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"Chi
ama il padre o la madre più di
me
non è degno di me ..."
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dal
Vangelo di Matteo, capitolo 10 versetti 37-42.
37Gesù
disse ai suoi discepoli:
Chi ama il padre o la madre più di me non è
degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di
me non è degno di me; 38chi non prende la sua croce
e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà
trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà
perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
40Chi
accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui
che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta come profeta,
avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un
giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.
42E
chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca
a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo,
in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".
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IL
SIGNORE CI CHIAMA AD UN AMORE PIU' GRANDE
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Il
Signore chiama ad amare largamente, come lui
Nelle
parole del Vangelo di oggi - "chi ama il padre o la
madre più di me non è degno di me; o il figlio
o la figlia
" - Gesù non va contro il quarto
comandamento "onora il padre e la madre", né
ci dice che i suoi discepoli devono volere il male per i
propri familiari o soffocare i sentimenti di affetto che
Dio stesso ha messo nel cuore di ogni uomo per i suoi vicini.
Non
si tratta di negare l'affetto, ma di subordinarlo. È
l'invito a relativizzare i rapporti umani quando è
in questione la scelta di Dio.
Ma
fermarci a questa spiegazione è limitativo. In realtà
il Signore ci chiama ad un amore più grande, l'amore
radicale con cui noi siamo amati dal Padre suo.
Dio ci ama con un amore totale, al di là di ogni
nostro merito. Prima di ogni risposta che noi possiamo dare
al suo amore, egli ha cominciato ad amarci per primo.
In
realtà il Signore chiama tutti i suoi discepoli ad
entrare nell'amore suo, l'amore largo che abbraccia tutti.
Le parole del Vangelo di oggi sono la chiamata a non restringere
le nostre capacità di amare all'ambito familiare.
E mettendo il rapporto col Signore prima di tutti e sopra
tutti, noi diventiamo capaci di un amore più largo
che dà un nuovo respiro a tutta la nostra vita e
a tutti i nostri affetti.
"Chi
avrà perduto la vita per causa mia, la troverà"
In
questo rapporto con Lui, le stesse prove della vita, le
difficoltà, i dolori, le sconfitte, alla luce della
sua croce, diventano fonte di forza e luce nuova. La passione
e la morte di Gesù non sono la sconfitta dell'amore
di Dio, ma la prova di un amore che rimane durante il tempo
della difficoltà e del dolore conduce all'alba della
resurrezione.
Anche
noi siamo chiamati a vivere la fiducia che Gesù ha
avuto verso il Padre durante tutta la sua vita, in ogni
momento, facile o difficile che fosse.
Accogliere il Signore nei suoi inviati
Ma
il Signore si manifesta a noi in tanti modi, specialmente
attraverso quelli che ci annunciano la sua Parola, venendo
a noi umilmente e semplicemente. E accogliere il Signore
nella nostra vita non rimane mai senza frutto.
Questa
accoglienza la si vive dentro la disponibilità quotidiana
a quanto il Signore ci chiede. Ogni giorno meditare la sua
Parola che ci è stata annunciata, ogni giorno fare
spazio ai poveri e ai piccoli che il Signore ci ha affidato,
ogni giorno curare i rapporti coi fratelli che il Signore
ci ha dato.
Questo
significa immergere la nostra vita in Cristo - come dice
l'apostolo Paolo - e "camminare in una vita nuova"
con lui.
I
frutti della vita nuova in Cristo
Il
frutto di tutto questo è una vita feconda, una vita
piena di frutti: di amicizia, di affetti, di pace, di amore,
di generosità, di pazienza, di comprensione, di apertura
verso il mondo che ci circonda. E ci dona di vivere in serenità
e gioia.
Ogni
giorno accogliamo il Signore che si presenta a noi nella
richiesta di aiuto del fratello, nella domanda di quell'anziano
malato, nella vicinanza a chi è in difficoltà.
Non si tratta di fare grandi cose, ma quello che è
nelle nostre possibilità: la donna che accoglie il
profeta Eliseo era molto facoltosa e per questo può
costruire una stanza in muratura per lui, con un letto,
un tavolo, una sedia e una lampada; ma Gesù dice
che anche chi darà solo un bicchiere d'acqua fresca
a uno dei piccoli suoi, non resterà senza frutto.
E
tutti possono dare almeno un bicchiere d'acqua a chi ne
ha bisogno!
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