Domenica 4ª del tempo di avvento /A

23
dicembre
2001
Letture: Isaia 35,1-6.8.10; Salmo 145; Giacomo 5,7-10; Matteo 11,2-11.

"Giuseppe, non temere di prendere con te Maria, tua sposa"

dal Vangelo di Matteo, capitolo 1 versetti 18-25

18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.

20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi.

24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l`angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

CHIAMATI A VIVERE UN SOGNO PIU' GRANDE

Giuseppe chiamato ad aprirsi ad un oltre che non immaginava

Questa domenica ci introduce immediatamente al Natale che ci prepariamo a celebrare.

Centrale in questa pagina del vangelo è la figura di Giuseppe che si trova davanti a un fatto che non sa spiegare: Maria, prima che essi andassero a vivere insieme si trova incinta.

Giuseppe non sa, sta vivendo momenti drammatici che sembrano infrangere il piccolo sogno di una vita tranquilla e operosa insieme con Maria. Non pensa di accusarla in pubblico, perché rischiava addirittura la lapidazione secondo le leggi del tempo. Non sa che fare, è orientato a licenziarla in segreto per non esporla a una situazione penosa.

Ma il Signore lo apre a un "oltre" che egli neppure immaginava. "Gli apparve un angelo in sogno" dice l'evangelista. I pensieri del Signore non sono i nostri pensieri, le nostre vie non sono le sue vie - leggiamo in nel libro del profeta Isaia (55,8).

Giuseppe ascolta le parole dell'angelo che gli dice: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati" (Matteo 1,20-21).

Questa volta non è più il piccolo sogno che lui stesso aveva fatto sulla sua vita, ma è messo davanti a un sogno ben più grande. È il sogno del Natale, di un bambino che viene a salvare il mondo dai suoi peccati, a liberare il mondo dalle sue schiavitù.

Giuseppe, semplice carpentiere di un piccolo villaggio della periferia dell'impero, si trova proiettato in un orizzonte nuovo e largo, quello del Natale. Non più il suo piccolo sogno, ma quello grande del Signore, il sogno sconfinato del Vangelo.

Aprirci anche noi al sogno di Dio su questo mondo e lasciarci coinvolgere

La parola di Dio è giunta anche a noi, per aprirci al sogno grande del Signore su questo mondo.

Non dubitiamo, non resistiamo nei nostri piccoli progetti, non restiamo ancorati alle nostre convinzioni. La Parola di Dio apre a una vita che è di gioia per noi e per tutti quelli che la accolgono.

Giuseppe si destò e fece come l'angelo gli aveva ordinato: prese con sé Maria.

Maria è immagine della Chiesa, della comunità, insieme alla quale siamo invitati a vivere. Illuminati tutti insieme dalla Parola di Dio potremo capire quello che sta accadendo attorno a noi, vicino a noi e anche dentro di noi. E camminare con questa comprensione che ci viene donata.


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