Dal Vangelo di Luca (21, 25-28.34-36)
25Vi
saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di
popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre
gli uomini moriranno per la paura e per l`attesa di ciò che dovrà accadere
sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
27Allora
vedranno il Figlio dell`uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
28Quando
cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la
vostra liberazione è vicina».
34State
bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni,
ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso
improvviso; 35come un laccio esso si abbatterà sopra tutti
coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate
e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che
deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell`uomo».
Si apre oggi il tempo di Avvento.
Noi
veniamo ogni domenica a questo incontro bello col Signore. Che cosa cambia,
allora, che cosa significa questo tempo che ci condurrà a celebrare ancora
una volta la nascita di Gesù? Poniamoci questa domanda.
Sappiamo
infatti che nel nostro mondo non viene avvertito alcun cambio, le cose continuano
a scorrere come sempre, magari si pensa a fare delle spese e dei regali nelle
prossime settimane. Alcuni preparano anche il presepe. E se ne accorgono molto
bene quelli che abitano al centro storico di Napoli.
Ma
per noi, che cosa significa il tempo di Avvento, queste quattro settimane
che ci preparano a celebrare la nascita del Signore Gesù?
I
testi biblici di questa domenica ci ricordano che questo mondo, anche le cose
che sembrano eterne – il sole, la luna, le stelle, questa terra, il mare –
tutto questo finirà. E questo, a coloro che hanno fede, non deve incutere
spavento, paura: deve piuttosto spingere a sollevare il capo dalle cose di
questo mondo e orientare la nostra vita verso il Signore.
Quando
aumentano i mali del mondo – ci dice l’evangelista Luca, che ci accompagnerà
lungo tutto quest’anno – alzate il capo, accelerate il cammino nel vostro
cuore, verso il Signore.
Noi
siamo come quelle vergini che sono in attesa dello sposo: siamo invitati a
non assopirci, a non abbandonarci alla vita quotidiana; siamo fatti per il
Signore e lui è la luce che illumina la nostra vita e dà senso a tutte le
cose.
Ci
sono dei pericoli lungo la nostra vita: in questo tempo di avvento la Chiesa
– che ci parla sempre attraverso le Scritture – ci dice dei pericoli che possono
“appesantire il cuore”, ci possono far perdere la sensibilità, la capacità
di essere attenti alla vera realtà.
Le preoccupazioni
della vita quotidiana, che abbiamo un po’ tutti, rischiano di farci perdere
di vista l’essenziale, possono appesantire il cuore.
“Siate svegli” – ci dice il Signore. E la vigilanza si realizza col
“pregare in ogni momento”. La preghiera ci tiene svegli, ci rende pronti a
capire e ad accogliere la novità della venuta del Signore Gesù. La sua nascita
è venuta a cambiare questo mondo, a realizzare le promesse di bene di cui
ci parla il profeta Geremia. La preghiera dà la forza di sfuggire al rinchiudersi
dentro gli orizzonti terreni di questo mondo; essa orienta i propri pensieri,
le proprie speranze verso colui che deve venire.
Uno
dei primi monaci cristiani, Sant’Antonio Abate, nato verso il 250 nell’alto
Egitto ha lasciato scritto: “l’uomo non è soltanto terra e fango, ma cielo
e luce; non solo carne e pesantezza, ma coscienza segnata dalla vocazione
di un’incomparabile ascesa: ‘ospitiamo in noi delle bestie selvagge; ma ogni
creatura ragionevole, uomo o donna che sia, possiede la capacità di amare
Dio e gli esseri’ ”.
La
preghiera ci fa riscoprire la nostra vera dignità, ci riporta al Signore della
nostra vita, ci apre alle cose che non passano.
I
giorni dell’Avvento siano giorni di frequentazione del Vangelo, di lettura,
di ascolto, di riflessione, da soli o assieme, oppure in casa.
Non passi
giorno senza che almeno una parola del Signore sia stata deposta nel cuore.
Tanto spesso il nostro cuore assomiglia ad una grotta buia; in questo tempo
di Avvento può divenire, come la grotta di Betlemme, il luogo dove il Signore
Gesù rinasce.
“Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti” (1 Tessalonicesi 3,12). Così vogliamo incamminarci verso il Natale.