella di tutti gli uomini, se Dio è nostro Padre.

C'è bisogno di parlare alla gente del Signore così come noi l'abbiamo conosciuto

Le domande che Gesù pone ai discepoli mentre si trova a Cesarea di Filippo, le riceviamo noi oggi: "La gente chi dice che io sia?". E mentre ognuno si è fatta una sua idea, il Signore chiede a noi: "E voi chi dite che io sia?".

E la nostra risposta nasce dall'esperienza che il Signore ci fa fare con lui, dalla vita con i fratelli e sorelle, dalla forza del suo Vangelo che sperimentiamo accogliendolo e vivendolo giorno per giorno: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", tu sei colui che ci fa incontrare col Padre, ci doni la tua stessa vita, ci fai vivere con gli stessi sentimenti del Padre tuo.

Essere Chiesa come comunità di discepoli

Con questa forza che viene dal Vangelo noi vediamo crescere la Chiesa come comunità, come famiglia di uomini che vivono come fratelli e sorelle. E il male si può vincere con questa forza che viene dal Signore, col il suo Spirito di amore che egli continua a far scendere sui suoi discepoli.

E dona il potere di liberare dal male tanti che sono prigionieri, tanti che sono soli, che non vedono un futuro o che ne hanno paura. Il Signore ci fa dire agli altri con fiducia, le stesse parole che abbiamo sentito vere per noi: "Non abbiate timore, io sono con voi, sarò sempre con voi fino alla fine dei giorni".