parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 30/06/02
Domenica 13ª del tempo Ordinario - anno A
 
Letture: 2°Re 4, 8-11.14-16; Salmo 88; Romani 6, 3-4.8-11; Matteo 10, 37-42.

"Chi ama il padre o la madre più di me
non è degno di me ..."

dal Vangelo di Matteo, capitolo 10 versetti 37-42.

37Gesù disse ai suoi discepoli:
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.

42E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".

IL SIGNORE CI CHIAMA AD UN AMORE PIU' GRANDE

Il Signore chiama ad amare largamente, come lui

Nelle parole del Vangelo di oggi - "chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; o il figlio o la figlia…" - Gesù non va contro il quarto comandamento "onora il padre e la madre", né ci dice che i suoi discepoli devono volere il male per i propri familiari o soffocare i sentimenti di affetto che Dio stesso ha messo nel cuore di ogni uomo per i suoi vicini.

Non si tratta di negare l'affetto, ma di subordinarlo. È l'invito a relativizzare i rapporti umani quando è in questione la scelta di Dio.

Ma fermarci a questa spiegazione è limitativo. In realtà il Signore ci chiama ad un amore più grande, l'amore radicale con cui noi siamo amati dal Padre suo.
Dio ci ama con un amore totale, al di là di ogni nostro merito. Prima di ogni risposta che noi possiamo dare al suo amore, egli ha cominciato ad amarci per primo.

In realtà il Signore chiama tutti i suoi discepoli ad entrare nell'amore suo, l'amore largo che abbraccia tutti. Le parole del Vangelo di oggi sono la chiamata a non restringere le nostre capacità di amare all'ambito familiare. E mettendo il rapporto col Signore prima di tutti e sopra tutti, noi diventiamo capaci di un amore più largo che dà un nuovo respiro a tutta la nostra vita e a tutti i nostri affetti.

"Chi avrà perduto la vita per causa mia, la troverà"

In questo rapporto con Lui, le stesse prove della vita, le difficoltà, i dolori, le sconfitte, alla luce della sua croce, diventano fonte di forza e luce nuova. La passione e la morte di Gesù non sono la sconfitta dell'amore di Dio, ma la prova di un amore che rimane durante il tempo della difficoltà e del dolore conduce all'alba della resurrezione.

Anche noi siamo chiamati a vivere la fiducia che Gesù ha avuto verso il Padre durante tutta la sua vita, in ogni momento, facile o difficile che fosse.
Accogliere il Signore nei suoi inviati

Ma il Signore si manifesta a noi in tanti modi, specialmente attraverso quelli che ci annunciano la sua Parola, venendo a noi umilmente e semplicemente. E accogliere il Signore nella nostra vita non rimane mai senza frutto.

Questa accoglienza la si vive dentro la disponibilità quotidiana a quanto il Signore ci chiede. Ogni giorno meditare la sua Parola che ci è stata annunciata, ogni giorno fare spazio ai poveri e ai piccoli che il Signore ci ha affidato, ogni giorno curare i rapporti coi fratelli che il Signore ci ha dato.

Questo significa immergere la nostra vita in Cristo - come dice l'apostolo Paolo - e "camminare in una vita nuova" con lui.

I frutti della vita nuova in Cristo

Il frutto di tutto questo è una vita feconda, una vita piena di frutti: di amicizia, di affetti, di pace, di amore, di generosità, di pazienza, di comprensione, di apertura verso il mondo che ci circonda. E ci dona di vivere in serenità e gioia.

Ogni giorno accogliamo il Signore che si presenta a noi nella richiesta di aiuto del fratello, nella domanda di quell'anziano malato, nella vicinanza a chi è in difficoltà.
Non si tratta di fare grandi cose, ma quello che è nelle nostre possibilità: la donna che accoglie il profeta Eliseo era molto facoltosa e per questo può costruire una stanza in muratura per lui, con un letto, un tavolo, una sedia e una lampada; ma Gesù dice che anche chi darà solo un bicchiere d'acqua fresca a uno dei piccoli suoi, non resterà senza frutto.

E tutti possono dare almeno un bicchiere d'acqua a chi ne ha bisogno!