Domenica 31ª del tempo ordinario /C

4
novembre
2001
Letture bibliche: Sapienza 11,22 - 12,2; salmo 144; 2ª Tessalonicesi 1,11 - 2, 2; Luca 19, 1-10.

Zaccheo sull'albero

dal Vangelo di Luca cap. 19, versetti 1-10

1Gesù entrato in Gerico, attraversava la città. 2Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.

5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". 6In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.

7Vedendo ciò, tutti mormoravano: "E' andato ad alloggiare da un peccatore!". 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto".

9Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; 10il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

GESU' SORPRENDE I "BUONI" E I "CATTIVI"

I "buoni" e i "cattivi"

Gesù è entrato nella città di Gerico e la sta attraversando. La scelta di andare nella casa di Zaccheo sorprende tutti, anzi dà luogo a mormorazioni perché "è andato ad alloggiare da un peccatore!".

Anche senza rendercene sempre conto, c'è nella nostra visione delle cose, delle persone e del mondo, una divisione tra buoni e cattivi. Naturalmente noi ci collochiamo sempre tra i cosiddetti buoni. È come un confine che tracciamo tra le due parti, quasi come se fosse invalicabile. Chi sta dall'altra parte difficilmente viene ammesso fra "i nostri". E anche quando questo avviene, abbiamo ben presente che è sempre una persona dai precedenti poco rassicuranti. Siamo poco misericordiosi, o senza misericordia.

Il Vangelo ci aiuta a comprendere che questa visione viene dalla divisione del nostro cuore. Dio guarda agli uomini con ben altri sentimenti. Egli guarda con simpatia ad ogni uomo e ad ogni donna, anche al più cattivo, perché in ciascuno c'è un riflesso della sua vita.

Zaccheo è un capo degli esattori delle tasse a Gerico, luogo di frontiera, dove bisogna pagare il dazio. È ricco e il racconto ci fa comprendere che la sua ricchezza non è pulita: frode, mancanza di pietà verso i poveri e quelli che non potevano pagare.

Gesù cerca i peccatori

Gesù cerca quell'uomo. Alle mormorazioni di quelli che hanno già messo Zaccheo fra i perduti e condannati per sempre, Gesù risponde dicendo che egli è venuto "a cercare e a salvare ciò che era perduto" (v.10).

Forse quando Zaccheo sente dire che Gesù sta passando e si arrampica su un albero per poterlo vedere, è mosso solo da semplice curiosità o forse da qualche desiderio più nobile.

Ma Gesù ha interesse per quell'uomo; in mezzo a tanta gente che lo circonda fa caso a Zaccheo nascosto sull'albero, alza lo sguardo verso di lui e gli dice che vuole fermarsi proprio a casa sua.

Ogni previsione salta, il gesto di Gesù non è immaginabile né da parte di Zaccheo né tanto meno da parte di quelli che lo accompagnano. Ma Zaccheo "scende in fretta e lo accoglie pieno di gioia", mentre tutti mormorano: "è andato ad alloggiare da un peccatore".

Gesù dà a tutti la possibilità di cambiare

Gesù dà la possibilità a Zaccheo di cambiare vita, di liberarsi da quei pesi che si porta dentro. Lo comprendiamo dalla decisione che prende davanti a quell'uomo che è voluto venire a casa sua: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto" (v.8). Sente il desiderio di riconciliarsi con quelli che ha imbrogliato e con i poveri che prima ha trascurato. Questo desiderio è nato dal gesto inaspettato di Gesù, che gli ha aperto il cuore.

Ma Gesù dà anche a noi la possibilità di cambiare mente e cuore. Siamo troppo abituati ad avere la cerchia di quelli che ammettiamo a stare con noi e la cerchia di quelli che sono gli esclusi. Dietro questo modo abituale di pensare e di agire c'è una specie di condanna verso quelli che secondo noi non meritano attenzione e fiducia.

Il Vangelo ci dice molto chiaramente che Zaccheo era un peccatore, ma ci mostra anche chiaramente il comportamento di Gesù. Isolare i cosiddetti "cattivi", quelli che hanno sbagliato, non produce che diffidenze, indurimento sempre maggiore di quelli che stanno "dall'altra parte".

Gesù ci insegna che si vince con l'amore, dando la possibilità di pentirsi, di poter cambiare strada. E non aspetta che prima ci siano grandi gesti da parte di chi vive male. È lui che prende l'iniziativa. Abbiamo detto che Zaccheo poteva essere stato mosso da semplice curiosità o forse da qualcos'altro. Ma per Gesù ogni piccola occasione è buona per riversare il suo amore e provare a sciogliere i cuori induriti.

Dobbiamo pensare se non siamo proprio noi - i cosiddetti buoni - ad avere il cuore indurito di fronte a quelli che giudichiamo male, li condanniamo segretamente nel nostro cuore e tante volte anche esplicitamente.

Il gesto gratuito di Gesù tocca il cuore di Zaccheo che risponde con gioia alle sue "avances". Possa essere toccato anche il nostro cuore indurito nella visione verso tante persone, possa aprirsi allo sguardo misericordioso di Gesù e a gesti di avvicinamento verso quelli che sono lontani e che noi teniamo lontani.

Dalla logica del mondo alla logica del Vangelo

Il mondo si regge proprio su questa logica della contrapposizione, della divisione in amici e nemici. E questa logica non porta a cose buone, non produce frutti buoni di convivenza, di riconciliazione. Questa logica porta alle guerre, agli scontri, alla ricerca del nemico colpevole dei nostri mali.

Non è questa la logica del Vangelo, di Gesù. La sua è una visione molto diversa. Questa visione la troviamo già negli antichi libri sapienziali: "Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia … hai compassione di tutti, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento … Signore amante della vita …" (Sapienza 11,22 - 12,2).

Noi siamo chiamati a conformarci ogni giorno di più a questa visione; questo è il lievito e la luce che la comunità del Signore diffonde in mezzo agli uomini.

Il Vangelo di oggi illumini ciascuno di noi e tutta la Chiesa perché viva e agisca secondo la logica che il Signore ci ha manifestato nell'incontro con Zaccheo.


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