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"Venite
a me voi tutti
che siete affaticati e oppressi "
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dal
Vangelo di Matteo, capitolo 11 versetti 25-30.
25In quel tempo Gesù disse:
«Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti
e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.
26Sì, o Padre, perché così è
piaciuto a te.
27Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce
il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
28Venite
a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi
ristorerò.
29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che
sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre
anime.
30Il
mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
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"IMPARATE
DA ME CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE"
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Da
Sotto il Monte - terra di papa Giovanni XXIII - dove alcuni
della comunità parrocchiale si sono recati in pellegrinaggio
e si sono uniti alla comunità parrocchiale di Celana
per la celebrazione festiva del 7 luglio 2002
Pellegrinaggio
alla sorgente
Siamo
venuti dalla città di Napoli in questa terra da dove
ha cominciato la sua avventura terrena Angelo Giuseppe Roncalli,
divenuto papa Giovanni XXIII, per conoscere la sorgente
della sua semplicità, della sua umiltà, della
sua mitezza.
E l'abbiamo trovata nel suo mettersi nelle mani del Signore
dai primi anni della sua adolescenza, nel riconoscersi piccolo
davanti al Signore, mettendo sotto i piedi il suo orgoglio.
Nel
Vangelo di oggi sentiamo le parole di Gesù rivolte
al Padre suo, mentre ha davanti i suoi primi amici, i primi
che l'hanno seguito, pensando anche a tutti quelli che nel
corso dei tempi l'avrebbero seguito vivendo come suoi discepoli.
Gesù dice: "Ti benedico, o Padre, Signore
del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste
queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate
ai piccoli. Sì, o Padre, perché così
è piaciuto a te".
"Voglio
essere umile"
Continuamente
nel diario spirituale di papa Giovanni, iniziato dai primi
giorni del Seminario, e continuato fino a qualche settimana
prima di morire, troviamo ribadita la sua scelta di essere
umile e mite come Gesù, proprio a partire dalle parole
che anch'egli ascoltava e leggeva, come noi le abbiamo ascoltate
oggi: "imparate da me che sono mite e umile di cuore
".
Sappiamo
tutti che papa Giovanni ha amato i bambini, era contento
di incontrarli
forse perché gli ricordavano
le parole di Gesù quando dice: "In verità
vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i
bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò
chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà
il più grande nel regno dei cieli" (Matteo
18, 3-4).
Conosciamo
tutti le parole che dice la sera dell'11 ottobre 1962, giorno
dell'apertura del Concilio Vaticano II, tutto contento per
la giornata vissuta, davanti a una folla: "Tornando
a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite:
"Questa è la carezza del Papa".
Parlava
in modo semplice, come Gesù, perché era diventato
nel corso degli anni una persona mite e umile, che aveva
imparato a cercare il dialogo con tutti. Quella stessa sera
affacciato al balcone su Piazza san Pietro aveva anche detto:
"La mia persona conta niente: è un fratello
che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà
di Nostro Signore
Continuiamo dunque a volerci bene,
a volerci bene così; guardandoci così nell'incontro:
cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è,
qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà
"
È
l'immagine del Signore a cui papa Roncalli ha cercato di
conformarsi ogni giorno di più; quel volto come emerge
dai Vangeli e come ce lo descrivono i profeti dell'Antico
Testamento.
Il
Signore mite e umile porta la pace
"Egli
è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino
egli annunzierà la pace" - dice il profeta
Zaccaria nella pagina proclamata oggi, in questa domenica.
Tante volte sentiamo notizie brutte che ci turbano, di mamme
che ammazzano i propri bambini
forse a volte la preoccupazione
di lavorare di più per guadagnare di più lascia
poco tempo a coltivare quei sentimenti di mitezza, di umiltà,
di vicinanza ai piccoli, ai deboli, di comunicazione di
affetto.
Sono
le leggi economiche di questo mondo che finiscono con l'entrare
dentro di noi e ci dominano, allontanandoci dallo Spirito
del Signore, che è soffio di vita, ma di una vita
piena di amicizia, di amore, di mitezza, dolcezza. Voi
- scrive Paolo rivolto alla prima comunità di
Roma - non siete più sotto il dominio della carne,
dal momento che lo Spirito abita in voi" (Romani
8,9).
Diventare
come bambini
Papa
Giovanni si è lasciato invadere poco a poco dallo
Spirito del Signore e ha vissuto in pace, anche in mezzo
alle difficoltà, ha fatto il papa senza affanni,
con semplicità. In questo modo ha dato una svolta
alla vita della Chiesa, ha aperto un solco profondo nel
quale anche noi possiamo continuare a camminare.
Tutti
insieme, voi che siete di questa terra da dove è
sorto quest'uomo che ha attirato al Signore tanti uomini
e donne e continua a farlo - e noi che veniamo da una città
del Sud, anche noi toccati dalla grandezza di questa semplicità
e umiltà, da questo amore senza confini che ha le
radici nell'amore paziente e misericordioso del Signore
- come abbiamo cantato col salmo - tutti insieme vogliamo
farci bambini nel cuore, piccoli davanti a lui, perché
egli possa operare anche in noi le meraviglie operate in
papa Giovanni e vivere in pace e comunicare pace e amicizia
a tutti quelli che incontriamo, senza escludere nessuno.
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