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"Fu
elevato in alto sotto i loro occhi"
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dal
Vadal Vangelo di Matteo, capitolo 28 versetti 16-20.
16Gli
undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù
aveva loro fissato.
17Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però
dubitavano.
18E
Gesù, avvicinatosi, disse loro:
"Mi
è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19Andate
dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20insegnando
loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco,
io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".
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IL
SIGNORE E' SEMPRE ACCANTO AI SUOI DISCEPOLI
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Gesù
è presente ovunque
La
Chiesa celebra oggi la festa dell'Ascensione: 40 giorni
dopo la Pasqua Gesù, sotto gli occhi dei suoi discepoli,
viene elevato in alto, salendo verso il cielo.
Che
cosa significa per noi celebrare questo avvenimento? Ricordare
che Gesù ci lascia? Ma egli, proprio nell'ultimo
incontro con i discepoli sul monte, dice loro: "Ecco,
io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo"
(Matteo 28,20).
Con
l'ascensione Gesù non si è allontanato dal
mondo, si è piuttosto sottratto ad un modo limitato
di essere tra gli uomini. Egli non è più in
una terra particolare, sta nel cielo, cioè ovunque.
E noi siamo invitati a seguire Gesù che si fa presente
in tutto il mondo. Egli ci chiama a uscire da una visione
piccola, ristretta e ad aprirci al mondo più grande
che ci circonda.
Infatti,
nel congedarsi dai discepoli, Gesù dice loro: "Voi
mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e
la Samaria e fino agli estremi confini della terra"
(Atti 1,8). E noi sappiamo che i primi discepoli di Gesù
erano persone modeste, provenivano da una provincia periferica
della Palestina. Eppure Gesù li chiama a mettersi
in cammino per raggiungere tutti gli uomini e presentare
loro la sua via: "Andate dunque e ammaestrate tutte
le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto
ciò che vi ho comandato" (Matteo 28, 19-20).
Dio
si muove incontro agli uomini
I
discepoli hanno conosciuto Dio attraverso Gesù. E
hanno visto che egli non se ne stava al chiuso, o stava
solo nelle sinagoghe e nel tempio. Gesù è
andato dappertutto, per le strade, per i villaggi, nelle
città, nelle case; e si è fatto vicino a tutti,
specialmente ai più poveri, a quelli che erano disprezzati
e giudicati male da tutti.
I discepoli hanno visto Dio agire in Gesù. Hanno
conosciuto che Dio è benevolo con tutti, si mette
in ricerca della "pecorella smarrita", si muove
per amore.
Anche
noi, conoscendo Gesù e il suo Vangelo, abbiamo imparato
a guardare agli altri con interesse, con attenzione; Gesù
ha insegnato anche a noi che i suoi preferiti sono proprio
quelli che il mondo mette da parte, dimentica, allontana.
Anche se tante volte abbiamo opposto resistenza, ora lentamente
ci stiamo aprendo a questa dimensione larga dell'amore del
Signore. Il Signore ci ha preso per mano e ci conduce ad
incontrare tanti nostri fratelli più poveri.
Se
noi accogliamo la sua parola e la viviamo, egli resta sempre
vicino a noi, pronto ad aiutarci. I discepoli di Gesù
di ogni tempo, rimangono per tutta la vita scolari e maestri
nello stesso tempo. Sono sempre in ascolto della sua parola
come discepoli e sono sempre in cammino incontro agli altri
per comunicare la sua Parola e rendere discepoli altre donne
e altri uomini.
Tanti
vivono ancora sotto un cielo chiuso e vuoto
Spesso
noi ci fermiamo a guardare il "nostro" cielo e
ci appare chiuso e vuoto per il nostro peccato. Il cielo
di Gesù è pieno di lui, che si fa presente
in ogni luogo. Anzi, è proprio con Gesù che
noi riusciamo a vedere tanti uomini e donne che vivono sotto
un cielo veramente chiuso e vuoto, perché sono dimenticati
da tutti, abbandonati a se stessi, allontanati. È
questo il nostro peccato: dimenticare e abbandonare tanti
che sono senza forze, senza speranza, senza diritti.
Essi
aspettano degli uomini come quelli che appaiono ai discepoli:
"ecco due uomini in bianche vesti si presentarono
a loro" (Atti 1, 10). Essi aspettano che qualcuno
annunci loro che "Gesù tornerà un
giorno". Sono i tanti che vivono ai margini della
vita, anche se stanno accanto a noi, nei nostri palazzi;
o vivono ai margini della città; o fuori del nostro
paese. A volte sono persone che parlano una lingua diversa
dalla nostra, con un colore della pelle diverso dal nostro.
Gesù
è asceso al cielo anche per loro, perché potessero
far parte di quella famiglia di discepoli che egli ha radunato,
che non esclude nessuno.
La
forza della preghiera e il cibo solido del Vangelo
In
mezzo a tante notizie dolorose, siamo contenti che si è
sbloccata la difficile situazione nella Basilica della Natività
a Betlemme; siamo contenti che dopo l'ultimo attentato contro
gli israeliani, che ha causato la morte di 16 persone, giovani
e bambini, non c'è stata fino a questo momento la
rappresaglia violenta che causa altri morti e altro dolore.
Non
ci stanchiamo di pregare perché i cuori pieni di
odio e di violenza si aprano al desiderio della pace, cercando
la via difficile ma necessaria dell'incontro e del dialogo.
In
questa realtà del nostro mondo sentiamo l'urgenza
di essere veri discepoli del Signore, manifestando a tutti
che il Vangelo è una via semplice e facile.
Commentando
la pagina del Vangelo di oggi, così scriveva san
Giovanni Crisostomo, un grande padre della Chiesa di Oriente:
"Gesù
ci dice: Io sono con voi per rendervi facile tutto. La stessa
cosa diceva continuamente Dio ai profeti nell'Antico Testamento:
a Geremia, che gli faceva presente la sua giovinezza, a
Mosè e a Ezechiele, che cercavano di sfuggire alla
loro missione: io sono con voi.
Ditemi,
che cosa di gravoso e di difficile ci è stato ordinato?
Forse Dio ci ha comandato di perforare monti, di volare
nell'aria, di attraversare il Tirreno? No, assolutamente.
Al contrario, egli vuole da noi un comportamento di vita
così semplice e facile, che non ha bisogno di strumenti,
ma soltanto della nostra ragione e della nostra buona volontà.
Quali
strumenti avevano gli apostoli per operare cose tanto straordinarie?
Non andavano forse attorno con una sola tunica e con i piedi
scalzi e, malgrado ciò, superarono tutte le difficoltà?
Che vi è, infatti, di difficile nei comandi di Cristo?
Ecco, egli comanda di non aver nessun nemico, di non odiare
nessuno, di non parlare male di alcuno. Il comportamento
contrario è assai più difficile" (Commentario
al Vangelo di Matteo, Discorso XC).
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