parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 14/04/02
3ª domenica di Pasqua - anno A
 
Letture: Atti 2, 14.22-33; Salmo 15; 1ª Pietro 1,17-21; Luca 24, 13-35.

"Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino"

dal Vangelo di Luca, capitolo 24 versetti 13-35

13In quello stesso giorno, il primo della settimana, due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14e conversavano di tutto quello che era accaduto.

15Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?".

19Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.

21Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son0 passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto".

25Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". 27E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.

32Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?". 33E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone". 35Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

LE PAROLE DI GESU' RISORTO RISCALDANO IL CUORE


La luce che viene dalle Scritture sante

Abbiamo vissuto ancora una volta gli avvenimenti della Pasqua. La pagina dei discepoli di Emmaus ci richiama al nostro rapporto con le Scritture sante; ci dice che per comprendere appieno quegli avvenimenti abbiamo bisogno di meditare le Scritture, lasciandoci istruire come quei due discepoli. Il Signore continua ad affiancarsi a noi per mezzo della Chiesa, di quelli che il Signore ci mette al fianco. Dal Signore la Chiesa ha appreso a meditare le Scritture e ad offrirle a noi, accompagnandoci lungo il cammino e facendoci scoprire il segreto della vita che viene dal Signore Gesù.

Ogni liturgia ci fa vivere i due momenti descritti nella pagina del Vangelo di Luca: ci vengono spiegate le Scritture per condurci a vedere e comprendere la via del Signore che mite, umile ed indifeso, è andato incontro alla passione e alla morte. Egli non è un vinto, uno sconfitto, ma colui che vince con la forza del Padre suo.

Davide aveva cantato nel salmo 15: "non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione" (v.10). È quello che ha sperimentato il Signore Gesù: il Padre, in cui egli ha riposto ogni sua fiducia, lo ha richiamato dalla morte alla vita.

La tentazione di credere nella forza degli uomini

È continua in noi la tentazione di cercare soluzioni ai vari problemi con mezzi energici, con la via della forza. Pensiamo alle vicende dolorose e tristi che da oltre cinquant'anni si vivono nella terra di Gesù e che in questi giorni si sono fatte più terribili e disumane. Con la via della forza non si giunge mai alla vera pace. Ma noi ci scopriamo persone che credono ancora nella forza di questo mondo. E quando ci ritroviamo deboli - per la malattia, per l'età, per le condizioni economiche - ci sentiamo smarriti, timorosi.

Leggere e meditare le Scritture fa conoscere e comprendere la via di Gesù, mite ed umile, debole dei mezzi che fanno credere gli uomini forti, ma forte nell'amore, che gli uomini cercano e vivono sempre troppo poco.

La forza nuova di amore che viene dal Signore

L'ascolto e la riflessione sulle Scritture apre la mente e il cuore dei due discepoli di Emmaus. Mentre ascoltano lungo il cammino, si viene creando fra loro e quel pellegrino che non hanno riconosciuto, un rapporto, una conoscenza che fa dire loro, una volta giunti al villaggio: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino" (Luca 24, 29). Non è questo quello che è accaduto anche a noi? Più leggiamo la Scrittura, più la meditiamo, e più sentiamo venire in noi quel calore che viene dal Signore, che ci rianima, ci riscalda, ci dà forza.

Quando si mettono a tavola, nel momento in cui Gesù spezza il pane, lo benedice e lo dà loro, i due discepoli lo riconoscono. Nella liturgia domenicale noi viviamo questi due momenti. Dopo aver ascoltato le parole della Scrittura, la spiegazione, viviamo nuovamente il gesto del pane benedetto, spezzato e dato a noi.

Di qui viene la vera forza, di qui si sprigiona una energia di amore che fa vincere le difficoltà, fa cercare i fratelli, fa testimoniare quello che abbiamo compreso e cominciato a vivere.

È la forza che manifesta l'apostolo Pietro, che nei giorni della Passione ha conosciuto la paura, l'infedeltà, il dubbio. Con questa forza egli diventa il testimone e l'annunciatore del Signore risorto, che vive e continua ad operare per la resurrezione degli uomini: "Questo Gesù che voi avete ucciso … Dio lo ha resuscitato e noi tutti ne siamo testimoni" (Atti 2, 23.32).

Siamo stati liberati da una vita vuota

Il tempo che abbiamo, la vita che viviamo, sono stati liberati dal correre dietro cose passeggere: "voi - dice l'apostolo Pietro - siete stati liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, con il sangue prezioso di Cristo" (1ª Pietro 1, 18-19). Il Signore ci ha aperto gli occhi su tante persone a noi prima sconosciute, che ora ci sono divenute care; ci invita a pregare con più forza perché gli uomini comprendano che l'unica via alla pace è ritornare a parlarsi, disposti l'uno a comprendere le ragioni dell'altro.

Con la compagnia delle Scritture che ci vengono spiegate nella comunità dei fratelli, noi possiamo camminare come testimoni della resurrezione del Signore, ma anche testimoniare la nostra resurrezione per mezzo di Lui, che ci rende donne e uomini dal cuore nuovo: egli cambia, poco a poco, il nostro cuore di pietra in un cuore di carne.