parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione dell' 8/06/03
Festa di Pentecoste - anno B
 

Letture: Atti 2, 1-11; Salmo 103 ; Galati 5, 16-25; Giovanni 15,26-27; 16,12-15.

Lo Spirito mi renderà testimonianza

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 15, versetti 26-27;16, 12-15.

26Gesù disse ai suoi discepoli: verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

13Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.

14Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.

15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.

LASCIAMOCI SCUOTERE
DAL VENTO E DAL FUOCO DELLO SPIRITO

Pentecoste: la nascita della Chiesa

Con la festa di Pentecoste si compie oggi il tempo della Pasqua. Questa festa è l'inizio della vita della Chiesa che si apre al mondo: nel giorno di Pentecoste quei primi amici di Gesù escono dal chiuso del cenacolo dove erano riuniti insieme, ancora impauriti e con la forza dello Spirito cominciano a comunicare quello che ha trasformato totalmente la loro vita e che può cambiare la vita di tanti altri uomini.

Sappiamo che i primi amici riuniti da Gesù erano ebrei di varia estrazione: pescatori, banchieri, rivoluzionari, gente comune … Li ha condotti con sé lungo i tre anni del suo ministero in Palestina. Sono proprio queste persone che partono nelle diverse direzioni del mondo allora conosciuto per portare il Vangelo di Gesù a tutti i popoli.

Vorrei che tutti sentissimo il bisogno di ricevere in noi lo Spirito Santo, invocandolo nella preghiera. È una forza di amore che viene dall'alto e trasformato la vita come è accaduto per i primi discepoli. Forse anche questi primi discepoli, se avessero ragionato con i propri pensieri, contando sulle loro forze, sarebbero rimasti nell'ambito a loro familiare, nel loro mondo della Galilea o al massimo della Palestina, per parlare di Gesù che essi avevano incontrato.

Lo Spirito viene a svegliarci dalle nostre abitudini tranquille

Ma lo Spirito Santo che ricevono 50 giorni dopo la Pasqua ne fa persone nuove, vive, li rende capaci di vivere quanto Gesù ha loro detto prima di salire al cielo: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura".

Perché noi viviamo tranquilli, in modo scontato, la nostra vita cristiana? Pensiamo al Papa che ormai avanzato negli anni, e molto limitato nei movimenti del suo corpo, parte spinto dal desiderio di parlare del Signore agli uomini di ogni latitudine. È lo Spirito del Signore che fa muovere, che spinge, che comunica forza.

Forse noi ci accontentiamo facilmente di quello che abbiamo, di quello che già abbiamo conosciuto e compreso: del Signore, della Chiesa, della comunità.

Gesù aveva detto ai discepoli prima ancora della Pentecoste: "Quando verrà il Consolatore, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza". E i discepoli hanno sperimentato che la forza di questo Spirito risveglia, rialza, scuote, fa mettere in cammino; apre il cuore a sogni nuovi, allarga lo sguardo e l'interesse verso tutti gli uomini.

"Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera".E quei primi discepoli hanno creduto a queste parole; anche se timidi ancora e paurosi, si sono riuniti nel cenacolo, hanno vissuto insieme in preghiera nell'attesa del dono dello Spirito.

Lo Spirito è come un vento impetuoso, come un fuoco che viene dentro

E questo Spirito è proprio come ce lo descrive Luca nella pagina degli Atti: è come un vento impetuoso che scuote profondamente; è come un fuoco che ti scende dentro e rende il cuore ardente di amore. E ti apre, ti fa uscire incontro agli altri.

Noi abbiamo bisogno di essere scossi dallo Spirito santo, da questo fuoco di amore che ci dona una forza che viene da Dio. E sappiamo che la forza che viene da Dio è solo una forza di amore, che dopo aver riscaldato i nostri cuori, allo stesso modo agisce in tutti quelli che vengono raggiunti per mezzo nostro.

Perché - come ci ricorda Paolo - "il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà mitezza, dominio di sé". E sappiamo quanto c'è bisogno anche oggi di questi frutti dello Spirito.

