Domenica 3ª del tempo di Avvento /C

17
dicembre
2000

Vangelo: Luca 3,10-18.

10Le folle lo interrogavano:"Che cosa dobbiamo fare?".11Rispondeva:"Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto".12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero:"Maestro, che dobbiamo fare?".
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Ed egli disse loro:"Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato."14Lo interrogavano anche alcuni soldati:"E noi che dobbiamo fare?". Rispose:"Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe".

15Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo:"Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.17Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile".

18Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.

CONVERTIAMO IL NOSTRO CUORE AL SIGNORE

La Parola di Dio continua a scendere sugli uomini come era scesa su Giovanni Battista nel deserto. Essa chiama a convertirsi. Convertirsi significa rivolgersi a lui e risvegliarsi dal sonno su di sé. La Parola di Dio è una domanda a ciascuno di noi, una domanda che scuote una coscienza addormentata su di sé.

Chi si incontra con la Parola del Signore resta turbato, si pone domande. Come quegli uomini e donne che ascoltano la Parola per bocca di Giovanni e lo interrogano: Che cosa dobbiamo fare? Giovanni non parla nei palazzi dei re, nel templi della cultura, non veste riccamente. La Parola che egli annuncia attira, pone domande alla propria vita, suscita il desiderio di volgere la propria vita verso Dio.

Oggi il Signore parla a noi, come a quella folla che va da Gesù, fra cui ci sono pubblicani, militari, gente di ogni categoria sociale.
Anche noi non siamo gente speciale, con particolari qualità, ma veniamo turbati da questo Vangelo, anche noi ci interroghiamo: 'Che cosa dobbiamo fare?'

Il Signore non chiede cose particolari, difficili da compiere. Egli viene a noi, bussa alla porta del nostro cuore: se gli apriamo, veniamo raggiunti dal suo amore e spinti a muoverci secondo lo spirito di amore.
Davanti a persone venute da lontano, che hanno fatto un lungo viaggio, hanno bisogno di mangiare, di coprirsi per la notte, prima ancora di poter tornare a casa propria, Giovanni dice: 'Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto' (Luca 3,11).
Ai pubblicani, esattori di tasse notoriamente conosciuti per la loro disonesta dice: 'Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato' (Luca 3,13). E ai soldati, che spesso abusavano della forza per estorcere danaro: 'Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe' (Luca 3,14).

La Parola di Dio è per tutti, nessuno è escluso: ognuno di noi può preparare il suo cuore ed accogliere il Signore nel Natale che sta per venire. Per convertirci al Signore, per avvicinarci a lui, non ci è chiesto di fare azioni difficili o complicate, lontane dalle nostre possibilità, o fare penitenze e riti particolari. Per quei pubblicani non si tratta di cambiare mestiere, come pure per i soldati.

Si tratta piuttosto di cambiare il cuore, secondo il comandamento dell'amore. Non è quello che facciamo che ci fa agire male, è piuttosto il nostro essere lontani da Dio col cuore che ci fa agire male. Il Signore si fa vicino a noi in questo tempo; a chi si rivolge a lui dice: 'io ti rinnoverò col mio amore' (Sofonia 3,17).

Non siamo lasciati soli, ci possiamo rivolgere al Signore in ogni momento. Paolo ci dice: 'non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù'(Filippesi 4,5-7). La forza che viene da questa Parola ci rende sereni anche nelle difficoltà e ci permette di vivere lieti e in pace sempre: 'rallegratevi nel Signore sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi'.


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