parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 03/03/02
3ª domenica di Quaresima - anno A
 
Letture: Esodo 17, 3-7; Salmo 94; Romani 5, 1-2.5-8; Giovanni 4, 5-42.

Gesù e la samaritana

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 4 versetti 5-42

5Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. 7Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". 8I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.

9Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. 10Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".

11Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?". 13Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna".

15"Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". 16Le disse: "Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui". 17Rispose la donna: "Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito"; 18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero".

19Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta. 20I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". 21Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità".

25Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". 26Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".

27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?". 28La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?". 30Uscirono allora dalla città e andavano da lui.

31Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". 32Ma egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". 33E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?". 34Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. 37Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro".

39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto". 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".

 

L'INCONTRO CHE HA CAMBIATO
LA VITA DELLA SAMARITANA


L'apartheid dei Samaritani

All'epoca di Gesù la Samaria era una regione che si poneva tra la Giudea e la Galilea e per andare da Nord a Sud, o viceversa, bisognava attraversarla, altrimenti si doveva fare un lungo percorso.

In questa terra, dopo che secoli prima, nel 722 a.C., la Siria aveva sconfitto il regno di Israele, deportando tutta la popolazione in Assiria, erano rimasti solo i più poveri a cui si erano aggiunti cinque popoli pagani. Col tempo gli ebrei rimasti si fusero con questi popoli i quali, pur accettando il Dio di Israele, conservarono molte pratiche che sapevano di paganesimo.

Per questo i Giudei consideravano la Samaria una terra bastarda, di un popolo bastardo ed eretico e non volevano avere relazioni con quella gente: era una apartheid che i giudei facevano allora dei samaritani.

Gesù e i samaritani

Gesù non prese questo atteggiamento, anzi sembra che in lui ci fosse una certa simpatia per i samaritani; forse c'erano diversi samaritani nel gruppo delle persone che lo seguivano.

Quando vuole fare capire agli ebrei chi è il loro prossimo, che i ladroni hanno lasciato mezzo morto sul ciglio della strada, prende l'esempio di un samaritano. E un'altra volta guarisce dieci lebbrosi che gli erano venuti incontro. Questi tornando per la via si accorsero che erano guariti. Uno di questi tornò a ringraziare Gesù, e quell'uno era un samaritano.

Gesù non evitava di attraversare la Samaria. Un giorno veniva dalla Galilea verso la Giudea e doveva pernottare in un villaggio di samaritani. Questi non l'accolsero perché sapevano che andava a Gerusalemme. Giacomo e Giovanni avrebbero voluto chiamare del fuoco dal cielo per distruggere quel villaggio, ma Gesù li rimproverò severamente.

L'incontro con la donna samaritana

Questa volta da Gerusalemme Gesù si dirigeva verso la Galilea. E di nuovo non evita la Samaria, non fa un giro più largo per non attraversare quel territorio, anzi passa per quel territorio.

Per Gesù non c'è questa discriminazione, questa specie di scomunica per i samaritani e la Samaria. E giunge presso il pozzo di Giacobbe. A quel pozzo viene una donna ad attingere acqua.

Allora Gesù rompe quel muro di separazione che c'è tra i giudei e i samaritani. E chiede a quella donna un bicchiere d'acqua, con un messaggio umile, quasi d'aiuto. Tanto che la donna si meraviglia.

E chi è quella donna? Viene dalla vicina città di Sicar. Ma forse personifica tutti gli abitanti della Samaria. Quella donna dice: "Come mai tu, giudeo, chiedi a me un bicchiere d'acqua?", poiché i giudei non parlano con i samaritani.

E Gesù risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti chiede un po' d'acqua, tu gliel'avresti data ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva".

L'acqua per una terra arida

La donna rimane stupita: che cos'è quest'acqua viva, che cos'è quest'acqua viva per la Samaria? Ella conosce bene la vita grigia di ogni giorno: viene ad attingere alla fonte di Giacobbe e la vita scorre come sempre, con contrasti, conflitti, qualche gioia, con un po' di religione, ma è una vita triste, in fondo, grigia. Nella Scrittura leggiamo: la nostra vita è "come terra deserta, arida, senz'acqua" (Salmo 62, 2).

Quella fonte a cui ogni giorno viene ad attingere la donna non è sufficiente, la vita è una terra arida che langue senz'acqua.

La donna non capisce bene che cosa è quest'acqua di cui parla quello sconosciuto. Sarà il vangelo che le verrà annunciato, la Parola di Dio. La donna, senza comprendere ancora queste cose dice: "Dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".

Quanti sono quelli che anche oggi chiedono quest'acqua, così che non sia necessario venire sempre ad attingere acqua che non disseta mai? Tanti hanno sete di parole vere, di un po' di affetto, di essere ascoltati, di amicizia, di essere tirati fuori dalla vita che fanno.

Quella donna ha avuto cinque mariti, come i cinque popoli pagani che avevano popolato la Samaria; e ora vive con un altro. Sono i tanti amori della nostra vita a cui andiamo e che non soddisfano nel profondo. Sono gli amori materiali, che rendono l'uomo mezzo pagano.

Gesù rimanda quella donna alla vera religione, al tempio che aveva purificato con la sua venuta, una purificazione in profondità.

L'incontro col Signore segna una svolta

Nell'incontro di Gesù con la Samaritana noi ci riconosciamo. Quando il Signore si è rivolto a noi - e non sapevamo bene chi era colui che ci chiedeva aiuto - abbiamo fatto le nostre obiezioni, manifestato i nostri dubbi. Ma il Signore ha letto nel cuore, ha visto il desiderio di una liberazione dalla vita ristretta di tutti i giorni.

Dall'incontro singolo con una persona, ci siamo ritrovati attorno al vangelo con tanti altri. Abbiamo cominciato a bere quest'acqua che disseta, scoprendo poco a poco che il Signore è quella pietra da cui scaturisce l'acqua che disseta. La pietra che era stata scartata da noi e da tanti nel nostro mondo, è diventata la pietra angolare della nostra vita, il fondamento della comunità, della Chiesa santa di Dio.

"Dice il Signore Dio: "Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà" (Isaia cap. 28,16).

Davanti alla richiesta fatta da Gesù alla samaritana, ricordiamo il piccolo aiuto che ci è stato chiesto, tante volte senza capire l'importanza di quello che ci veniva chiesto: un aiuto per preparare i panini ai barboni, una piccola disponibilità ad aiutare al pranzo di Natale, un piccolo aiuto per i malati di AIDS, per dei bambini in difficoltà … un po' d'acqua a uno che ha sete …

"Oggi non indurite il vostro cuore"

La memoria della nostra breve o lunga storia dal primo incontro col Signore, ci porta ad accogliere l'invito che ci viene fatto in questa liturgia, mentre saliamo verso Gerusalemme: "Ascoltate oggi la sua voce: non indurite il cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri, mi misero alla prova, pur avendo visto le mie opere" (Salmo 94, 8-9).

Nella comunità dei fratelli, ogni giorno noi ci dissetiamo all'acqua viva e zampillante. Ma l'abitudine alla casa del Signore tante volte ci appesantisce, non ci fa correre come la samaritana a comunicare la buona notizia e l'incontro che ha trasformato e continua a trasformare la nostra vita.

Il Signore manda anche noi "a mietere ciò che voi non avete lavorato", a raccogliere i frutti di una semina che non abbiamo fatto noi, ma che attende operai che raccolgono i frutti di quanto il Signore opera nei cuori.