L'evento della Pentecoste si rinnova qui, oggi, anche per noi … se lo invochiamo con forza, se ci teniamo uniti nella preghiera. Lo Spirito ci apre la mente a pensieri nuovi, ci fa sognare per il nostro quartiere, per la nostra comunità, per la città. Ma non ci fa fermare solo a questo. Ci riscalda i cuori davanti alla condizione di tanti uomini e donne che vivono in terre dove c'è bisogno di tutto.

Lo Spirito fa nascere sogni

Pensiamo all'Africa, al sogno che alcuni - proprio mossi dallo Spirito - hanno cominciato a fare. E poi non si sono fermati al sogno ma hanno cominciato a realizzarlo. Proprio questa mattina ho ricevuto una lettera da uno di questi amici che ora si trova in Mozambico, di cui vi leggo qualche brano:

ho fatto un lungo viaggio fino a Inhanbane cittadina che si trova a otto ore di auto da Maputo su una stradetta nazionale... sono stato a Chimoio citta' a 200 km da Beira per incontrare alcuni della comunità, ho attraversato devo dire per la prima volta un bel pezzo di Africa... fa impressione che veramente (come ormai da secoli) in gran parte del Mozambico e credo in tutta l'Africa, non ci sono altro che capanne, solo capanne per chilometri e chilometri... sono di tanti tipi alcune senza neanche il tetto altre rotonde, altre rettangolari, chi fa qualche soldo mette un po' di lamiera sul tetto, qualche mattone... e poi ritornando di sera l'impressione di non avere nessuna luce se non quella delle pochissime macchine... ma non sono zone isolate ma abitate, molto densamente abitate,ma non c'e' luce artificiale, quando sei fuori da città come Maputo o Beira, la luce artificiale non esiste ... solo qualche fuocherello un po' di carbone acceso, qualche ambulante che vende con una candela accesa, un continente spento...

In mezzo a noi ci sono persone che prima non partecipavano alla vita della Chiesa, non conoscevano il Vangelo. Magari la Chiesa la vedevano come una cosa lontana, troppo fredda; che si frequenta solo in alcune occasioni di circostanza. E oggi sono con noi.

Lo Spirito ci spinge sulle vie del mondo, incontro ai poveri

È questo il cammino iniziato da quei primi discepoli, che oggi il Signore sta facendo percorrere anche a noi. Tante volte c'è la tentazione di fermarsi, di tornare indietro. Per questo invochiamo oggi con forza lo Spirito perché venga su di noi e ci faccia camminare con la sua forza, incontro a tanti a non conoscono ancora il Signore, la Chiesa come una famiglia dove si vive la fraternità vicendevole e l'apertura al mondo. La forza dello Spirito spinge ad andare verso le persone messe da parte, ad andare in un ospizio dove ci sono tanti anziani bisognosi di affetto, ad andare anche in paesi lontani.

Se lo invochiamo, lo Spirito continua a scendere dal cielo con la sua forza, per riscaldare cuori freddi, rassegnati alla realtà; continua a dare la capacità di parlare una lingua nuova, la lingua dell'amore, una lingua che tutti comprendono.

Quando ti avvicini ad un anziano che per giorni, per settimane, per mesi, non incontra nessuno che lo va a trovare, che lo chiama per nome … avviene come un piccolo miracolo … qualcosa che viene da Dio e mette in comunicazione l'uno con l'altro … è la comunicazione che viene dallo Spirito …

Chiediamo che lo Spirito venga su di noi, ci riscaldi, ci infiammi del suo amore, ci renda capaci di sognare sulla nostra vita, sulla Chiesa; ci spinga a far nascere tante comunità, magari piccole, fatte di poche persone; ma che si conoscono per nome, pregano insieme, imparano a diventare amici dei poveri … è il miracolo della Pentecoste che può avvenire anche oggi, per noi, per tanti che aspettano un tempo nuovo, il tempo del Regno di Dio, il tempo dell'amore, della pace, della fraternità.