parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 30/12/01
domenica della Santa Famiglia
 
Letture: Siracide 3,2-6.12-14; Salmo 127; Colossesi 3,12-21; Matteo 2,13-15.19-23.

La fuga in Egitto di Gesù
con Giuseppe e Maria

dal Vangelo di Matteo, capitolo 2 versetti 13-15.19-23

13I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".

14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

19Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino". 21Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.

22Avendo però saputo che era re della Giudea Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 23e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno".

COME GIUSEPPE, IMPARIAMO AD ASCOLTARE
LA VOCE DELL'ANGELO

L'azione "discreta" e profonda di Dio nella storia

Oggi la liturgia ci presenta la santa famiglia di Nazareth. Essa è inserita in un contesto storico preciso dove l'azione pacificatrice di Dio in mezzo agli uomini viene da subito contrastata con iniziative omicide dei piccoli potenti del tempo. Erode vuole uccidere il bambino e per questo spiega i suoi mezzi violenti: soldati armati che vanno ad ammazzare tutti i bambini di Betlemme e dintorni.

Di fronte al disegno omicida di Erode, Dio si muove con mezzi fragili e impotenti come il sogno, attraverso cui parla a Giuseppe: "un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto … perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo" (Matteo 2,13).

In tutta la storia, anche in quella dei nostri giorni, vediamo queste due forze diverse operare in direzioni opposte: quella visibile e violenta del potere e quella invisibile di Dio che parla ai cuori degli uomini e trova in ogni tempo quelli che lo ascoltano. Nessun potere di questo mondo sarà mai capace di eliminare l'azione di pace e di salvezza che viene da Dio.

Giuseppe: l'uomo che ascolta la Parola di Dio

"Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode" (Matteo 2, 14-15). Dice Gesù nel Vangelo: "Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica … Chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica è simile a un uomo saggio che costruisce la sua casa sulla roccia" (Luca 11,28 e Matteo 7,24).

Giuseppe è l'uomo dei dubbi, delle scelte difficili, ma essenzialmente è l'uomo che ascolta la parola del Signore che gli parla: è l'ascolto dell'angelo del Signore che fa iniziare la famiglia in cui nasce Gesù. Se non avesse obbedito all'angelo, Giuseppe avrebbe lasciato Maria e non avrebbe permesso la nascita di Gesù in una famiglia. E se non avesse continuato ad ascoltare, Gesù sarebbe stato ucciso da Erode, quella famiglia appena nata sarebbe stata distrutta.

Giuseppe obbedisce all'angelo, prende con sé Maria e il bambino e diventa partecipe dell'opera di salvezza di Dio per questo mondo, anche se questo comporta dover affrontare prove e difficoltà.

Essere strumenti dell'azione pacifica di Dio in questo tempo

In questo tempo sentiamo più che necessaria l'azione silenziosa e profonda del Dio della pace che viene a salvare gli uomini. E noi siamo chiamati ad essere partecipi dell'opera di Dio.

Come Giuseppe accogliamo la parola dell'angelo, il Vangelo, e saremo in grado di percorrere le vie della vita, sapremo evitare i pericoli e trovare il nostro rifugio - il nostro Egitto -, il luogo dove trovare pace e sicurezza che viene da Dio. A volte questo costa, comporta affrontare disagi, come lo fu per Giuseppe che dovette affrontare un viaggio disagevole e faticoso. Ma questo permette di far crescere la vita di quel bambino che è venuto per salvare le nostre vite.

Custodire quel bambino e farlo crescere, custodire la Parola del Vangelo e farla crescere in noi, meditandola ogni giorno, produce frutti buoni e belli per noi, per le nostre famiglie, per il mondo che ci circonda.

I frutti buoni che provengono dalla presenza di quel Bambino

Se sappiamo guardare a quel bambino debole, prenderlo con noi, sapremo - come scrive il libro del Siracide - onorare il padre e la madre anziani, e qualora perdessero il senno li compatiremo e non li disprezzeremo. E sapremo educare all'amore per la vita i nostri bambini, le nuove generazioni che crescono, sapremo amarli profondamente. E anche i genitori saranno più capaci di volersi bene.

Chi prende con sé Gesù impara ad amare; al contrario chi prende con sé solo se stesso, resta chiuso nel suo egoismo e si incattivisce.

Questa strada che il Signore ci indica è quella che abbiamo iniziato a percorrere, in cui vogliamo continuare a camminare nel tempo che viene; per questa strada speriamo di indirizzare tanti altri uomini e donne che incontriamo un po' confusi, senza una direzione precisa in cui andare: avvicinandoci a loro - come ci insegna il Signore - con discrezione e parlando loro con rispetto, con umiltà, con affetto per la loro vita.