parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 15/06/03
Festa della Santissima Trinità - anno B
 

Letture: Deuteronomio 4,32-34.39-40; Salmo 32; Romani 8,14-17; Matteo 28,16-20.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo

dal Vangelo di Matteo, capitolo 28, versetti 16-20.

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.

17Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.

18E Gesù, avvicinatosi, disse loro:
"Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 18Andate dunque e
ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito santo, 20insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

COSTRUTTORI DI UN MONDO NUOVO, UN MONDO DI PACE

Essere fedeli agli appuntamenti col Signore

L'incontro col Signore nella liturgia della domenica è incontro col Signore. Egli ci raccoglie, ci parla, ci comunica qualcosa della sua vita e della sua forza. Per questo è importante esserci a questo incontro, essere fedeli a quest'appuntamento vincendo la pigrizia, il peso del caldo, la voglia di starsene per conto proprio.

I discepoli vanno all'appuntamento col Signore, che ha ancora delle cose da dire loro. Quei discepoli sono persone comuni, persone come noi, ma che scelgono di ascoltare e rispondere all'invito del Signore. Dice il Vangelo di Matteo: "essi andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato".

Ma il Vangelo dice anche che mentre al vederlo si inginocchiano davanti a lui, alcuni dubitavano di lui. Era veramente lui oppure una illusione, un fantasma? I dubbi ci sono, ma nonostante i dubbi essi sono venuti da Gesù. E ora ascoltano le sue parole: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra". Ma qual è questo potere di Gesù? I discepoli non l'hanno mai visto comandare sugli altri, imporsi con la forza come capita di fare a quelli che su questa terra hanno il potere.

Il "potere altro" di Gesù

Ma allora di quale potere parla Gesù? Gesù l'aveva spiegato altre volte ai discepoli: "I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo" (Matteo 20,25-26). Anche noi conosciamo queste parole, ricordiamo il gesto forte di Gesù che si mette - come un servo - a lavare i piedi ai discepoli la vigilia della sua passione.

Ma queste parole hanno bisogno di scendere nel nostro cuore in profondità, ci chiedono di non essere ascoltatori distratti e superficiali. Perché noi preferiamo ancora cercare il nostro piccolo potere sugli altri, le piccole rivincite. Che poi generano gelosie, conflitti e non ci fanno stare bene insieme. Ricordiamo le parole di Gesù: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore … io non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la mia vita per voi" (Matteo 11,29 e 20,28).

È questo il "potere" diverso di Gesù. E con questo atteggiamento il Signore chiede ai discepoli di andare incontro a tutti: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni". Si tratta di capire prima noi e poi comunicarlo agli altri che farsi vicini, aiutare, essere solidali, questo rende piena di misericordia la nostra vita, ci rende felici e ci fa camminare in pace.

La parola del Vangelo ci immerge nell'amore di Dio

Il Signore ci dice di non vivere rassegnati di fronte alla nostra vita, di fronte alle difficoltà che sono tante, di fronte ai poveri, alla guerra, alle nazioni più povere. Ci dice di avvicinarci alla fonte di amore che ci trasforma e comunicare questo amore senza stancarci. Ce lo dice con parole che a prima vista non sembrano molto chiare: "Ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

Battezzare significa immergere, come anticamente si faceva per il battesimo: si scendeva in una vasca sino a immergersi completamente nell'acqua. Gesù ci dice di camminare ogni giorno immergendoci nelle acque di amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. "Dio è amore" ci dice l'apostolo Giovanni. E l'amore scaccia la paura, il dubbio, il timore (1 Giovanni 4,8.18), rende coraggiosi, fiduciosi, ci dà speranza, ci fa vedere un futuro nuovo e ci indica il cammino per costruirlo.

Se le parole del Vangelo diventano il nostro nutrimento, se facciamo la fatica di leggerle, riflettere su di esse, ci fanno camminare per questa via dello Spirito, che ci dona fiducia, ci rende costruttori di pace e vicini gli uni agli altri.