parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 10/02/02
5ª domenica Tempo Ordinario - anno A
 
Letture: Isaia 58,7-10; Salmo 111; 1ª Corinzi 2, 1-5; Matteo 5, 13-16.

Messosi a sedere, ammaestrava i suoi discepoli

dal Vangelo di Matteo, capitolo 5 versetti 13-16

13Gesù disse ai suoi discepoli:

"Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato?

A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli".

ESSERE LUCE E SALE PER QUESTO MONDO

Chiamati a dare senso e sapore a questo mondo

"Voi siete il sale della terra" - dice il Signore ai suoi discepoli - "Voi siete la luce del mondo".

Queste parole, nel vangelo di Matteo, sono collocate all'inizio della predicazione evangelica; i discepoli da poco avevano cominciato a muovere i loro passi dietro Gesù.

Come può aver detto loro queste parole? Forse hanno capito ancora molto poco di quel maestro, delle sue parole.

E oggi queste parole sono rivolte a noi: "Voi siete il sale della terra". Verrebbe da rispondere con le parole di Mosè, quando è chiamato dal Signore ad andare verso il suo popolo (Esodo 3,11-12 e 4,10 e ss.): Signore io non sono adatto, come è possibile che io sia luce e sale per questo mondo?

Le scelte di Dio non seguono la nostra logica

Ma il Signore, per dare sapore a questo mondo, per illuminarlo con la sua luce, non ha che i suoi discepoli, che saranno sempre umili e semplici persone chiamate a un compito sproporzionato alle loro forze e alle loro capacità.

Non è nella propria forza che dobbiamo confidare. Nei salmi più volte troviamo le parole "il Signore è mia forza e mio sostegno".

Credere nella forza del Signore e non nella propria

L'apostolo Paolo prima di conoscere il Signore si muoveva con la forza dei suoi giovani anni, con l'ardore di combattente che lo animava.

Ma quando, sulla via di Damasco, il Signore lo abbaglia con la sua luce, egli cade da cavallo e preso per mano si lascia condurre a Damasco e si mette alla scuola del Vangelo. Iniziava così per lui il cammino del discepolo, che ascoltando la Parola del Vangelo, conosce e vive cose nuove, sperimentando una forza che si sprigiona dal Vangelo stesso.

Con una consapevolezza che è cresciuta nel tempo, nell'esperienza di vita del discepolo, Paolo scrivendo ai fratelli della comunità di Corinto dice: "Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio" (1ª Corinzi 2,3-5).

E' fondamentale il nostro rapporto con la Parola del Signore

Noi siamo sale della terra perché la parola del Signore dà sapore alla nostra vita, e ci rende sapidi per questo mondo. Il nostro essere luce e sale dipende strettamente dal rapporto quotidiano che abbiamo con la Parola del Vangelo.

La nostra vita diventa luce e sale del mondo per quella presenza misteriosa che viene a pervaderci, promessa da Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prederemo dimora presso di lui" (Giovanni 14,23).

La comunità del Signore è fondata sulla sua Parola: questo la fa essere casa sulla roccia, casa posta sul monte, luce posta sul candeliere perché possa illuminare tutta la casa.

I poveri diventano nostri fratelli

Ed è questo legame vitale della comunità cristiana con il Vangelo che fa andare incontro ai poveri e vedere in loro il volto stesso del Signore: questo è ben di più dell'elemosina al povero che certo è cosa buona.

La Parola del Signore ascoltata, custodita, meditata nel nostro cuore - come ha fatto Maria - ci rende nuove creature, crea un rapporto nuovo con Dio e con i poveri.

Il sale preserva dalla corruzione, la luce rischiara le tenebre. La Parola di Dio, luce e sale della comunità, ci rende luce e sale per questo mondo.